LA DINAMICA DEI PREZZI IN EUROPA

LA DINAMICA DEI PREZZI IN EUROPA

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28 marzo 2008
LA DINAMICA DEI PREZZI IN EUROPA

PREMESSA

Questo lavoro ha l’obiettivo di valutare, nell’arco temporale che va dal 2002 al 2007, la dinamica dell’inflazione italiana in relazione a quanto, sullo stesso tema, è avvenuto in prima battuta ed in modo molto schematico nell’Unione Europea e nell’area euro ed in seconda battuta ed in modo più dettagliato in Francia e Germania.

Perché proprio Francia e Germania? Per due ragioni principali:

  1. si tratta di due Paesi con un livello di sviluppo meglio confrontabile con il nostro;
  2. Germania e Francia, la prima più della seconda, sono sull’inflazione storicamente più virtuosi dell’Italia.

 

Lo strumento di analisi è dato dall’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) che, differentemente da quanto avviene per gli indici nazionali, adotta alcuni accorgimenti tecnici che rendono meglio confrontabile la dinamica dell’inflazione nei diversi Paesi. Esso fa riferimento, ad esempio, al prezzo effettivamente pagato dai consumatori per l’acquisto di medicinali e tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi e promozioni).

 

L’analisi è stata sviluppata lungo le seguenti linee:

  • analisi della dinamica dei prezzi a livello generale;
  • analisi della dinamica dei prezzi per capitolo di spesa;
  • analisi dei contributi all’inflazione da parte di ciascun capitolo di spesa;

 

allo scopo di individuare eventuali “anomalie� italiane.

 

Prima di entrare nel dettaglio dell’analisi ed in considerazione del fatto che il contributo all’inflazione da parte di ciascun capitolo di spesa è frutto dell’azione combinata della variazione dei prezzi dal un lato e del peso del capitolo stesso nel paniere della spesa di una famiglia dall’altro, riteniamo necessario spendere qualche parola proprio sulla composizione dei panieri nei tre Paesi considerati.

 

 

IL PANIERE

Il paniere è l’insieme di beni e servizi sui quali misurare la dinamica di prezzo dei prodotti prevalentemente acquistati dal complesso delle famiglie.

 

L’aggiornamento della composizione e dei pesi  del paniere dovrebbe avere la finalità di mantenere nel tempo la capacità degli indici dei prezzi di riflettere i cambiamenti nei comportamenti dei consumatori e di adeguare i pesi assegnati ai prodotti alla mutata struttura dei consumi delle famiglie.

Ovviamente, non tutti i beni e i servizi che entrano nel paniere presentano la stessa importanza nei consumi della popolazione.

La tabella che segue riporta il peso di ciascuna voce all’interno del paniere dei tre paesi.

Già qui rileviamo significative differenze nei comportamenti di consumo delle famiglie.

 

PESI PER CAPITOLO DI SPESA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per quanto riguarda il capitolo Prodotti alimentari e bevande analcoliche l’Italia e la Francia presentano dei pesi piuttosto simili (rispettivamente 172,9 e 163,3), mentre la Germania si pone a quota 114,7.

Al contrario per la voce Bevande alcoliche risulta essere la Germania a registrare un peso maggiore, mentre gli altri due paesi hanno valori più bassi e comunque simili.

Altro dato “chiave� è quello sull’Abitazione, acqua, elettricità e combustibili, dove la Germania presenta un peso pari a 226,6, la Francia 148,3 e l’Italia appena 103,3.

Differenze così forti trovano giustificazione nella circostanza che l’82% delle famiglie in Italia vive in case di proprietà. E così mentre nel paniere viene considerata la spesa per l’affitto che grava soltanto sul 18% delle famiglie, non altrettanto si fa con il costo dei mutui necessari quantomeno all’acquisto dell’abitazione principale. Affermare che la casa in cui si vive non abbia valore d’uso quando se ne è proprietari è una contraddizione in termini. Con questi presupposti qualsiasi variazione nei costi delle rate dei mutui sono assolutamente neutrali ai fini del calcolo del costo della vita. E’ evidente che le famiglie la pensano molto diversamente quando da un mese all’altro vedono crescere la rata del mutuo come peraltro è accaduto in questi ultimi anni.

 

Nell’abbigliamento il peso attribuito all’Italia (94,34) è circa il doppio di quello registrato in Francia (55,36) e Germania (55,79), così come nel capitolo dei mobili e servizi per la casa il nostro paese presenta un peso superiore rispetto agli altri due, 91,52 contro il 72,04 della Germania e il 65,52 della Francia.

Il capitolo Ricreazione, spettacoli e cultura ha un peso consistente in Germania (111,4) moderato in Francia (98,3) mentre l’Italia presenta il valore più basso (72,1).

La voce che merita una riflessione in più è quella dei servizi ricettivi e di ristorazione.

L’Italia è il paese che presenta il peso più alto per tale comparto (114,3), circa il doppio di quello attribuito in Germania (54,53) e Francia (71,34).

Inoltre negli anni i pesi riferiti a tale comparto in Germania e Francia  sono andati diminuendo, in Italia, invece, hanno continuato a crescere, passando da 102,9 nel 2002 a 114,3 nel 2007.

Considerando il rapporto  tra consumi alimentari in casa e fuori casa come un indicatore del livello di “modernizzazione� di un Paese riesce difficile ritenere che l’Italia sia, sotto questo profilo, più avanti della Francia, paese in cui la tradizione del fuori casa è ampiamente conosciuta.

 

 

L’INFLAZIONE GENERALE

 

Il contesto europeo

Nel periodo 2002/2007 l’incremento dei prezzi al consumo calcolato sulla base dell’indice armonizzato è stato in Italia del 12%. Nello stesso periodo i prezzi sono cresciuti dell’11,1% a livello di media europea e dell’11,2% nell’eurozona.

 

Il differenziale d’inflazione del nostro Paese è, per quanto modesto, frutto di una maggiore crescita dei prezzi nel biennio 2002-2003. Questa maggiore crescita è stata solo parzialmente compensata da un rallentamento più sostenuto rilevato nel biennio 2006-2007.

 

 

 

 

 

 

 

 

E’, tuttavia, interessante guardare dentro il tasso di inflazione al fine di evidenziare i comportamenti dei singoli capitoli di spesa.

 

Il grafico che segue dà immediatamente conto che la dinamica inflazionistica in Italia non è, in relazione a quanto avvenuto in Europa, omogenea. In verità ci sono aree di consumo nelle quali i prezzi sono cresciuti in Italia meno che in Europa e aree nelle quali, al contrario, i prezzi sono cresciuti di più.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Italia è stata meno virtuosa per le più disparati ragioni in questi capitoli di spesa:

  • bevande alcoliche e tabacchi (10 punti al di sopra della media europea e 7 più dell’eurozona);
  • abbigliamento e calzature (8 punti più della media europea e 4 più dell’eurozona);
  • mobili, articoli e servizi per la casa (6 punti più della media europea e 5 più dell’eurozona);
  • ricreazione, spettacoli e cultura (8 punti più dell’Europa e 7 più dell’eurozona)

 

trascurando il residuale “altri beni e servizi� dove il differenziale inflazionistico si aggira intorno ai tre punti percentuali.

Siamo stati più virtuosi nei servizi sanitari, nelle comunicazioni, nell’istruzione e perfino nei servizi ricettivi e nei servizi di ristorazione.

 

Germania, Francia e Italia a confronto

Sotto il profilo generale dell’andamento dei prezzi si osserva che Italia, Francia e Germania hanno, quantomeno dal 2004, dinamiche piuttosto simili. Fino ad allora le distanze del nostro Paese, dalla Germania in particolare, sono in media di almeno un punto percentuale all’anno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E’ sottinteso che anche  in questa circostanza si tratta di risultati sintesi delle diverse dinamiche che hanno interessato i capitoli di spesa che compongono il paniere. Ed è proprio ciò che andremo a verificare ora.

 

L’ANALISI PER CAPITOLO DI SPESA

 

Nelle pagine che seguono si procederà, per ciascuno dei 12 capitoli di spesa che compongono il paniere,  alla descrizione della dinamica dei prezzi nei tre Paesi oggetto della nostra specifica analisi durante il periodo che va dal changeover fino al 2007.

 

 

Prodotti alimentari e bevande analcoliche

 

In questo capitolo è possibile scomporre l’andamento per i tre paesi presi in esame in due fasi. La prima mostra una forte diversità, un andamento sostenuto in Italia, moderato in Francia e piuttosto contenuto in Germania, fino al 2005, anno a partire dal quale azzerate i paesi si sono sostanzialmente allineati.

 

 

 

 

 

 

 

La tenuta dei prezzi in occasione del changeover come risultato di accordi volontari tra operatori è un argomento che non trova riscontro nella realtà. Solo a partire dal 2005 la dinamica dei prezzi dei prodotti alimentari si è riallineata a quella di Francia e Germania.

 

Bevande alcoliche e tabacchi

Germania e Italia si mostrano allineate in questo capitolo, mentre la Francia registra un picco nel 2004 seguito un da brusco crollo nel 2005 e successivamente un andamento moderato.

 

 

 

 

I prezzi al consumo in questo capitolo di spesa viaggiano su valori elevati come risultato delle politiche fiscali adottate nei diversi Paesi (accise).

 

 

Abbigliamento e calzature

L’andamento nei tre paesi è piuttosto simile seppure con differenti intensità.

L’Italia si posiziona decisamente al di sopra di Germania e Francia evidenziando un trend più sostenuto, mentre la variazione dei prezzi in Francia è, nel periodo considerato, quasi nulla.  Assai virtuoso questo capitolo in Germania dove i prezzi fino al 2005 scendono per risalire moderatamente nei due anni successivi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Era assai scontato che proprio nel confronto con Francia e Germania emergessero le maggiori differenze nella dinamica dei prezzi di questo capitolo di spesa nel nostro Paese.

Mentre in Germania i prezzi sono addirittura scesi e in Francia sono rimasti stabili, da noi sono costantemente aumentati sebbene con intensità decrescente.

 

 

 

Abitazione, acqua, elettricità, e combustibili

E’ forse il capitolo nel capitolo nel quale il comportamento dei prezzi è più omogeneo tra i tre paesi. C’è da dire tuttavia che in Italia l’intensità degli incrementi è sempre un gradino sopra a quello degli altri due paesi, principalmente la Germania.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Mobili, articoli e servizi per la casa

Anche in questo caso, come per il capitolo dell’abbigliamento, dobbiamo rilevare significative distanze tra il  nostro Paese e Francia e Germania.

 

 

 

 

 

 

 

 


Mentre in Germania i prezzi si sono mantenuti sostanzialmente stabili ed in Francia la crescita è stata contenuta oltre che via via meno intensa, in Italia la dinamica è risultata assai più sostenuta.

 

Servizi sanitari e spese per la salute

In questo capitolo colpisce il picco avuto dalla Germania nel 2004 dove la variazione ha toccato il 19,3% seguita successivamente da una brusca ricaduta e un allineamento alla Francia e all’Italia che hanno registrato andamenti similari. Le nuove politiche sul welfare attuate dai tedeschi hanno avuto un forte impatto sulle dinamiche dei prezzi al consumo in questo specifico capitolo di spesa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Trasporti

In questo capitolo i tre Paesi sono sostanzialmente allineati.

 

 

 

 

 


Comunicazioni

Il comparto si contraddistingue per due fenomeni:

  1. la flessione dei prezzi;
  2. l’Italia è più virtuosa di Francia e Germania.

 

In questo ambito l’Italia gode dei benefici di un processo di liberalizzazione molto più recente di quello degli altri due Paesi.

 

 

 

 

 

 

 

 


Ricreazione, spettacoli e cultura

Al contrario di quanto accade nella Comunicazione, l’Italia nel capitolo della ricreazione è decisamente al di sopra della Germania e della Francia. E’ il capitolo dove maggiormente si osserva il divario tra i tre paesi.

 

 

 

 

 

 

 


In Germania e Francia i prezzi scendono (eccezion fatta per la Germania nel 2007), in Italia crescono.

 

Istruzione

Non esistono differenze tra i paesi, l’unica anomalia si registra in Germania nel 2007 con un picco pari al +22,2%, molto probabilmente per effetto delle nuove politiche pubbliche che hanno interessato anche l’istruzione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Servizi ricettivi e di ristorazione

A partire dal 2004 le dinamiche dei tre Paesi iniziano una progressiva marcia di avvicinamento che nel 2007 azzera il differenziale inflazionistico. Il trend rilevato nel nostro Paese è sostanzialmente in linea con quello della Francia mentre la Germania risulta più virtuosa nell’intero periodo esaminato.

 

 

 

 

 

 


E’, tuttavia, curioso rilevare che proprio nell’anno del changeover la distanza tra i tre Paesi è minima a testimoniare che il maggior incremento dei prezzi rilevato nel nostro Paese nel 2002 è stato comune ad ogni Paese, Germania compresa. Le ragioni che alcuni autorevoli osservatori hanno individuato nella specificità di questo settore in tema di formazione dei prezzi trovano, dunque, un’ulteriore conferma.

 

Altri beni e servizi

La distanza tra Italia da un lato e Germania e Francia dall’altro si mantiene sostanzialmente inalterata tra il 2002 e il 2007.

Si tratta di un altro capitolo di spesa che fa la differenza tra il tasso d’inflazione italiano e quello di Francia e Germania.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Uno sguardo d’insieme

Tra il 2002 e il 2007 i comportamenti inflazionistici di Germania, Francia e Italia sono, come abbiamo già visto nell’analisi effettuata anno per anno, assai diversi non solo in termini generali ma anche per capitolo di spesa. Una sostanziale omogeneità la riscontriamo in “bevande alcoliche e tabacchi� dove gli incrementi sono stati importanti e le differenze da paese a paese modeste (+33,8% in Italia, +30,3% in Germania e +27,3% in Francia).

 

In Germania il comparto a maggior tasso d’inflazione è stato quello dell’istruzione con un +35,2%. Al terzo posto, dopo il già citato “bevande alcoliche e tabacchi�, troviamo i servizi sanitari con +24,8%. Si tratta di servizi pubblici che hanno, come già detto, risentito degli effetti della riforma del welfare.

 

In Francia e Italia i maggiori tassi di crescita dei prezzi hanno interessato i capitoli “’abitazione� e “trasporti� con rispettivamente +19,3% e +16,6% per la Francia e +20,2% e +16,4% per l’Italia.

 

I comparti nei quali l’Italia è più lontana da Francia e Germania insieme sono:

  • Prodotti alimentari e bevande analcoliche;
  • Abbigliamento e calzature;
  • Mobili, articoli e servizi per la casa;
  • Ricreazione, spettacoli e cultura;
  • Altri beni e servizi.

 


 capitoli

Var.% 2007/2002

de Germany

fr France

it Italy

Prodotti alimentari e bevande analcoliche

4,8

6,2

10,1

Bevande alcoliche e tabacchi

30,3

27,3

33,8

Abbigliamento e calzature

-3,4

1,0

7,4

Abitazione, acqua, elettr, e combustibili

14,6

19,3

20,2

Mobili, articoli e servizi per la casa

1,0

5,6

10,2

Servizi sanitari e spese per la salute

24,8

14,0

11,6

Trasporti

14,9

16,6

16,4

Comunicazioni

-4,2

-6,7

-22,1

Ricreazione, spettacoli e cultura

-0,8

-4,7

7,4

Istruzione

35,2

15,7

14,1

Servizi ricettivi e di ristorazione

6,6

13,6

15,3

Altri beni e servizi

7,3

11,5

15,1

Indice generale

9,1

10,3

12,0

  Fonte: elab. C.S.Fipe su dati Eurostat

 

Per questi capitoli il differenziale inflazionistico a sfavore dell’Italia è davvero importante. Ricreazione, spettacoli e cultura ha segnato, in Italia, una variazione positiva del 7,4% mentre negli altri due paesi le variazioni sono state negative.

 

I prezzi dei prodotti alimentari sono cresciuti del +10,1%, il doppio della Germania e due terzi più della Francia.

 

Nel capitolo Abbigliamento e calzature, la Germania ha registrato una flessione dei prezzi, la Francia un incremento di appena l’1%, l’Italia del +7,4%.

 

L’andamento dei prezzi del capitolo “mobili, articoli e servizi per la casa� in Italia è stato dieci volte più alto di quello della Germania e il doppio di quello della Francia.

 

Nei servizi culturali abbiamo avuto in Italia una crescita dei prezzi di 11 punti percentuali più alta di quella della Francia.

 

 

 

L’ANALISI DEI CONTRIBUTI

 

Abbiamo visto come il tasso di inflazione dipenda non soltanto dalla dinamica dei prezzi di ciascun capitolo ma anche dal peso che esso ha nel paniere della spesa di una famiglia.

 

In questa parte del lavoro abbiamo ricostruito il contributo che i diversi capitoli hanno fornito alla dinamica inflazionistica di ciascun Paese, sempre secondo un approccio comparativo.

I prodotti alimentari pur avendo in Italia un peso più o meno pari a quello della Franca hanno contributo all’inflazione del periodo per il 13,85 nel nostro Paese e per il 9,8% in Francia.

La distanza tra Italia e Germania è spiegata in larga misura dalla diversa intensità degli incrementi di prezzo ed in una misura più contenuta dai differenti pesi che i prodotti alimentari hanno nei panieri.

 

I contributi all’inflazione - anno 2007/2002 (val.%)

capitoli

de Germany

fr France

it Italy

Prodotti alimentari e bevande analcoliche

5,9

9,8

13,8

Bevande alcoliche e tabacchi

15,1

10,2

8,0

Abbigliamento e calzature

-2,1

0,5

6,5

Abitazione, acqua, elettr, e combustibili

34,0

26,6

16,1

Mobili, articoli e servizi per la casa

0,8

3,6

8,6

Servizi sanitari e spese per la salute

11,3

5,7

3,5

Trasporti

24,2

27,9

19,1

Comunicazioni

-1,1

-1,9

-5,8

Ricreazione, spettacoli e cultura

-1,0

-4,3

4,6

Istruzione

2,9

0,8

1,3

Servizi ricettivi e di ristorazione

3,8

10,4

14,0

Altri beni e servizi

6,3

10,8

10,4

Indice generale

100,0

100,0

100,0

Fonte: elab. C.S.Fipe su dati Eurostat

 

Nel capitolo abbigliamento e mobili e servizi per la casa il maggior contributo all’inflazione riscontrato in Italia è il risultato sia di una più consistente dinamica inflazionistica del comparto nel nostro Paese, sia del fatto che il peso del capitolo è del 70% superiore a quello di Francia e Germania.

In mobili, articoli e servizi per la casa il maggior contributo rilevato in Italia è quasi totalmente da attribuire alla più consistente dinamica inflazionistica che tale comparto ha avuto nel nostro Paese rispetto a quanto avvenuto in Germania e Francia.

Questa realtà è ancor più vera nel capitolo ricreazione, spettacolo e cultura se si considera che il peso del capitolo è, in Italia, di gran lunga inferiore a quello degli altri due Paesi.

 

Nei servizi ricettivi e di ristorazione, infine, la differenza tra Italia e Francia dipende quasi esclusivamente dal fatto che il peso del capitolo è in Italia pari all’11,43% e in Francia al 7,13%.

Nel confronto con la Germania influisce, al contrario, anche la diversa velocità nella dinamica dei prezzi. C’è da dire, tuttavia, che il peso di questo capitolo è in Italia più del doppio di quello tedesco (11,43% contro 5,45%).

 

CONCLUSIONI

Da questo lavoro possiamo tirare alcune conclusioni:

ü       l’inflazione italiana è allineata alla media europea;

ü       significativi scostamenti si rilevano in alcuni specifici comparti (bevande alcoliche e tabacchi, abbigliamento e calzature, mobili, articoli e servizi per la casa, ricreazione, spettacoli e cultura);

ü       abbigliamento, arredamento e servizi ricreativi sono i capitoli di spesa che più ci allontanano dalla dinamica inflazionistica dei Paesi europei più virtuosi, a cominciare da Germania e Francia;

ü       il paniere su cui viene calcolata l’inflazione italiana desta più di qualche perplessità se consideriamo da un lato il modesto peso delle spese per l’abitazione (le famiglie tedesche spendono più del doppio di quelle italiane per l’abitazione) e dall’altro l’elevato peso delle spese per servizi ricettivi e di ristorazione (situazione opposta alla precedente).

 

In definitiva, se da un lato il benchmark con l’Europa ci deve tranquillizzare sulla velocità con cui crescono i prezzi nel nostro Paese, dall’altro dobbiamo sapere che alcuni interventi per rendere più efficienti le filiere andrebbero rivolti verso comparti che hanno un nome e un cognome. E tra questi comparti non ci sono i servizi ricettivi e di ristorazione come troppo spesso si sente dire.

 

 

 

 

 

ALLEGATI

 

CONTRIBUTI

 

anno 2002 (val.%)

capitoli

de Germany

fr France

it Italy

Prodotti alimentari e bevande analcoliche

5,0

23,7

22,8

Bevande alcoliche e tabacchi

12,3

10,0

2,1

Abbigliamento e calzature

3,1

2,6

12,2

Abitazione, acqua, elettr, e combustibili

10,2

12,3

1,2

Mobili, articoli e servizi per la casa

6,2

5,0

7,6

Servizi sanitari e spese per la salute

1,8

3,0

6,0

Trasporti

21,3

9,6

10,6

Comunicazioni

3,3

-0,6

-1,9

Ricreazione, spettacoli e cultura

3,5

2,3

7,7

Istruzione

1,5

0,7

1,2

Servizi ricettivi e di ristorazione

14,9

17,6

18,0

Altri beni e servizi

11,9

13,4

11,9

Indice generale

100

100

100

Fonte: Elab. C.S.Fipe su dati Eurostat

 

 

anno 2003 (val.%)

capitoli

de Germany

fr France

it Italy

Prodotti alimentari e bevande analcoliche

-1,1

17,4

18,6

Bevande alcoliche e tabacchi

20,8

16,4

7,0

Abbigliamento e calzature

-4,4

-0,8

8,8

Abitazione, acqua, elettr, e combustibili

36,6

18,1

11,3

Mobili, articoli e servizi per la casa

2,1

4,2

7,6

Servizi sanitari e spese per la salute

1,3

6,3

4,1

Trasporti

31,7

19,2

12,5

Comunicazioni

1,7

-0,7

-2,0

Ricreazione, spettacoli e cultura

-6,6

-2,0

4,5

Istruzione

1,5

0,7

1,1

Servizi ricettivi e di ristorazione

3,7

10,6

16,1

Altri beni e servizi

12,5

10,8

10,3

Indice generale

100

100

100

Fonte: Elab. C.S.Fipe su dati Eurostat

 


anno 2004 (val.%)

capitoli

de Germany

fr France

it Italy

Prodotti alimentari e bevande analcoliche

-2,7

3,7

15,7

Bevande alcoliche e tabacchi

17,5

26,3

10,4

Abbigliamento e calzature

-2,4

0,6

10,0

Abitazione, acqua, elettr, e combustibili

23,7

18,7

8,7

Mobili, articoli e servizi per la casa

-0,9

3,6

9,9

Servizi sanitari e spese per la salute

43,8

5,8

5,9

Trasporti

19,3

26,8

20,2

Comunicazioni

-1,3

0,3

-9,5

Ricreazione, spettacoli e cultura

-7,3

-2,3

6,7

Istruzione

1,5

0,7

1,1

Servizi ricettivi e di ristorazione

2,6

11,0

16,1

Altri beni e servizi

6,2

4,9

5,0

Indice generale

100

100

100

Fonte: Elab. C.S.Fipe su dati Eurostat

 

 

 

anno 2005 (val.%)

capitoli

de Germany

fr France

it Italy

Prodotti alimentari e bevande analcoliche

2,4

1,3

-0,8

Bevande alcoliche e tabacchi

22,0

0,3

9,5

Abbigliamento e calzature

-5,9

0,7

5,5

Abitazione, acqua, elettr, e combustibili

44,3

35,9

22,6

Mobili, articoli e servizi per la casa

-0,8

3,2

7,9

Servizi sanitari e spese per la salute

4,4

4,8

4,0

Trasporti

26,7

41,0

29,3

Comunicazioni

-1,7

-0,5

-6,6

Ricreazione, spettacoli e cultura

0,6

-4,8

3,8

Istruzione

0,9

0,7

1,7

Servizi ricettivi e di ristorazione

2,9

9,6

12,8

Altri beni e servizi

4,2

7,8

10,3

Indice generale

100

100

100

Fonte: Elab. C.S.Fipe su dati Eurostat

 


anno 2006 (val.%)

capitoli

de Germany

fr France

it Italy

Prodotti alimentari e bevande analcoliche

11,7

14,4

13,4

Bevande alcoliche e tabacchi

9,7

0,8

6,3

Abbigliamento e calzature

-2,5

0,5

4,8

Abitazione, acqua, elettr, e combustibili

48,8

36,0

26,1

Mobili, articoli e servizi per la casa

-0,4

3,2

7,6

Servizi sanitari e spese per la salute

2,3

6,6

-0,8

Trasporti

24,7

28,5

19,2

Comunicazioni

-3,8

-8,8

-4,9

Ricreazione, spettacoli e cultura

0,6

-5,8

4,1

Istruzione

1,1

1,0

1,5

Servizi ricettivi e di ristorazione

3,9

8,5

11,8

Altri beni e servizi

3,9

15,1

10,8

Indice generale

100

100

100

Fonte: Elab. C.S.Fipe su dati Eurostat

 

 

 

anno 2007 (val.%)

capitoli

de Germany

fr France

it Italy

Prodotti alimentari e bevande analcoliche

14,9

14,7

24,2

Bevande alcoliche e tabacchi

7,1

4,3

5,6

Abbigliamento e calzature

2,0

2,3

4,1

Abitazione, acqua, elettr, e combustibili

21,2

27,7

13,4

Mobili, articoli e servizi per la casa

3,8

4,5

11,1

Servizi sanitari e spese per la salute

2,8

5,5

5,0

Trasporti

22,7

27,0

17,5

Comunicazioni

0,1

-1,8

-12,2

Ricreazione, spettacoli e cultura

3,4

-10,4

4,5

Istruzione

7,9

1,1

1,1

Servizi ricettivi e di ristorazione

6,2

12,4

14,8

Altri beni e servizi

7,7

12,7

10,9

Indice generale

100

100

100

Fonte: Elab. C.S.Fipe su dati Eurostat

 

 


LA DINAMICA DEI PREZZI PER CAPITOLO DI SPESA

(confronto Italia, Unione Europea, Area Euro)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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