La crisi di governo "affonda" Piazza Affari

La crisi di governo "affonda" Piazza Affari

Dopo le dimissioni di Monti, ieri la Borsa di Milano ha accusato perdite massime vicine al 4 per cento. Spread oltre quota 360 punti base, ai massimi da un mese. I leader europei chiedono all'Italia garanzie di stabilità.

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11 dicembre 2012

La crisi di governo manda a picco Piazza Affari che accusa perdite massime vicine al 4%, faimpennare lo spread oltre quota 360 punti base, ai massimi da circa un mese, di pari passo al rischio Paese misurato dai credit default swaps. Appena una settimana fa, il 3 dicembre, lo spread Btp-Bund era sceso sotto la soglia chiave dei 300 punti base (292) per la prima volta da marzo. E se il premier Monti invita a non ''drammatizzare la reazione dei mercati'', resta il fatto che l'incertezza sul futuro governo dell'Italia e soprattutto la minaccia di una deriva che azzeri la politica del rigore e delle riforme dell'agenda Monti, frena anche le altre piazze del Vecchio Continente e zavorra Madrid che paga il rischio contagio. E proprio la Spagna non nasconde la preoccupazione per la vulnerabilita' dell'Italia: ''i dubbi sull'instabilita' politica di Paesi come l'Italia hanno ''un contagio immediato'' sulla Spagna, ha detto il ministro dell'Economia Luis de Guindos spiegando che ''quando sorgono dubbi sulla stabilita' di un Paese vicino come l'Italia, a sua volta percepito come vulnerabile, ci contagiano subito''. Una reazione negativa all'annuncio di prossime dimissioni del Governo Monti era attesa - visto 'l'assaggio' gia' avuto la scorsa settimana dopo lo strappo del Pdl - ma e' stata particolarmente violenta, registrando la sorpresa dell'apertura ufficiale della crisi. Per gli operatori, comunque, non c'e' stato panico anche se con il clima da campagna elettorale, c'e'da aspettarsi che la tensione restera' alta. La cronaca del lunedi' nero ha visto fin dalle prime battute volare lo spread tra i Btp e Bund oltre quota 350 punti base (dai 323 di venerdi'), innescando vendite sui titoli delle banche (imbottite di Btp) e trascinando giu' la Borsa di Milano.
In avvio il listino milanese accusava perdite del 2%, per poi sfiorare ribassi del 4%, mentre scattava una raffica di sospensioni su alcune banche con lo stop per Mps, Ubi Banca e Bpm. Alla fine, la Borsa di Milano e' riuscita a limitare i danni e a chiudere con un -2,2%, ma per gli istituti di credito e' stato un bagno di sangue: Mediolanum ha chiuso con un calo del 5,9%, Mps del 5,8% mentre Unicredit e Intesa hanno ceduto il 5,15%. A salvarsi e' Mediaset che mette in cassa unsolido +2,05%. Diverso l'andamento delle altre piazze finanziarie. Archiviano lievi guadagni Francoforte (+0,17%), Parigi (+0,18%) e Londra (+0,12%) mentre la Borsa di Madrid chiude in rosso dello 0,73%. Sul mercato del debito, lo spread tra Btp e Bund e' schizzato fino a 363 punti base, livello che non si vedeva dal 15 novembre scorso (tasso Btp a 10 anni in rialzo al 4,90%) perpoi chiudere a 351 con il rendimento del Btp a 10 anni al 4,81%. Sotto pressione anche il differenziale tra i Bonos spagnoli e il Bund che ha sfiorato i 440 punti base (438) prima di chiudere a 426 con il tasso dei Bonos al 5,56%.

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