La politica a confronto sul futuro del trasporto

La politica a confronto sul futuro del trasporto

L’ultimo panel della prima giornata del Forum Internazionale di Conftrasporto ha avuto come protagonista la politica ed in particolare gli esponenti della IX Commissione Trasporti della Camera.  

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21 ottobre 2019

L’ultimo panel della prima giornata del Forum Internazionale di Conftrasporto ha avuto come protagonista la politica ed in particolare gli esponenti della IX Commissione Trasporti della Camera. Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia, ha osservato che “in Italia si riverniciano di verde bilanci in rosso”. “Non abbiamo la visione che dovrebbe essere tipica della politica, bisogna guardare a ciò che accadrà in futuro. Se si fanno solo imposte per fare tassa sfuggi alla responsabilità di prendere decisioni coraggiose”. “L’autotrasporto ha bisogno di scelte chiare e coraggiose”. Davide Gariglio del Partito Democratico, ha sottolineato che non è impossibile riuscire a spendere le risorse. Fare gli appalti è complesso ma è giusto chiedere che i grandi appalti siano concentrati presso soggetti in grado di realizzare le grandi opere. Il traino del made in Italy non fa da traino agli autotrasportatori italiani. C’è un problema politico di adeguamento del costo del lavoro in Europa. Raffaella Paita di Italia Viva ha evidenziato la necessità di non considerare le autorità portuali come soggetti economici. Noi dobbiamo riconsiderare la questione dei porti davanti all’Europa rivendicando la nostra specificità e la nostra qualità. Scongiurare l’aumento dell’Iva comporta di non poter intervenire in altri settori. Bisogna lavorare sul tema della spesa pubblica per recuperare risorse. Il Paese deve cominciare a spendere meglio. Bisogna credere di più agli investimenti privati. Non è possibile che ci sia sempre una correlazione automatica tra realizzazione di opera pubblica e corruzione. Alessandro Morelli della Lega “dobbiamo vedere la realtà delle cose. L’autotrasporto in Italia è prevalentemente su gomma, ammodernare tutto questo parco circolante serve un cambio culturale ed incentivi seri. Serve una politica che anche a livello europeo si faccia sentire.

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