La Fima scrive a Ornaghi: "rivedere la normativa che ci soffoca"

La Fima scrive a Ornaghi: "rivedere la normativa che ci soffoca"

Lettera aperta della Federazione Italiana Mercanti d'Arte al ministro per i Beni culturali. "Desideriamo fare la nostra parte per sostenere l'economia del Paese, ma le nostre gallerie sono sempre meno redditizie".

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26 gennaio 2012


"Finalmente un'autorità ministeriale con idee chiare e concrete con la quale potersi confrontare". Inizia così la lettere aperta che il presidente della Federazione Italiana Mercanti d'Arte, organizzazione di Confcommercio che raggruppa le più importanti Associazioni di antiquari, Carlo Teardo, ha indirizzato al ministro per i Beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi. "La
Federazione - scrive Teardo - è da sempre impegnata nel moralizzare il mercato antiquariale da quanti hanno contribuito a danneggiare la figura del professionista antiquario" e ha quindi "elaborato un codice deontologico al quale gli iscritti devono attenersi e collabora con le istituzioni che sono tenute a contrastare reati ed illeciti". Ma purtroppo "la persistente sordità di ministri precedenti, impegnati ad elaborare testi normativi che non hanno salvaguardato i nostri beni artistici e non hanno ostacolato la diffusione di pratiche irresponsabili e delittuose, ha penalizzato ed amareggiato i mercanti d'arte. Queste disattenzioni politiche hanno contribuito a marginalizzare le nostre aziende, riducendo la competitività degli operatori italiani rispetto a quelli europei e mortificando una professione stupenda, umiliandola con lungaggini burocratiche ed insensate procedure". "Noi mercanti d'arte - conclude il presidente della Fima - desideriamo fare la nostra parte per sostenere l'economia del Paese, ma le nostre gallerie sono sempre meno redditizie ed è urgente rivedere la normativa che soffoca le nostre aziende. Spero, signor ministro che lei voglia raccogliere questo grido di dolore che ho espresso e lo valuti come l'inizio di una 'visione comune' affinché il nostro mestiere possa essere messo al servizio di ciò che lei auspica: 'la collaborazione con il privato'. La categoria che rappresento è al suo fianco: ritroviamo insieme il coraggio di osare".

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