Crescita e spesa pubblica: appello delle imprese

Crescita e spesa pubblica: appello delle imprese

Per Abi, Alleanza delle cooperative italiane, Ania, Confindustria e Rete Imprese Italia "la legge di Stabilità deve avere misure più consistenti per la ripresa". "Serve una riduzione più incisiva del cuneo fiscale e del costo del lavoro che abbia effetti sensibili sulla competitività delle imprese e sul reddito disponibile dei lavoratori''.

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18 ottobre 2013

 

Il presidente di Confcommercio, Sangalli e quello di Confindustria, Squinzi, lo avevano già detto nei giorni che hanno preceduto il Consiglio dei ministri: "la Legge di Stabilità dovrà contenere misure consistenti per la ripresa e avere al centro una riduzione consistente della pressione fiscale sul lavoro". Avevano esercitato una sorta di "pressing" sul Governo per un reale taglio del cuneo fiscale per rilanciare i consumi e la crescita economica a fronte anche dell' atteggiamento responsabile e "realistico" tenuto dalle imprese durante la preparazione del disegno di legge. 
Oggi Sangalli e Squinzi sono tornati a farsi sentire. Dopo un incontro tenutosi a Bologna, insieme ai presidenti delle altre associazioni imprenditoriali, hanno deciso di scrivere una nota congiunta (Abi, Alleanza delle Cooperative Italiane, Ania, Confindustria, ReteImprese Italia), per dire che "la legge di Stabilita' deve avere misure piu' consistenti per la ripresa. Deve dare i segnali necessari alla societa' e all'economia per rinvigorire la fiducia in se' e nel futuro". Le associazioni, oltre a chiedere che "Governo e Parlamento si impegnino per realizzare una legge di stabilita' e di crescita intensificando l'azione sullo sviluppo", evidenziano soprattutto che "manca una rapida e decisa azione di tagli alla spesa pubblica", serve "una riduzione piu' incisiva del cuneo fiscale e del costo del lavoro". "Nelle fasi recenti della vita pubblica e della vita economica italiana, e anche durante la preparazione del disegno di legge di Stabilita' - osservano le associazioni - abbiamo dato forte prova di responsabilita', nella misura realistica delle proposte e nel rispetto delle istituzioni. Fa parte anche di questa responsabilita' non tacere e non sminuire i problemi". Nella legge di stabilita', rilevano, "manca una rapida e decisa azione di tagli alla spesa pubblica e la indicazione di una prospettiva di ammodernamento strutturale dello Stato e di ridefinizione dei compiti della sfera pubblica, da avviare subito". Nella consapevolezza dei limiti imposti dai conti pubblici, prosegue la nota, "proporremo al Parlamento di rafforzare l'impianto in alcuni punti fondamentali, a partire da una riduzione piu' incisiva del cuneo fiscale e del costo del lavoro, che abbia effetti sensibili sulla competitivita' delle imprese e sul reddito disponibile dei lavoratori; agendo sull'accesso al credito sia attraverso la garanzie sia attraverso la patrimonializzazione delle imprese e delle banche, trovando risorse sia strutturali sia straordinarie (rimpatrio dei capitali, rivalutazione quote della Banca di Italia) e dando impulso alla ricerca e all'innovazione". E concludono: "Persistiamo nella convinzione che la stabilita' sia la prima condizione di ripresa. Ribadiamo che il Governo deve accelerare e intensificare l'azione per lo sviluppo. Auspichiamo percio' che Governo e Parlamento si impegnino al massimo per realizzare una legge di stabilita' e di crescita, adeguata al difficile momento che il Paese sta attraversando".
 
 

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