La Ue divisa sulla viglianza delle banche

La Ue divisa sulla viglianza delle banche

Niente accordo sulla supervisione unica delle banche europee. Decisione posticipata al 12 dicembre. Grilli: "Lavoriamo per trovare un accordo, stiamo facendo progressi".

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5 dicembre 2012

Ancora un rinvio in Europa, e ancora una volta, a essere rimandata e' una tappa fondamentale: dopo la decisione sugli aiuti alla Grecia slittata al 13 dicembre, anche la supervisione unica delle banche europee viene posticipata al 12 dicembre, a causa delle troppe divisioni. Divisioni che ancora non consentono ai 27 Paesi Ue di realizzare quello che hanno promesso a giugno, quando si diedero tempo fino a fine anno per chiarire come avrebbero messo in sicurezza il settore bancario proteggendolo dagli shock e proteggendo i cittadini dalle conseguenze. Per il ministro dell'economia Vittorio Grilli, non c'e' da drammatizzare: ''lavoriamo ad un accordo'' entro il consiglio Ue, ''ci ritroveremo per questo la prossima settimana, vedo posizioni che stanno convergendo, ancora non abbiamo chiuso le differenze di opinione, ma vedo che per i grandi temi stiamo ovviamente facendo progressi nella giusta direzione'', ha detto a margine dell'Ecofin che si e' chiuso senza un accordo, ma con l'elenco delle profonde differenze che ancora esistono tra i 27. La supervisione unica e' solo la prima tappa dell'unione bancaria a cui aspira l'Europa. A giugno i capi di stato e di governo si erano dati fino al vertice del 13-14 dicembre per definire il ''quadro legislativo'', che consentirebbe almeno l'avvio del progetto che un giorno portera' anche ad avere una garanzia europea dei depositi, un fondo di risoluzione, nonche' un fondo comune per laricapitalizzazione delle banche. Ma le differenze tra le capitali hanno costretto la presidenza cipriota ad aggiornare la riunione dell'Ecofin, e a convocarne uno straordinario il 12 dicembre, cioe' alla vigilia del Consiglio europeo dove la loro decisione approdera' per essere validata dai capi di Stato e di governo. ''Siamo pronti a lavorare notte e giorno per trovare uncompromesso, ha detto il commissario al mercato interno Michel Barnier. Ottimista il ministro francese Pierre Moscovici, che vede un accordo possibile. Anche Grilli auspica un accordo la prossima settimana, in modo che parta il 1 gennaio come stabilito, perche' ''l'Italia lo ritiene urgente per gli impegni presi e per le implicazioni positive per i nostri mercati finanziari''. Per il ministro, si deve almeno definire''un unico sistema di regole (per la supervisione, ndr) che devono essere garantite dalla Bce''. Ma e' proprio il ruolo della Bce uno dei pomi della discordia tra le capitali. La proposta prevede che in seno alla Bce venga creato un consiglio di supervisione incaricato della sorveglianza delle banche della zona euro. Berlino, la piu' dura, vede solo un 'coinvolgimento' della Banca centrale, ma non un ruolo pieno, e vorrebbe che fossero gli Stati ad avere l'ultima parola sul Consiglio e non Francoforte. E soprattutto, non vuole che sotto controllo finiscano tutte le banche, ma solo quelle piu' grandi. ''Vogliamo una accordo decente'', ha detto Angela Merkel, che molto tiene anche alla difesa dell'indipendenza della Bce, che ''alla lunga'' potrebbe essere messa indiscussione se la si coinvolge troppo. Un altro problema resta il peso della Bce in seno all'Eba, l'autorita' europea delle banche incaricata della supervisione fino ad oggi. Paesi come la Gran Bretagna non vogliono che l'eurozona (17 Paesi) acquisti troppo peso nell'Eba, visto che in sede di votazione avrebbe sempre la maggioranza. Infine, aperta anche la questione dei Paesi noneuro che vogliono partecipare e che chiedono 'parita' di trattamento' in seno al Consiglio. E sull'altro tema bancario, l'attuazione delle norme di Basilea3 che sono state invece rinviate sine die dagli Usa, l'obiettivo della presidenza cipriota resta raggiungere un accordo prima della fine dell'anno''. Ci saranno due nuove date (l'11 e il 13 dicembre) per i negoziati a tre tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue. A seconda dell'andamento di questi dipendera' anche un eventuale posticipo di qualche mese dell'entrata in vigore delle nuove norme.

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