La guardia giurata è un incaricato di pubblico servizio

La guardia giurata è un incaricato di pubblico servizio

Accogliendo un ricorso di una società di vigilanza per l'annullamento dei verbali per accesso senza permesso nella ZTL, il Giudice di Pace di Milano ha riconosciuto che l'attività delle guardie giurate si colloca nella materia di polizia di sicurezza. La soddisfazione di Federsicurezza.

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4 aprile 2016

"Nello svolgimento del servizio le guardie giurate rivestono la qualità di incaricati di pubblico servizio, ed è innegabile che la loro attività, pur concretando un esercizio di attività imprenditoriale privata, si colloca nella materia di polizia di sicurezza per gli evidenti riflessi che esercita sulla sicurezza e l'ordine pubblico, con un evidente indiretto ausilio nel perseguimento delle finalità di interesse generale della sicurezza e della prevenzione dei reati". È quanto ha affermato il Giudice di Pace di Milano, con sentenza del 17 marzo scorso, in accoglimento del ricorso proposto da IVRI S.p.a. contro il Comune di Milano per l'annullamento dei verbali emessi dalla Polizia Municipale per accesso dei veicoli di servizio senza permesso alla zona a traffico limitato (in violazione dell'art. 7, commi 9 e 14, del Codice della Strada).

Il giudice, nel sottolineare la "sempre crescente importanza dell'attività propria degli istituti di vigilanza con evidenti riflessi positivi sull'ordine e la sicurezza pubblica", ha accolto la tesi sostenuta dalla società ricorrente e, nel ripercorrere quanto già affermato in numerose altre sentenze di Tribunali e Giudici di Pace, ha riconosciuto di poter ragionevolmente applicare, nella fattispecie, l'esimente di cui all'art. 4 della legge n. 689/1981, che esclude la responsabilità per i fatti commessi nell'adempimento di un dovere o nell'esercizio di una facoltà legittima. 

Per completezza, e per ribadire la costante evoluzione non solo giurisprudenziale ma anche da parte delle Amministrazioni locali in materia, il giudice ha infine richiamato la Deliberazione della Giunta Capitolina n. 363 del 23 dicembre 2014, frutto dell'accoglimento ufficiale delle istanze a suo tempo presentate da FederSicurezza all'Assessorato alla Mobilità e Trasporti di Roma Capitale, che ha riconosciuto la possibilità per i veicoli di servizio degli Istituti di Vigilanza privata di circolare all'interno della ZTL senza necessità di contrassegno, al pari delle Forze di Polizia e degli automezzi adibiti a servizi di pronto intervento, soccorso, emergenza. Sulla base di tqueste  motivazioni, il Giudice ha così accolto il ricorso proposto con conseguente annullamento dei verbali opposti.

Una pronuncia importante, che FederSicurezza spera possa contribuire in maniera incisiva a scardinare la paradossale situazione, in termini di aggravio economico e gravosità dei ricorsi al Giudice di Pace e al Prefetto, dell'esclusione e della conseguente, sistematica, contravvenzione dei mezzi adibiti ai servizi di vigilanza privata e trasporto valori.

Per la Federazione "sono ben note, infatti, le problematiche derivanti dalla mancata inclusione dei veicoli di servizio tra i soggetti esentati dal pagamento della tariffa per la circolazione nelle ZTL, mentre continuano a sfuggire alla sensibilità di alcune Amministrazioni l'incontestabile utilità sociale del servizio reso dai mezzi adibiti ai servizi di vigilanza privata e trasporto valori, oltre che la significativa funzione di prevenzione e deterrenza nei confronti di episodi di microcriminalità e delinquenza comune svolta dalla presenza degli stessi e del personale in servizio".

Evidenze che non possono non condurre ad una riconsiderazione della situazione attuale, nell'ottica di un'auspicata e definitiva inclusione dei suddetti veicoli di servizio, a livello nazionale, nell'alveo dei soggetti esentati dal pagamento della tariffa prevista per la circolazione degli stessi nella ZTL.

Sgominata banda che assaltava i portavalori, soddisfazione di Federsicurezza

Il presidente di Federsicurezza, Luigi Gabriele, esprime "grande soddisfazione" per l'operazione portata a segno dai Carabinieri tra Puglia, Basilicata e Campania, che ha sgominato una banda dedita ad assalti a caveau e portavalori. In manette, grazie ad un'azione che ha impegnato duecento uomini, circa una decina di persone che potevano contare su un'organizzazione paramilitare, che pianificava nel dettaglio gli assalti a portavalori e caveau di banche, con una fitta rete logistica e dotazioni di armi da guerra, potenti autovetture, escavatrici per provocare la forzatura di caveau e mezzi blindati.

"Un risultato importante - dichiara Gabriele - per un settore già di per sé colpito da importanti difficoltà di gestione e spesso oggetto di ripetuti attacchi della malavita organizzata, che rendono sempre più difficile l'espletamento di un'attività della quale, tra l'altro, si tende troppo facilmente a sottovalutare il prezioso valore sociale. Un sospiro di sollievo per una realtà che, ricordiamo, che già sconta i colpi di un mercato mutevole e complesso, senza d'altra parte vedersi riconosciuta la giusta considerazione e le dovute tutele".

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