La Ue promuove le "intenzioni" del Governo. Accordo sul debito greco

La Ue promuove le "intenzioni" del Governo. Accordo sul debito greco

Il vertice di Bruxelles accoglie con favore le misure contenute nel piano italiano per la crescita. In pensione a 67 anni e licenziamenti più facili. "Ora l'Italia presenti un calendario preciso per attuare le riforme".

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27 ottobre 2011

L'Ue apprezza le misure della lettera inviata da Roma e promuove l'Italia. Ma mette in guardia sul fatto che restera' ''vigile'' e monitorera' l'attuazione di quanto promesso da Silvio Berlusconi a Bruxelles. E torna a incalzare sul calendario: deve essere ''ambizioso'', scrivono i leader in un paragrafo delle conclusioni dedicate all'Italia, insistendo sul fatto che la tempistica 'recapitata' dal Governo di Roma deve essere rispettata alla lettera. Se non rafforzata. Comunque sia, il premier può tirare un sospiro di sollievo. Ce l'ha fatta a convincere i partner: ''la posizione italiana e' stata apprezzata da tutti all'interno dell'Eurogruppo'' sia per ''i tempi'' sia per i provvedimenti, giudicandoli efficaci per contrastare la situazione'', ha commentato a caldo il Cavaliere rimarcando che ora puo' andare diritto, fino al 2013. Una bella soddisfazione anche alla luce del rischio che ha corso la sua premiership - in una crisi che mai come in questi mesi il governo ha sfiorato cosi' da vicino - per riuscire a presentare quella lettera all'Europa. E' arrivato nel pomeriggio al vertice Ue, poco prima dell'inizio di un Consiglio Europeo 'cruciale' per rassicurare mercati e stabilita' dell'euro sperando, come e' successo, di 'passare l'esame' di fronte ad una Ue che ha voluto inserire gli impegni di Roma, dalle pensioni al mercato del lavoro, passando per le dismissioni, la riforma costituzionale e la delega fiscale, nelle conclusioni del summit. Rendendoli quindi ancora ancor piu' vincolanti. E subito ha incassato un primo giudizio positivo, un ''molto buono'' dal collega polacco, Donald Tusk, presidente di turno dell'Ue. Ma se il 'caso Italia' ha tenuto banco (mentre da Fitch
arrivano nuovi rischi di possibili ulteriori futuri declassamenti), i nodi da risolvere - in un vertice che prima nel formato a 27, poi proseguito fino a notte inoltrata con quello a 17 dell'Eurogruppo - sono stati tanti, con Francia e Germania impegnate fino all'ultimo nella ricerca per un accordo
con le banche sulla Grecia. Sul rafforzamento del fondo salva-stati un'intesa si e' trovata alla fine per un rifinanziamento del Efsf fino a mille miliardi di euro. Passi avanti anche sulla ricapitalizzazione delle banche con il vertice Ue che si e' concluso accogliendo le indicazioni dell'Ecofin di venerdi' scorso, ribadendo l'urgenza di un intervento, senza pero' citare espressamente cifre (si era parlato dell'ipotesi di un centinaio di miliardi) ma elevando al 9% il coefficiente patrimoniale degli istituti. L'Italia ha promesso, nero su bianco, riforme e una nuova potenza di fuoco per i conti pubblici: dalle pensioni (obiettivo 67 anni al 2026 per uomini e donne con l'anticipo di un anno dell'avvio del percorso graduale), passando per le dismissioni (5 mld in tre anni dalla vendita del patrimonio), al mercato del lavoro (con la mobilita' nella PA). Ma anche il monitoraggio deiconti pubblici con l'impegno a intervenire in caso di squilibri nonche' la delega fiscale entro la fine di gennaio 2012. E,
ancora, si impegna ''in un processo di complessiva riforma costituzionale'' fissando tra i 6 e i 12 mesi i tempi per l'approvazione in prima lettura.

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