La Ue vede "nero": giù le stime del Pil

La Ue vede "nero": giù le stime del Pil

La Commissione europea ha rivisto al ribasso le previsioni economiche per l'Italia: per il 2012 è prevista una contrazione del 2,3 per cento del Pil, cui seguirà un ulteriore -0,3 nel 2013.

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7 novembre 2012

La Commissione europea ha rivisto al ribasso le previsioni economiche per l'Italia, che già sei mesi
fa pronosticavano recessione: ora il quadro si aggrava e sul 2012 l'esecutivo comunitario si attende una contrazione del 2,3 per cento del Pil, cui seguirà un ulteriore -0,3 per cento nel 2013. Sul 2014 invece, secondo le stime inserite nelle previsioni economiche autunnali, l'economia italiana dovrebbe registrare una ripresa dello 0,8 per cento. Nelle previsioni di primavera diffuse a maggio, la Commissione si attendeva un calo del Pil italiano dell'1,5 per cento quest'anno e un -0,3 per cento sul 2013. Sempre secondo la Commissione, l'Italia subirà ulteriori peggioramenti della disoccupazione: dall'8,4 per cento del 2011 quest'anno è prevista in aumento al 10,6 per cento, e poi all'11,5 per cento nel 2013 e all'11,8 per cento nel 2014. Per quanto concerne invece l'Eurozona e l'Ue a Ventisette, nel 2012 è previsto un calo del Pil rispettivamente dello 0,4 e dello 0,3% rispetto al 2011. Nel 2013, invece, si prevede una "molto modesta" ripresa che porterà a un aumento del Pil dello 0,1% nell'Eurozona e dello 0,4% nell'Ue, tirato soprattutto dalle esportazioni
nette. La domanda interna resterà atona anche nel 2013, frenata fra l'altro delle riduzioni del debito
pubblico in corso in alcuni Stati membri, e riprenderà solo nel 2014 quando vi sarà un consolidamento della ripresa con un aumento del Pil stimato all'1,4% nell'Eurozona e all'1,6% nell'Ue a Ventisette, a politiche invariate. La disoccupazione resterà "molto alta": il tasso dovrebbe culminare nel 2013 all'11,8% nell'Eurozona e al 10,9% nell'Ue a ventisette, ma "con importanti
variazioni fra i diversi Stati membri", per poi scendere lievemente rispettivamente all'11,7% e al 10,7% nelle due aree nel 2014, sempre a politiche invariate.


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