Draghi: "Bce pronta ad agire ancora sui tassi"

Draghi: "Bce pronta ad agire ancora sui tassi"

Il presidente della Banca Centrale Europea ha precisato che "è pronto ad agire ancora se necessario" anche dopo il taglio dei tassi dei giorni scorsi allo 0,5%. "Per rilanciare il credito alle pmi sarebbero efficaci interventi nazionali". "Gli Stati devono procedere sulla strada delle riforme per tornare a crescere e ridurre la disoccupazione".

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6 maggio 2013

 

La Banca Centrale Europa "è pronta ad agire" ancora "se necessario" anche dopo il taglio dei tassi dei giorni scorsi allo 0,5%.  Lo assicura il presidente della Bce, Mario Draghi, durante la Lectio Magistralis per la cerimonia di conferimento della laurea honoris causa in Scienze Politiche, all'Università Luiss di Roma. L'Eurotower sta studiando l'ipotesi di rendere negativi i tassi sui depositi a un giorno fatti dalle banche, anche se ''ci sono molte complicazioni e molte conseguenze di cui tenere conto e occorre studiare con attenzione. Il consiglio – ha proseguito Draghi – ha deciso di analizzare l'argomento, in modo da essere pronto ad agire se necessario''. Per quanto riguarda il credito bancario a piccole e medie imprese permane un quadro di tensione, tuttavia più di recente "sembra ci siano segnali di un minor grado di restrizione, in vari Paesi, tra cui l'Italia. Per favorire l'accesso al credito in alcuni paesi europei Draghi ha ricordato che potrebbero essere "efficaci anche interventi nazionali, peraltro già collaudati in alcuni paesi, con la partecipazione di governi, banche pubbliche e agenzie di sviluppo".  La Bce, ha evidenziato, "ha avviato con la Bei e con la Commissione europea iniziative mirate a ridurre la frammentazione del credito nell'area dell'euro. Gli Stati europei devono proseguire con le riforme strutturali per ricominciare a crescere. "Le riforme - ha spiegato Draghi - mirano a sciogliere i nodi che imbrigliano la capacità competitiva e soffocano la crescita. Un'efficace promozione e tutela della concorrenza, un adeguato grado di flessibilità del mercato del lavoro che sia ben distribuito tra generazioni, una burocrazia pubblica che non sia di ostacolo alla crescita, un capitale umano adatto alle sfide posto dalla competizione globale, un ambiente migliore sono fronti su cui, malgrado progressi recenti non poco resta ancora da fare, sia pure in misura diversa nei singoli Paesi". Infine, Draghi ha ricordato l'emergenza occupazionale che stanno vivendo i paesi europei,  specie ''quella giovanile'' che ha raggiunto ''livelli'' che ''rischiano di innescare forme di protesta estreme e distruttive''. Solo una ''una crescita duratura'' può ridurre la disoccupazione.

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