La Ue avverte l'Italia: "nessuna scappatoia, pagare le imprese entro 30 giorni"

La Ue avverte l'Italia: "nessuna scappatoia, pagare le imprese entro 30 giorni"

Lettera del Commissario Ue per l'Industria, Antonio Tajani, al ministro Passera: "il decreto del governo italiano non ha recepito correttamente la direttiva europea. La deroga all'obbligo per la P.A. di pagare in 30 giorni non è sufficientemente precisa".

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4 gennaio 2013

''Nessuna scappatoia. La Pubblica Amministrazione deve pagare le imprese in 30 giorni di calendario, festivi compresi. Lo prevede la direttiva Ue sui tempi di pagamento e come ho scritto in una lettera al ministro Passera anche l'Italia deve adeguarsi correggendo il decreto di recepimento che invece sul punto non è abbastanza chiaro''. Ad affermarlo, in un'intervista a 'Il Sole
24 Ore', è il Commissario Ue per l'Industria, Antonio Tajani, confermando nel contempo il suo apprezzamento al Governo per aver recepito con il Dlgs 192/2012 dello scorso novembre le regole Ue sui pagamenti in anticipo rispetto alla scadenza di meta' marzo. Ma come ha scritto Tajani al ministro dello Sviluppo Economico, ''ci sono alcune disposizioni introdotte dalla direttiva che, prima facie - si legge nella lettera inviata da Tajani prima di Natale a Passera - non sono state trasposte correttamente nel decreto''. L'invito al Governo è quello di correggere il tiro prima di metà marzo altrimenti ''potrebbe scattare una procedura di infrazione con l'Italia da parte di Bruxelles''. In particolare, spiega Tajani, ''la deroga all'obbligo per la Pubblica Amministrazione di pagare in 30 giorni non è sufficientemente precisa. La proroga a 60 giorni è possibile solo e unicamente nei casi previsti dalla direttiva e cioé per Asl e ospedali e per le imprese pubbliche. Il decreto italiano prevede invece la possibilità per tutte le P.A. di raddoppiare in certi casi il termine dei 30 giorni. Questo non va bene''. Inoltre, aggiunge Tajani,''occorrerebbe specificare nel decreto che il termine previsto si computa in giorni di calendario e dunque con le domeniche comprese''.
Troppe imprese, sottolinea, ''sono fallite aspettando di farsi pagare una fattura. E' ora che questo malcostume finisca''.

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