Le imprese del Sud "pagano" la crisi ma restano fiduciose

Le imprese del Sud "pagano" la crisi ma restano fiduciose

A Cosenza decima tappa del Roadshow con un convegno dedicato al al rilancio del Mezzogiorno. Presentati i risultati di un'indagine Confcommercio-Format sulle imprese del Sud.

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24 novembre 2009
Giovedì 26 novembre, alle ore 10

A Cosenza, presso la sede della Camera di Commercio, si è svolta la decima tappa del Roadshow Pmi di Confcommercio, l’iniziativa itinerante su tutto il territorio nazionale che affronta, in ciascuna delle tappe previste, un tema di particolare interesse per il mondo delle piccole e medie imprese. Nell’occasione, si è tenuto un convegno dal titolo “No alle due Italie, sì al rilancio del Mezzogiorno”, nel corso del quale sono stati presentati i risultati di una ricerca Confcommercio-Format che analizza, in particolare, il “sentiment” delle imprese del Mezzogiorno sui temi della crisi economica, degli investimenti, del credito. Sono intervenuti tra gli altri, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli; il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero; il presidente di Confcommercio Cosenza, Klaus Algieri. Per circa il 75% delle Pmi del Mezzogiorno la crisi economica ha inciso o sta incidendo in misura significativa sulla propria attività. Maggiormente colpite sono le imprese del commercio. Il 64,4% delle imprese del Sud è, tuttavia, fiducioso di superare la crisi e il 52,8% delle Pmi ritiene di essere ormai prossimo all'uscita dalla crisi. Solo il 5,8% delle imprese crede di essere ormai fuori pericolo, mentre il 41,3% delle Pmi dichiara di essere ancora nel pieno della crisi e non ha idea di quando ne uscirà. Aumenta la percentuale delle imprese del Mezzogiorno che hanno effettuato investimenti nonostante la crisi. Erano il 23,1% nel periodo 2007-2008, mentre sono state il 28,4% nel periodo 2008-2009. Nel solo 2009 hanno effettuato investimenti il 13,6% delle imprese. per il 2010 Il 41,6% delle Pmi del Mezzogiorno ha intenzione di effettuare investimenti nel 2010. Aumentata la percentuale di imprese che hanno difficoltà rispetto al proprio fabbisogno finanziario: erano il 50% nel 2008, sono diventate il 59,4% nel 2009. Tra le cause principali: l’irregolarità e il ritardo dei pagamenti (per il 38,3% e il 52,2% delle Pmi) e il fatturato insufficiente (per il 35,7%).

Nel 2009 rispetto al 2008 si sono acuiti, in particolare, l’insufficienza del fatturato e il ritardo nei pagamenti da parte dei clienti. Nel 2009 le Pmi in difficoltà rispetto alla capacità di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario hanno adottato le medesime strategie dell'anno precedente: pagando in ritardo i propri fornitori (47,1%) e ricorrendo agli scoperti di conto corrente presso le banche o presso altri operatori finanziari “non bancari” (47,8%). Circa un terzo delle imprese del Meridione giudica efficace l'azione ed i provvedimenti varati dal Governo per contrastare la crisi economica. Per due imprese su tre non sono, invece, efficaci. Tra i motivi dell'inefficacia, il 62,6% ritiene che siano "insufficienti" ad affrontare i problemi della crisi. Diminuisce la percentuale di Pmi del Mezzogiorno che giudica utile l'istituzione di una banca del Sud (57,4%). Il 50,3% delle imprese del Meridione ritiene invece utile il recente provvedimento di moratoria sui debiti delle Pmi, sottoscritto da alcune associazioni di categoria con l’Abi.

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