Le iniziative sul territorio

Le iniziative sul territorio

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25 novembre 2015

 

MILANO - Sicurezza a Milano? La percezione è stabile (rispetto allo scorso anno) per il 74% delle imprese milanesi del terziario; peggiorata per il 21% degli imprenditori, migliore per il 5%. Una situazione migliore della sicurezza  percepita a livello nazionale: 62% stabile, 32% peggiorata. E' lo scenario di fondo che emerge dai dati milanesi dell'indagine Confcommercio GfK Eurisko presentata in Confcommercio Milano in occasione della terza edizione della Giornata di mobilitazione nazionale Confcommercio "Legalità, mi piace!. Nella sala Orlando di Palazzo Castiglioni, sede della Confcommercio milanese, il "Premio Legalità Confcommercio Milano" è stato attribuito a Francesco Paolo Tronca, già Prefetto di Milano, Commissario straordinario del Comune di Roma, collegato in diretta con il Campidoglio. E a Milano sono stati consegnati riconoscimenti a rappresentanti di Istituzioni e Forze dell'Ordine. Alla manifestazione milanese per "Legalità, mi piace!", con il vicepresidente di Confcommercio Renato Borghi e il vicepresidente di Confcommercio Milano (con competenza per sicurezza, abusivismo e contraffazione) Mario Peserico, hanno, fra gli altri, partecipato: il Viceprefetto vicario di Milano Giuseppe Priolo; il Questore di Milano Luigi Savina; il generale Paolo Kalenda, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Milano; il colonnello Canio Giuseppe La Gala, comandante provinciale Carabinieri di Milano; Gustavo Cioppa, sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia; Marco Granelli, assessore a Sicurezza e coesione sociale, Polizia locale, Protezione civile, Volontariato del Comune di Milano; Nando Dalla Chiesa, presidente Commissione antimafia di Milano; il generale di brigata Claudio Rondano, referente dell'Esercito italiano per Expo. L'evento in Confcommercio Milano per "Legalità, mi piace!" ha visto anche un'iniziativa di formazione sul tema contraffazione che ha coinvolto oltre 400 studenti di Istituti scolastici superiori: Capac Politecnico del Commercio; Amerigo Vespucci; Carlo Porta; D. Marignoni Marco Polo; Paolo Frisi; Nicola Moreschi. Un corso realizzato da Confcommercio Milano con il supporto della Polizia locale milanese (Nucleo antiabusivismo) e l'esposizione di prodotti contraffatti. "Il quadro che emerge dalle rilevazioni presentate - spiega Renato Borghi, vicepresidente di Confcommercio – indica come a Milano area metropolitana e in Lombardia via sia una maggior percezione di sicurezza rispetto al resto del Paese. I fenomeni denunciati con più insistenza sono la contraffazione e l'abusivismo che procurano un danno alle imprese. A Milano circa il 35% delle imprese intende investire nella sicurezza e su questa fronte Regione Lombardia è già intervenuta con oltre 2 milioni di euro per gli impianti d'allarme e di videosorveglianza. E lo stanziamento di un ulteriore milione di euro è previsto a breve dalla Regione, su proposta dell'assessore allo Sviluppo economico Mauro Parolini, per sostenere gli imprenditori che hanno subìto l'estorsione". "A Milano – rileva Mario Peserico, vicepresidente di Confcommercio Milano (con competenza per sicurezza, abusivismo e contraffazione) - stiamo lavorando con grande impegno assieme alle Istituzioni e alle Forze dell'Ordine per rafforzare il presidio del territorio coinvolgendo le imprese. L'esempio concreto di quest'attività – che ora si sta estendendo dagli assi commerciali del centro alle zone più periferiche - è la realizzazione dell'Unità Reati Predatori della Polizia Locale con l'utilissimo servizio Whatsapp per poter dare risposte in tempo reale".

VENETO - Con 161mila imprese fra commercio, servizi, alloggi e ristorazione, il terziario è il settore più consistente del Veneto. Il solo commercio ‘pesa' nell'economia della nostra regione in una misura di oltre il 22% delle imprese totali contro il 12,7% del manifatturiero e il 14,7% delle costruzioni. Però la crisi c'è ancora e si fa sentire : nella nati-mortalità, fra crisi e cessazioni d'ufficio, il commercio in Veneto registra nel periodo gennaio-settembre 2015 una saldo negativo di  -1393 imprese, di cui 760 al dettaglio, diminuiscono, di 569 unità anche le imprese legate agli alloggi e alla ristorazione, e di 835 quelle relative ad ‘altri servizi' dell'area Confcommercio. Sono alcuni dei dati sulla consistenza del mercato elaborati dal Centro Studi Confcommercio in occasione della giornata della Legalità. Confcommercio Veneto ha chiamato a raccolta gli associati al Novotel di Mestre, con un programma di interventi dei rappresentanti regionali delle Forze dell'Ordine, del prefetto di Venezia Domenico Cuttaia, dell'assessore allo Sviluppo Economico ed Energia della Regione Veneto Giuseppe Marcato, per la Guardia di Finanza il Generale del Comando Provinciale di Venezia Alberto Reda e per l'Anci il vicepresidente vicario Angelo Tosoni. Ad aprire i lavori, il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon, che ha sottolineato come le imprese del commercio, del turismo e dei servizi siano tra le più esposte alle conseguenze della criminalità legata alla contraffazione, all'abusivismo e alle azioni dirette come le rapine e i furti. "Sicurezza e legalità – ha detto Massimo Zanon – sono il prerequisito di una democrazia compiuta. Purtroppo oggi il nostro sistema di imprese, oltre alla crisi, deve anche sopportare i costi economici e sociali dei fenomeni criminali. Contraffazione, estorsioni, furti, rapine, taccheggio, usura, costano alle imprese del commercio, agli alberghi e ai pubblici esercizi oltre 26 miliardi di fatturato l'anno e mettono a rischio oltre 260mila posti di lavoro regolari a livello nazionale. Chiediamo certezza della pena e un mercato con regole uguali per tutti". Per quanto riguarda il Veneto, dall'indagine Confcommercio-Eurisko (6800 le imprese contattate tra settembre e ottobre 2015), risulta che l'83% delle imprese della regione ha adottato almeno una misura di protezione contro racket e criminalità (la media nazionale è del 72%); la maggior parte di queste (50%) ha installato telecamere e sistemi di allarme, mentre solo l'1% si è rivolta alle associazioni anti-racket per segnalare episodi subìti, contro il 13% di imprese che si è rivolto alla propria associazione di categoria. Tra i reati percepiti in aumento, gli imprenditori veneti del commercio, turismo, servizi e trasporti, segnalano in percentuale più alta rispetto alla media nazionale i furti (nella misura del 69%, contro il 57% della media nazionale), contraffazione (49%, su una media nazionale del 45%) , rapine (52% contro il 44% nazionale) e tangenti (30% su una media nazionale del 25%. Fra tutte emerge la percezione dell'aumento dei fenomeni di abusivismo da parte degli imprenditori veneziani (70% contro una media nazionale del 52%). Dato consolante, in Veneto l'esperienza diretta con i fenomeni di criminalità è decisamente inferiore alla media (5% contro il 10% nazionale). Sulle leggi che contrastano la criminalità, l'imprenditore veneto ha un'opinione negativa più ‘pesante' rispetto alla media nazionale (55% contro il 45%), mentre l'86% di loro (a fronte di una media nazionale del 73% ). L'86% degli imprenditori veneti chiede a gran voce la certezza della pena (a fronte di una media nazionale del 73%), e il 72% è favorevole all'inasprimento delle pene. Tra i problemi del territorio, nel Veneto risultano sopra la media nazionale i negozi sfitti (51% contro il 44%), mentre a Venezia è più sentito il fenomeno dei venditori abusivi (65% contro il 57% di media nazionale). Ma c'è dell'altro. Lo spiega il Centro Studi di Confcommercio Veneto. Oltre 1500 imprese del commercio e dei pubblici esercizi potrebbero chiudere nei prossimi mesi, espellendo dal mercato oltre 6mila occupati, per una strisciante erosione di fatturato del mercato legale da parte di quei soggetti e organizzazioni che vendono prodotti o servizi contraffatti. Nel 2015 un consumatore su quattro ha acquistato almeno una volta un prodotto o un servizio illegale. C'è poi la concorrenza sleale legata alle agevolazioni: in un anno nel Veneto vengono organizzate oltre 7mila sagre, fiere di paese o altre analoghe manifestazioni. In almeno 3mila manifestazioni si somministrano cibi e bevande. Sono almeno 20mila le giornate di sagre in un anno, in media 36 per comune e diventa sempre più difficile distinguere tra sagre ‘vere' (che hanno una radice storica) e sagre ‘false' (che non promuovono e valorizzano territorio ed eccellenze). Il fatturato sottratto da queste manifestazioni alle attività di ristorazione è di circa 124 milioni di euro l'anno, pari al 2,6% del fatturato del settore. A ciò si aggiungono i portali online nella ricettività turistica e nella ristorazione.  Su Airbnb si vendono appartamenti privati in tutto il mondo senza alcuna garanzia per il turista. In Italia, ormai divenuto il terzo mercato mondiale per questi "affari" si trovano 176.870 strutture (erano 234 nel 2009). In Veneto ce ne sono 10mila, a Venezia 3.908. I turisti non sono tenuti a pagare l'imposta di soggiorno. L'attività viene svolta senza licenza e i proprietari affidano la vendita al portale e/o ai cosiddetti «locatari seriali. E poi ci sono gli home restaurant, con il portale BonAppetour, che mette in connessione turisti e persone disponibili a ospitarli, a pagamento, a pranzo o cena. Regole? Nessuna. Sicurezze per il consumatore? Nessuna. "Ce n'è abbastanza – sbotta Zanon – oltre alle rapine alle persone a alle cose, adesso subiamo anche i ‘furti di fatturato'. La politica ha il compito di fissare le regole ma anche di farle rispettare a tutti. Abbiamo fatto le nostre richieste in tal senso alla Regione. Le imprese aspettano segnali rassicuranti in tale direzione"

PALERMO -  "Tengo ad aprire la giornata "Legalità mi piace" con il nostro plauso e ringraziamento ai Carabinieri per il blitz che ha consentito l'azzeramento del mandamento di Corleone, un  altro importante tassello nella lotta alla mafia". Patrizia Di Dio, Presidente di Confcommercio Palermo, apre così il suo intervento alla manifestazione palermitana dell'iniziativa "Legalità mi piace" che Confcommercio promuove ogni anno sull'intero territorio nazionale. Ed è  una scelta simbolica ma molto significativa, quella di Confcommercio di designare l'aeroporto Falcone Borsellino quale sede di "Legalità mi piace" nel capoluogo siciliano. "Il nostro aeroporto, che del resto è anche la prima azienda del territorio, è intitolato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino - ha continuato la Di Dio -, due magistrati simbolo della lotta alla mafia e al malaffare ed è a questi due modelli che noi guardiamo con speranza per il  futuro di questa terra ". "Inoltre con questa scelta  - ha osservato Di Dio -  insieme con la Vicepresidente Rosanna Montalto abbiamo voluto dare un preciso significato a questa giornata, proprio per ribadire che il nostro impegno sui temi della legalità e della libertà di impresa non si è mai fermato, nonostante i gravi fatti che hanno coinvolto l'ex Presidente Helg. Semmai, abbiamo lavorato con maggiore forza e convinzione a fianco e a sostegno degli imprenditori". In una sala in cui erano presenti i vertici di Confcommercio Palermo e i presidenti delle categorie aderenti all'Organizzazione, i lavori sono stati aperti, dopo un messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,  dall'intervento in diretta streaming del Presidente di Confcommercio Nazionale, Carlo Sangalli, che ha dato l'avvio a tutte le iniziative locali. Nel corso del collegamento, tra gli altri, interessanti gli interventi del Ministro degli Interni, Angelino Alfano, e del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, al termine dei quali è stata presentata l'indagine di Confcommercio, svolta in collaborazione con Gfk Eurisko, che ha analizzato come sono cambiati i fenomeni criminali negli ultimi anni. Tra i dati emersi dalla ricerca, significativa la percezione che i commercianti hanno di quelli che sono i crimini in aumento a Palermo: furti e abusivismo costituiscono ancora i fenomeni criminali percepiti come più diffusi in generale, ma i dati che riguardano estorsioni e usura, se comparati a quelli del resto d'Italia e della stessa regione Sicilia, hanno le percentuali più significative. La percezione dell'aumento delle estorsioni a Palermo è  pari al 22% rispetto allo scorso anno, mentre in Sicilia è del 20%, nel resto d'Italia del 17%. Interessante il dato di quanti ammettono che avrebbero accettato una richiesta estorsiva: a Palermo la percentuale è del 23%, in Sicilia del 27%, nel resto d'Italia del 22%, quindi pressoché assimilabile al dato palermitano. Ma va evidenziato anche l'incremento del numero di chi rifiuta di accettare la richiesta estorsiva, preferendo la denuncia. L'indagine evidenza quello che potremmo definire ancora un  atteggiamento di paura nei confronti della collaborazione con le forze dell'Ordine mentre si chiede la protezione dello Stato. "In realtà la propensione alla denuncia è in forte aumento - dice ancora la Di Dio -, grazie all'attività costante delle forze dell'Ordine, a un cambiamento culturale che guida verso la denuncia e, penso, anche grazie al lavoro silenzioso ma costante che svolgono le Associazioni di categoria, un esempio su tutti la recente operazione "reset 2" che ha visto 36 imprenditori bagheresi trovare il coraggio per denunciare i propri estorsori". Abusivismo e svuotamento dei centri storici per la cessazione di tante attività, anche storiche , sono le questioni più sentite per quanto riguarda i problemi legati al territorio;  rispetto alla media nazionale, poi, tra chi ha ricevuto minacce in Sicilia, e a Palermo in particolare, si temono più spesso le intimidazioni nei confronti di familiari e i danneggiamenti alle proprietà, aziende o beni personali, e le rapine. Al termine degli interventi, sono state presentate le iniziative che  Confcommercio Palermo farà sul territorio provinciale: un gazebo itinerante, con il logo "Legalità mi piace", sarà portato in 4 piazze, due nella città di Palermo (piazza Ballarò e piazza Guadagna) e due in provincia nei comuni di Bagheria e Corleone. "L'occasione sarà propizia - ha detto la Vicepresidente di Confcommercio Palermo, Rosanna Montalto - per incontrare cittadini e commercianti e stare al loro fianco nel sostenere il percorso di denuncia e di legalità".

NAPOLI - "L'illegalità rappresenta uno dei principali freni allo sviluppo del Sud. Secondo l' indagine di Confcommercio-Eurisko il 73% degli operatori commerciali della provincia di Napoli ha subito minacce dalla delinquenza, a fronte del 50% in Italia. Per più della metà degli operatori napoletani la situazione della sicurezza e della legalità è ulteriormente peggiorata nell' ultimo anno e il 97% degli esercenti è convinto che le leggi che contrastano i fenomeni criminali sono del tutto inefficaci". Lo ha detto Pietro Russo, presidente di Confcommercio Imprese per l' Italia della provincia di Napoli, nel corso della giornata di mobilitazione nazionale "Legalità, mi piace" che a Napoli si è tenuta in piazza Carità. Russo ha ribadito la necessità di rafforzare il contrasto all'illegalità considerando che nella provincia di Napoli "ogni impresa investe in media almeno 3mila euro l' anno per la propria sicurezza" e, rispetto al "lavoro straordinario" delle forze dell'ordine, ha ricordato che le loro attività deve essere "supportata da una maggiore diffusione della videosorveglianza nelle aree critiche del territorio". In questa prospettiva so è detto soddisfatto dell'impegno assunto dal ministro dell'Interno di "ripristinare 300 impianti non funzionanti a Napoli e provincia" anche se, ha aggiunto, "purtroppo ci risulta tuttora che le telecamere spente o mal funzionanti siano di più di quelle operative. Questa vicenda è uno specchio dei lati peggiori del sistema-Paese".

MODENA - Rimane forte, tra gli imprenditori della provincia, la percezione di insicurezza, con particolare riferimento a furti, rapine, abusivismo. Sempre più imprese ritengono che la certezza della pena, leggi più severe, oltre ad una migliore protezione sul territorio da parte dei tutori dell'Ordine, siano leve fondamentali per aumentare i livelli di sicurezza delle nostre città. Sono alte le percentuali di chi esprime sfiducia nell'efficacia delle leggi vigenti e individua nella presenza di venditori abusivi, di nomadi, di negozi sfitti i principali fenomeni problematici dell'area in cui viene esercitata l'attività. Emergono, poi, 'nuove' frontiere dell'abusivismo, con particolare riguardo alle attività di ricettività alberghiera 'parallela', ristorativa, di intrattenimento e di organizzazione dell'accoglienza turistica. E' questo, in sintesi, il quadro messo in luce dall'indagine condotta da Confcommercio con il supporto di GfK Eurisko, che ha analizzato i fenomeni criminali sofferti dalle imprese del commercio, del turismo, dei servizi, dell'artigianato e dei trasporti. "Con la giornata Legalità, mi piace - commentano Giorgio Vecchi e Gian Franco Bellegati, presidenti provinciali rispettivamente di Confcommercio e Famiglia Artigiana Modenese - vogliamo rimettere al centro un valore imprescindibile, come la legalità. Che va difesa contro vecchi e nuovi fenomeni criminali, che minacciano troppe imprese; non pensiamo solo ai reati predatori, ma anche ad abusivismo e contraffazione, che sottraggono all'economia pulita complessivamente quasi 20 miliardi di euro all'anno di fatturato".

BARI - In Puglia ed a Bari in particolare si rileva nelle imprese una maggiore percezione di peggioramento dei livelli di sicurezza rispetto alla media nazionale. È quanto emerge dall'indagine Confcommercio-Gfk Eurisko presentata in Prefettura in occasione della giornata nazionale di mobilitazione 'Legalità, mi piace'. Una percentuale che a livello nazionale si attesta al 50% e che nel capoluogo arriva al 60% ed in Regione al 56%. Estorsione, furti, rapine ed usura sono i crimini percepiti più in aumento. Molto superiore alla media - emerge dall'indagine - la quota di chi ritiene di avere a che fare con la criminalità organizzata o con delinquenti comuni, con minacce riferite in particolare al danneggiamento di cose e alla violenza alla persone. Tra chi ha ricevuto minacce in Puglia ed a Bari risulta molto superiore alla media anche la quota (55% e 67%) di chi dichiara di aver accettato richieste estorsive. Nel corso dell' incontro barese sono state ascoltate le testimonianze di alcuni commercianti. Per il presidente di Confcommercio Bari-Bat, Sandro Ambrosi, "si vive una situazione pesante, che preoccupa dal punto di vista dell' incolumità degli operatori e della sopravvivenza delle aziende, in un momento che è ancora di crisi nonostante i lievi segnali di ripresa dei consumi". "Siamo fortemente impegnati - ha aggiunto il questore di Bari, Antonio De Iesu - a contrastare quella che è una recrudescenza dei fenomeni predatori a danno delle persone e dei patrimoni. Serve aumentare il coordinamento delle forze impegnate e maggiori investimenti tecnologici in strumenti di indagine sempre più sofisticati". "Sono in corso precise strategie per contrastare questo tipo di reati - ha concluso il prefetto di Bari, Carmela Pagano - e si deve dedicare il massimo sforzo con gli strumenti a disposizione. Occorre rinnovare il clima di fiducia tra operatori e forze dell' ordine". 

REGGIO EMILIA - Presso la sede di Viale Timavo, in occasione di "Legalità mi piace", Confcommercio Reggio Emilia ha consegnato alla Questura della città due motociclette donate dalle imprese. "In questa edizione –ha spiegato il Presidente di Confcommercio Reggio Emilia, Donatella Prampolini Manzini - abbiamo voluto dare un segno concreto e tangibile della sensibilità delle nostre imprese nei confronti di questo tema. La risposta massiccia al nostro appello, ben oltre le nostre aspettative, deve far riflettere su quanta maturità e consapevolezza vi è in chi ogni giorno opera in un mercato ricco di insidie, non arrendendosi alle avversità, ma cercando soluzioni idonee a risolvere o quanto meno, mitigare, i problemi". Dopo aver rivolto un ringraziamento sentito a Confcommercio e a tutte le aziende che hanno voluto onorare la Polizia di Stato di Reggio Emilia donando le due motociclette, il Questore Isabella Fusiello ha evidenziato che questo gesto "ha un solo significato per la Polizia di Stato: si dà atto del grande lavoro svolto dai poliziotti in strada, nelle piazze, nei giardini, davanti alle scuole davanti alle farmacie e ai vostri negozi. Sicuramente con le due motociclette il controllo nei parchi e nei giardini sarà molto più agevole e soprattutto esse consentiranno al personale di muoversi con più celerità nelle zone non accessibili alle nostre macchine". Le motociclette sono state acquistate grazie al contributo di numerosi associati e sostenitori: "Queste aziende grandi, medie, piccole e piccolissime – ha sottolineatol a Prampolini Manzini - ben rappresentano il tessuto imprenditoriale che dà vita a Confcommercio. Aziende che dimostrano il senso di responsabilità e l'impegno degli imprenditori del commercio, turismo e servizi per partecipare allo sviluppo dei territori e delle collettività alle quali apparteniamo". Le motociclette consegnate al Questore Isabella Fusiello, due Aprilia Dorsoduro 750 ABS, saranno allestite dal Ministero con l'equipaggiamento necessario, quindi assegnate all'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, ovvero alle Volanti o pantere come le chiamano i bambini, dove potranno costituire uno strumento efficace per il controllo del territorio.

CHIETI - Il 65% degli imprenditori operanti sul territorio provinciale lamenta un aumento dei fenomeni criminosi mentre il 50% degli intervistati ritiene la sua zona poco sicura. Sono gli esiti più significativi del sondaggio a campione fatto girare in forma anonima tra i suoi associati da Confcommercio Chieti nell'ambito del progetto nazionale "Legalità mi piace" che questa mattina ha vissuto il suo atto conclusivo all'interno della sede di piazza Vico della Camera di commercio. L'evento ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Roberto Di Vincenzo, presidente della Camera di commercio di Chieti, di Antonio Corona, prefetto di Chieti, di Vincenzo Feltrinelli, questore di Chieti, dell'assessore comunale alle attività produttive Carla Di Biase, del colonnello Luciano Calabrò, comandante dei carabinieri della provincia di Chieti, del colonnello Vittorio Mario Di Sciullo, comandante della Guardia di finanza e di Mauro Tedeschini, direttore del quotidiano d'Abruzzo "il Centro". A fare gli onori di casa Marisa Tiberio. Il presidente provinciale di Confcommercio Chieti ha preso la parola illustrando gli esiti del sondaggio che ha riguardato 128 imprenditori commerciali di Chieti e provincia ai quali sono state sottoposte 13 domande per verificare quale sia il livello di sicurezza percepito sul territorio. Ebbene, per il 65% di loro gli atti criminali sono aumentati, per il 35% degli intervistati la presenza delle forze dell'ordine non è sufficiente e le giornate maggiormente a rischio sono il sabato e la domenica malgrado, per il 20% degli interpellati da Confcommercio, tutti i giorni della settimana siano potenzialmente a rischio di furti, rapine e danneggiamenti. Il 20% degli imprenditori ha dichiarato di essere stato vittima di un furto o di una rapina negli ultimi 3 anni, il 20% di questi è stato più volte vittima di reato. Per il 60% dei 128 imprenditori destinatari del sondaggio promosso da Confcommercio, inoltre, preoccupano i furti di auto e di moto mentre per il 70% di loro sono i furti di appartamento e gli atti vandalici a preoccupare di più. Solo il 30% dei titolari di attività commerciali ascoltato ha un impianto di allarme ed usufruisce di un servizio di vigilanza privato. Il 20% dei commercianti ha un assicurazione per furto, rapina ed atti vandalici. Il 90% degli intervistati da Confcommercio, infine, chiede un maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine per aumentare il senso di sicurezza. Dati eloquenti che il presidente Tiberio ha analizzato così. "Nell'impressione degli imprenditori non solo sono aumentate le forme più tradizionali di criminalità ma anche le situazioni di disagio sociale capaci di alimentare diverse manifestazioni di insicurezza ed atti di criminalità, anche organizzata. La crisi economica ha generato enormi difficoltà nel fare impresa a causa della profonda instabilità dei mercati ingenerando nella categoria- afferma Tiberio- un inasprimento delle condizioni di disagio sociale. Occorre precisare che non si è nella fase di "allarme sociale" e di " grave degrado del territorio", ma è molto diffusa, nella classe imprenditoriale, la sensazione che la criminalità, in questo momento, venga fortemente alimenta dal persistente ciclo economico negativo." Da qui la necessità, ribadita da Confcommercio nell'ambito del progetto "Legalità mi piace", di non abbassare il livello di guardia e di continuare a stare vicino alla categoria per sviluppare le buone prassi in tema di sicurezza. "Confcommercio Chieti continuerà a supportare gli associati per combattere i fenomeni di criminalità in stretta collaborazione con le forze dell'ordine- riprende Tiberio- che sono sempre sensibili ai nostri appelli come accaduto quest'anno, ad esempio, per la lotta alla contraffazione commerciale sulle spiagge. A tutti i colleghi dico che bisogna denunciare gli atti criminosi subiti perché non si è soli." La giornata "Legalità mi piace" si è conclusa con la proiezione di due video realizzati dagli alunni dell'istituto professionale Pomilio di Chieti Scalo diretto da Annamaria Giusti. 

PERUGIA Furti, abusivismo, contraffazione, rapine, tangenti, usura: sono tanti i fenomeni criminali che colpiscono le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti e che rendono più difficile il loro lavoro, anche se in Umbria la percezione di peggioramento dei livelli di sicurezza è più contenuta che in altre realtà italiane. In occasione della giornata di mobilitazione nazionale "Legalità mi piace", promossa da Confcommercio – Imprese per l'Italia il 25 novembre, il presidente di Confcommercio della provincia di Perugia Giorgio Mencaroni e di Confcommercio Umbria Aldo Amoni hanno illustrato i risultati, relativi all'Umbria, di una indagine realizzata con il supporto di GfK Eurisko, sulla criminalità che colpisce le imprese del terziario. Per il 24% delle imprese umbre che hanno partecipato all'indagine (realizzata dal 15 settembre a fine ottobre, e a cui hanno partecipato a livello nazionale circa 6.800 imprese) i livelli di sicurezza per la propria attività sono peggiorati rispetto all'anno scorso (dato però inferiore a quello nazionale, pari al 32%); per il 72% sono rimasti immutati (62% il dato nazionale), mentre solo il 4% ha la percezione che la propria azienda lavori in condizioni di maggiore sicurezza rispetto all'anno passato. Secondo l'indagine Confcommercio GfK-Eurisko, l'esperienza diretta e indiretta con la criminalità in Umbria risulta leggermente inferiore rispetto alla media nazionale - 13% contro il 16% - ma comunque in aumento rispetto al 9% del 2014. In cima alla lista dei crimini che colpiscono maggiormente le imprese del terziario ci sono ancora i furti: per il 45% del campione sono aumentati (57% il dato nazionale, 68% il dato umbro del 2014). Seguono l'abusivismo, con il 41%, e la contraffazione con il 36%. Sotto la media nazionale anche gli altri valori: le rapine sono aumentate per il 29% del campione (44% il dato nazionale), le tangenti negli appalti per il 19% (25% il dato nazionale), l'usura per il 14% (21% in Italia), le estorsioni per il 6% (17% il dato italiano). Gli imprenditori umbri, più di quelli italiani, cercano di proteggersi dalle forme di criminalità con tutti i sistemi cautelari e le misure di sicurezza a disposizione: l'80% del campione ha messo in atto almeno un sistema di protezione (76% il dato nazionale). Sopra la media in particolare l'uso di telecamere/impianti di allarme: 58% in Umbra contro il 50%. Il 37% si affida alle assicurazioni, il 17% alla vigilanza privata, il 17% a vetrine corazzate.  Risponde a questo particolare "bisogno" evidenziato dagli imprenditori umbri di tutelarsi dai fatti criminali la firma tra la Confcommercio della provincia di Perugia e la Prefettura di Perugia, che avverrà tra qualche giorno, di un protocollo attuattivo a livello locale dell'accordo quadro per la video sorveglianza Securshop, finalizzato a migliorare la sicurezza nel settore degli esercizi commerciali.  Il valore aggiunto di SecurShop è nel fatto che i negozi e gli esercizi che aderiranno all'iniziativa saranno messi in rete e dotati di un sistema di video sorveglianza collegato direttamente con le Centrali operative di Questura e Carabinieri; questo permetterà di vedere in tempo reale quello che accade, al fine non solo di facilitare l'individuazione dei colpevoli, ma di intervenire subito per bloccare l'evento criminoso. Il protocollo sarà presentato nel dettaglio in occasione della firma. Quando si parla di iniziative più efficaci per la sicurezza delle imprese e del territorio, in Umbra si attribuisce maggiore importanza rispetto alla media italiana alla certezza della pena (82% contro 73%) e agli interventi degli enti locali per poliziotti di quartiere/polizia locale (26% contro 15%). Un 62% del campione invoca maggiore protezione sul territorio da parte delle Forze dell'Ordine, il 9% maggior collaborazione con le stesse. A fronte di queste risposte non stupisce che in Umbria, rispetto alla media nazionale, sia sensibilmente più alta la quota di chi ritiene che le leggi che contrastano i fenomeni criminali non siano per niente efficaci (61% del campione contro il 45% del dato italiano) o poco efficaci (32%), né che il 75% (rispetto al 70% della media italiana) sia molto favorevole ad inasprire le pene, e il 23% abbastanza favorevole. Non solo: in Umbria, in misura maggiore rispetto alla media nazionale, la grande maggioranza (50% "certamente no", 46% "probabilmente no") ritiene che non si scontino realmente le pene per i reati commessi. Non c'è impresa nel cui territorio non si manifesti almeno un fenomeno che mina la sicurezza. In cima alla lista dei problemi che vengono segnalati ci sono la presenza di tossicodipendenti (38% contro la media del 27%) lo spaccio di droga (44% contro il dato medio del 24% ), ma soprattutto una alta presenza di negozi sfitti (57% contro la media del 44%). A seguire ci sono abusivismo, presenza di nomadi, edifici abbandonati, prostituzione, accattonaggio. Maurizio Franceschelli è stato un emblema della edizione 2014 di Legalità mi piace. Il 26 novembre dell'anno scorso aveva reso infatti testimonianza dei tanti, troppi episodi di criminalità che negli anni hanno preso di mira la sua tabaccheria di Villa Pitignano. In quest'ultimo anno ancora nuovi tentativi di furti e spaccate, con gravi danni. Confcommercio della provincia di Perugia si è attivata per testimoniare in modo concreto la propria solidarietà ad una impresa che, nonostante tutto, è in attività dal 1956. Per questo ha chiesto ed ottenuto dalla Fondazione Orlando, creata da Confcommercio nazionale con obiettivi di solidarietà e di sostegno alle vittime della delinquenza, un contributo di 8.000 euro, pari all'incirca al danno subito nell'ultimo tentativo di furto. La consegna proprio in occasione di Legalità mi piace.

FRIULI VENEZIA GIULIA - La percezione di sicurezza nell'ambito della propria attività è peggiorata per il 40% delle imprese in Friuli Venezia Giulia. Solo il 5% parla invece di miglioramento, mentre il 55% ritiene che il quadro sia di stabilità. Il sentiment in regione risulta più preoccupato che nel resto d'Italia (il 32% a livello nazionale parla di situazione peggiorata) a quanto emerge dall'indagine Confcommercio-Gfk Eurisko sui fenomeni criminali, presentata in occasione della Giornata della legalità nella sede di Confcommercio Pordenone. Un appuntamento, ha spiegato introducendo l'evento il presidente di Confcommercio Fvg Alberto Marchiori, che "serve a promuovere e rafforzare, come testimonia la storia di Confcommercio, la cultura della legalità, prerequisito fondamentale per la crescita e lo sviluppo. La concorrenza sleale, che deriva dalla criminalità, dalla contraffazione, dall'abusivismo commerciale e, più in generale, da tutte le forme di illegalità, altera infatti il mercato danneggiando profondamente le imprese corrette e continuando ad alimentare l'economia sommersa". Stando al focus sul Fvg, realizzato con le risposte degli imprenditori del terziario al questionario pubblicato sul sito di Confcommercio e illustrato dal direttore di Confcommercio Pordenone Massimo Giordano, i crimini maggiormente aumentati nell'opinione degli intervistati sono i furti (lo ritiene il 78% degli intervistati Fvg contro il 57% del dato nazionale). A seguire le rapine (in crescita per il 61% del campione), l'abusivismo (51%) e la contraffazione (39%). Meno evidenti gli incrementi delle tangenti negli appalti (28%), dell'usura (20%) e dei fatti estorsivi (20%). Il 9% fa inoltre sapere di avere avuto esperienza, diretta o indiretta, con la criminalità (minacce, intimidazioni), il 7 % solo indiretta, il 5% solo diretta. Per tutelarsi nei confronti del racket o di altri fenomeni criminali gli imprenditori Fvg nell'89% dei casi hanno preso almeno una iniziativa. Nel dettaglio il 54% si è affidato a telecamere, impianti d'allarme e assicurazioni, il 27% alla denuncia, il 23% alla vigilanza privata, il 18% ha trasmesso richieste informali alle forze dell'ordine, il 17% ha corazzato le vetrine, il 13% si è rivolto alle associazioni di categoria. Le iniziative più efficaci per la sicurezza della propria impresa? Secondo l'84% degli intervistati la certezza della pena. Quindi una protezione più capillare sul territorio (69%) e una maggiore collaborazione con le forze dell'ordine (18%). Alla domanda sulle norme contro i fenomeni criminali, il 52% dichiara che «non sono per niente efficaci», il 37% che lo sono «poco». Infine, uno sguardo d'insieme sulle problematiche. Le più rilevanti sono la presenza di venditori abusivi (51%) e di nomadi (51%), i negozi sfitti (lo rileva ancora il 51%). Meno di impatto i tossicodipendenti (un problema per il 19% degli intervistati), gli edifici abbandonati (17%) e l'accattonaggio (15%). "Un quadro che, pur segnalando una preoccupazione diffuso nel terziario, è quello di un territorio sicuro – commenta il prefetto di Pordenone Maria Rosa Laganà –. Gli allarmismi mediatici finiscono spesso con l'oscurare il buon lavoro delle forze dell'ordine".

CAGLIARI -  "L'abusivismo é il problema che maggiormente affligge la Sardegna, che nei settori del commercio, turismo, trasporti e servizi incide per tre miliardi di euro. Tre miliardi che vengono sottratti al fisco". Lo ha detto il presidente regionale di Confcommercio, Agostino Cicalò, a margine della conferenza sulla giornata di mobilitazione nazionale "Legalità, mi piace". "È un problema con il quale tutti i nostri settori si confrontano - ha evidenziato ancora Cicalò - si tratta diconcorrenza sleale che danneggia tutta l' economia". Il presidente dell'associazione ha presentato i risultati del l'analisi effettuata da Confcommercio sulla percezione dei fenomeni criminali. All'indagine hanno partecipato 6.800 imprese. Il 68 per cento degli intervistati ha dichiarato che proprio l' abusivismo - in questo caso i venditori abusivi - è il problema maggiore, contro Il 57% del resto d' Italia. Secondo il 47% degli imprenditori dell'Isola nell' ultimo anno l' abusivismo é aumentato, cresciuti nella percezione degli operatori anche i furti e la contraffazione. Per sconfiggere i fenomeni criminali, secondo l'analisi, per il 24 per cento dei sardi é necessaria una maggiore collaborazione con le forze dell'ordine, mentre il 65 per cento ritiene fondamentale la certezza della pena. In linea di massima dall'analisi condotta da Confcommercio in collaborazione con Gfk Eurisko emerge che in Sardegna la percezione della criminalità è inferiore che nel resto d' Italia, ma questo dato è legato al fatto che nell' isola mancano i fenomeni di criminalità organizzata, che invece esistono in altre regioni. Secondo il 79% degli operatori intervistati, i livelli di sicurezza nell'ultimo anno sono rimasti invariati, mentre solo il 16 per cento li ritiene peggiorati. 

TORINO -  La Juventus guadagnerebbe tra i 7e i 10 milioni di euro in più rispetto ai 12 milioni di ricavi annui se non ci fosse la vendita illegale nel mondo di prodotti di merchandising come magliette, sciarpe, cover, tazze. 'Fucina di contraffazione' è il sud est asiatico. Lo ha spiegato Fabio Tucci, avvocato del club bianconero, nell'incontro organizzato da Ascom Torino in occasione della giornata nazionale "Legalità mi piace". Il fenomeno dell'abusivismo e della contraffazione è in aumento per il 56% delle imprese torinesi del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti. Emerge dall'indagine di Confcommercio sull'entità delle attività criminali e sul profilo del 'consumatore illegale', resa nota  nel corso del convegno."Non bisogna mai abbassare la guardia", ha detto la presidente dell'Ascom Confcommercio Torino, Maria Luisa Coppa ringraziando le istituzioni e le Forze dell'ordine per il loro impegno nella lotta alla contraffazione e all'abusivismo. In Piemonte la percezione della criminalità è leggermente inferiore alla media nazionale (13%), ma a Torino è in aumento il numero di chi ritiene che la certezza della pena sia una delle condizioni più efficaci per la sicurezza della propria attività. L'85% delle imprese piemontesi e il 71% di quelle torinesi ha adottato sistemi di controllo e di sicurezza privati per proteggersi da fenomeni  criminali, ben il 76% del campione sarebbe molto favorevole a un inasprimento delle pene. In Piemonte e a Torino è in forte crescita il cosiddetto abusivismo alimentare come ad esempio Home Restaurant: "Non si possono accettare zone franche con regole solo per alcuni e deregulation per gli altri", ha sottolineato Claudio Ferraro direttore Epat Torino. Tra le attività più colpite dall'abusivismo sicuramente quella delle guide tusristiche: "la continua offerta di visite guidate da parte di chi non è in possesso delle regolari abilitazioni svilisce i professionisti, limitati nel loro diritto di lavoro", ha osservato Cristina Paoletti, presidente di Gia Piemonte.

COMO - Dalla sede di Confcommercio in via Ballarini il Prefetto di Como con tutti i rappresentanti delle forze dell'ordine e numerosi imprenditori si sono collegati in diretta streaming con la sede romana di Confcommercio. A seguire, sono state portate all'attenzione delle autorità e forze dell'ordine presenti alcune testimonianze per denunciare i danni che l'illegalità e i fenomeni criminali arrecano alle imprese del Commercio, del Turismo, dei Servizi e dei Trasporti. In particolare sono intervenuti, Roberto Cassani che ha evidenziato il proliferare di esercizi ricettivi e della ristorazione -abusivi e semi abusivi- che continuano ad inquinare il mercato con un'offerta parallela, sfuggendo a qualunque regola; Mariateresa Tagliabue che ha portato all'attenzione alcuni dati sulla criminalità e sulla contraffazione nel settore del commercio. Roberto Benelli che ha discusso della problematica dell'illegalità per quanto concerne la categoria degli ambulanti. "L'auspicio – afferma il presidente di Confcommercio Como Giansilvio Primavesi - è che questa giornata della legalità non solo sia un'occasione per reiterare un principio che sicuramente è molto caro ad ogni tipologia di impresa e di persona, ma possa finalmente rappresentare un principio collaborativo tra le categorie rappresentate da Confcommercio Como e la Pubblica Amministrazione".

COSENZA - Confcommercio Cosenza ha aderito organizzando un'Assemblea pubblica, aperta agli imprenditori ed alla stampa, alla quale hanno preso parte il presidente Klaus Algieri, il prefetto Gianfranco Tomao, il tenente colonnello della Guardia di Finanza della provincia di Cosenza, Ciro Ciavarella, il tenente dei Carabinieri della provincia di Cosenza, Felice Bucalo, il vicario del Questore di Cosenza, Caterina Naso, le Associazioni provinciali dei consumatori. Il presidente Algieri, nel dare avvio ai lavori, ha lanciato un messaggio chiaro: "il futuro e l'immagine delle nostre imprese passa inevitabilmente dalla legalità. Le imprese e le Istituzioni devono, oggi più che mai, essere unite nel difendere e nel diffondere questo valore, che non deve essere solo uno slogan, ma un concetto fondante della nostra società". Poi ha ribadito il ruolo delle associazioni di categoria, come forma di aggregazione sul territorio, che rappresentano un argine all'ingerenza dell'illegalità nell'economia. "Non bisogna lasciare da sole le imprese ad affrontare questi fenomeni".  Il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, ha sottolineato che "il mancato rispetto delle regole e delle leggi sono problemi sociali oltreché economici e di mercato. Questa iniziativa è un segnale forte per le imprese e al tempo stesso un importante strumento di coinvolgimento e sensibilizzazione della società civile". All'incontro ha preso parte anche una rappresentanza di studenti delle Scuole Superiori "Pezzullo" e "Da Vinci-Nitti" di Cosenza. Invitati a partecipare con l'obiettivo di sensibilizzare anche i più giovani ad un consumo legale e consapevole. Tante le domande fatte proprio dai ragazzi ai relatori che hanno raccontato la loro esperienza nella lotta alla criminalità ed espresso il loro punto di vista sull'educazione alla legalità. I relatori, nel confermare il costante impegno delle Istituzioni che rappresentano, sono stati concordi nel sostenere il concetto di "Tolleranza zero" verso tutta la filiera criminale, che va dal riciclaggio alla vendita di prodotti contraffatti. Un particolare accento è stato posto sui reati di usura ed estorsione che più di altri frenano lo sviluppo locale. Nei loro interventi hanno rivolto a più riprese l'appello alla responsabilità su questi temi, esortando ciascuno a fare la propria parte. Infine, hanno sottolineato il pregevole ruolo svolto dal mondo scolastico e da quello imprenditoriale che animano la società, offrendo occasioni di incontro e confronto, mettendo in contatto gruppi, associazioni e corpi vivi della rete sociale. Le rappresentanze delle Associazioni dei consumatori, hanno espresso la loro volontà di cooperare con attività e campagne di sensibilizzazione sull'abusivismo e sulla contraffazione, per informare ed educare i cittadini ad un acquisto consapevole, evitando così rischi per la salute. L'incontro si è concluso con un momento di dibattito che ha permesso ai numerosi imprenditori presenti di esprimere le loro esigenze ed avanzare le loro proposte, che sostanzialmente si riassumono nelle richieste di inasprimento delle pene e di un aumento dei controlli. Nel corso dell'Assemblea sono stati illustrati i dati dell'Indagine Confcommercio – GfK Eurisko sui fenomeni criminali, dalla quale emergono anche quest'anno dei dati allarmanti. In Calabria gli imprenditori entrano in contatto con la criminalità con più frequenza (44%) rispetto alla media nazionale (16%). Si percepisce maggiormente la presenza dei fenomeni criminali, per il 45% degli imprenditori i livelli di sicurezza sono peggiorati e le aziende sono sempre più esposte all'attenzione delle organizzazioni criminali. Le iniziative, ritenute più efficaci per la sicurezza delle imprese, sono quelle relative alla protezione del territorio da parte delle forze dell'ordine (71%) e alla collaborazione con le stesse (24%). Gli imprenditori chiedono un inasprimento delle pene (80%), ritenendo inefficaci le leggi che contrastano i fenomeni criminali (78%).  Per il 64% degli imprenditori calabresi il fenomeno maggiormente dannoso per la propria attività è rappresentato dai venditori abusivi, seguito dalla contraffazione (55%) e dal'usura (37%). Le problematiche maggiori che gli imprenditori riscontrano sul territorio sono: presenza di venditori abusivi (73%), presenza di nomadi (63%), negozi sfitti (32%), presenza di tossicodipendenti (27%), spaccio di droga (15%).  Le misure messe in atto per la sicurezza della propria impresa per contrastare racket e criminalità sono: telecamere/impianti d'allarme (55%), rivolgersi alle associazioni di categoria (32%), denuncia alle autorità (23%), assicurazione (17%), vigilanza privata (17%), vetrina blindata (10%)".

RAVENNA - All'incontro erano presenti tra gli altri, il prefetto di Ravenna Francesco Russo, il sindaco Fabrizio Matteucci, il questore Mario Mondelli, il comandante provinciale dei Carabinieri Massimo Cagnazzo, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Marco Lainati, il Comandante della Capitaneria di Porto Giuseppe Meli, il comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato Giovanni Naccarato, il presidente della CCIAA Natalino Gigante, i vertici delle Polizie Municipali e gli studenti del Liceo Classico Scienze Umane classe 2 C di Ravenna e dell'Istituto Ginanni di Ravenna 5/B Informatica e 4/M indirizzo turistico.   A fare gli onori di casa il presidente e il direttore di Confcommercio, Paolo Caroli e Giorgio Guberti.  Ad aprire l'appuntamento annuale di Confcommercio è stato il presidente Caroli, che ha fornito i dati su illegalità, contraffazione e abusivismo, e ha ricordato che a livello locale, anche per il 2015, è stato sottoscritto, grazie al coordinamento del prefetto, il Protocollo d'Intesa per il contrasto all'Abusivismo commerciale, assieme ai Sindaci dei Comuni di Ravenna e Cervia, alla Camera di Commercio, alle Associazioni di categoria, alle Cooperative Bagnini ed è stata realizzata la relativa campagna di sensibilizzazione.  "Come Confcommercio provincia di Ravenna, dallo scorso anno – ha sottolineato il Presidente - abbiamo istituito lo "sportello abusivismo". Il servizio, a titolo gratuito, vuole favorire la raccolta di segnalazioni da parte di imprenditori e cittadini sulle attività abusive, di qualunque genere. Tali segnalazioni vengono poi trasmesse agli organi preposti a tale compito di controllo. La "Sportello" è anche un incentivo a segnalare gli abusivismi, in una forma rapida e semplice, inviando un'email allo sportello. Con questa iniziativa, Confcommercio della provincia di Ravenna intende continuare a sensibilizzare e a tenere alta per tutto l'arco dell'anno l'attenzione su un fenomeno come quello dell'abusivismo commerciale e della contraffazione che ha conseguenze negative sull'economia reale. Nel suo intervento il prefetto ha fornito i dati 2015 dell'attività svolta dalle Forze dell'Ordine sul territorio provinciale per il contrasto dell'abusivismo commerciale e contraffazione che vedono un +385% dei servizi svolti, +103 di personale, +75% dei mezzi impegnati, +46% della merce sequestrata, ricordando inoltre l'operazione della Guardia di Finanza della scorsa estate che ha portato al sequestro di 58 mila articoli contraffatti. Per la prossima stagione estiva, si è già al lavoro per mettere a punto le azioni di contrasto che si intendono intraprendere e che verranno annunciate all'inizio del 2016.

REGGIO CALABRIA - Abusivismo, contraffazione, tangenti negli appalti, usura ed estorsione. Sono i principali fenomeni in aumento in Calabria dI cui è parlato a Reggio Calabria, dove l'ex edicola di piazza Camagna si è trasformata in gazebo informativo in cui esponenti dell'Associazione di categoria reggina hanno consegnato materiale informativo e di supporto all'iniziativa. A ribadire i danni che l'illegalità e i fenomeni criminali arrecano alle imprese, anche l'Assessore comunale alla Sicurezza urbana, Giovanni Muraca, che non è voluto mancare all'appuntamento. "Anche quest'anno Reggio Calabria ha partecipato alla manifestazione sotto l'occhio vigile del nazionale. Una realtà, la nostra, sempre molta attenzionata e con il coinvolgimento di tutte le attività siamo riusciti a dare una risposta più veritiera possibile alla realtà del nostro territorio", ha affermato il Presidente di Confcommercio Reggio Calabria, Giovanni Santoro. I risultati dell'indagine confermano un quadro drammatico della situazione: "abusivismo e illegalità sono fenomeni che ancora una volta certifichiamo e chiediamo agli enti preposti un intervento immediato. Non sarà un caso che tra i problemi del territorio si registra, rispetto alla media nazionale – ha aggiunto Santoro -  la più alta presenza di venditori abusivi (73% su scala regionale) e di nomadi (63%)". Nel dettaglio, rispetto alla media nazionale, in Calabria è sensibilmente più alta l'incidenza di chi percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza (32% nel 2014 e 45% nel 2015), ma anche una percezione di miglioramento leggermente più alta rispetto allo scorso anno, si è passati dal 6 al 13%.  Circa i crimini percepiti in aumento, nella regione si rilevano valori superiori alla media nazionale, ad esclusione di furti e rapine che sono invece sotto la media.  L'esperienza con la criminalità, indiretta o diretta, è decisamente superiore alla media nazionale attestandosi al 44%. Al contempo, però, è molto più alta rispetto al resto del paese la quota di chi ha aderito all'associazione di categoria come misura cautelativa nei confronti dei fenomeni criminali attribuendo maggiore efficacia alla protezione sul territorio da parte delle forze dell'ordine e alla collaborazione con le stesse.  In Calabria, come nel complesso dell'Italia, la maggioranza ritiene inefficaci le leggi che contrastano i fenomeni criminali (49%); rispetto alla media nazionale (45%) si rileva, tuttavia, una quota più alta (19%) di chi esprime un parere moderatamente positivo (le ritiene abbastanza efficaci). La maggioranza è fortemente favorevole all'inasprimento delle pene. Rispetto alla media nazionale, si rileva, comunque, una quota più alta (18% rispetto a un 5%) di chi esprime un parere negativo (sarebbe poco favorevole). È più bassa, invece, la quota di chi ritiene che non si scontino realmente le pene per i reati commessi, mentre si rileva una maggiore incidenza di chi non si sente di esprimere una opinione (11% nazionale contro 29% regionale).

FIRENZE - Rispetto allo scorso anno anche in Toscana è aumentata la preoccupazione rispetto a furti, abusivismo e contraffazione, con percentuali in crescita rispettivamente di +54-46-40% rispetto allo scorso anno. Con questi dati il direttore generale delle Associazioni di Firenze, Pistoia e Prato, Tiziano Tempestini ha aperto l'evento Legalità Mi Piace, svolto a Firenze nella cornice della Sala Giordano - Palazzo Medici Riccardi, alla presenza del prefetto Alessio Giuffrida, del questore Raffaele Micillo, del comandante provinciale della Guardia di Finanza di Firenze Leandro Cuzzocrea e del colonnello Marco Lorenzoni, comandante provinciale dei Carabinieri di Firenze.  L'iniziativa quest'anno ha coinvolto in primis i giovani delle scuole superiori delle province di Firenze, Prato e Pistoia, i quali hanno partecipato con un proprio video ad un "Contest" pensato proprio per diffondere su tutti i livelli l'educazione alla legalità. Il Liceo Niccolò Copernico di Prato e gli Istituti Filippo Pacini di Pistoia e Galileo Galilei di Firenze hanno presentato elaborati molto validi manifestando entusiasmo per la realizzazione del progetto e dimostrando attenzione e sensibilità sul tema al centro della giornata. "Questa giornata rappresenta per noi un evento nuovo, importante, una delle prime occasioni nelle quali scendiamo in campo come area vasta rendendo operativa la collaborazione fra le due Associazioni territoriali" afferma Stefano Morandi, Presidente Confcommercio Pistoia e Prato. "Questo evento, anche per il tema trattato, è infatti un'occasione per dimostrare quanto sia importante superare i confini, i campanilismi e dimostrare la capacità di lavorare insieme, guardando più lontano e contando su una forza più grande, più radicata". "I dati percepiti dagli imprenditori della nostra città delineano una situazione delicata ma anche confortante soprattutto perché ci troviamo in linea con i trend nazionali, salvo per abusivismo e contraffazione su cui le forze dell'ordine stanno convogliando un alto livello di attenzione" dichiara Jacopo De Ria, Presidente Confcommercio Firenze. "La lotta all'illegalità rimane per Confcommercio un tema assolutamente prioritario e su cui si continueranno a concentrare le politiche dell'Associazione anche con ulteriori nuove iniziative di imminente realizzazione".  "Grande soddisfazione per questa edizione di ‘Legalità mi piace' che questa mattina ha visto la partecipazione delle autorità con le quali abbiamo fatto il punto su legalità e sicurezza, confermando la loro disponibilità a mantenere alta l'attenzione su questi importanti e delicati temi" dichiara Tiziano Tempestini, Direttore generale delle Associazioni di Firenze, Pistoia e Prato. "Altrettanta è la soddisfazione per l'entusiasmo con cui gli studenti si sono messi in gioco con i propri elaborati, ottenendo ottimi risultati. Il primo evento d'area vasta ha sicuramente raggiunto il risultato sperato".

 

CUNEO Nell'ambito dell'iniziativa Nazionale di Confcommercio, "Legalità Mi Piace", Ferruccio Dardanello, Presidente della Confcommercio della provincia di Cuneo, ha aperto i lavori di una tavola rotonda alla presenza di S.E. dott. Giovanni Russo, prefetto di Cuneo e dei rappresentanti delle forze dell'ordine: il dott. Scala, vicario del Questore, il col. Magliocchetti, comandante dei Carabinieri, il ten. Col. Pagnotta della Guardia di Finanza e il dott. Fiandino, vice comandante della Polizia Stradale, insieme ad autorevoli rappresentanti della Polizia municipale di alcuni comuni della provincia. Stimolati dalle relazioni di Luca Chiapella, Presidente Confcommercio Cuneo, e di Alessandro Rulfi, vice Presidente Vicario della Associazione Albergatori, i presenti hanno dibattuto sulle tematiche della sicurezza delle attività commerciali e anche su temi delicati come la lotta alla contraffazione, l'abusivismo e la concorrenza sleale. "Un momento importante per sottolineare l'importanza della collaborazione fra Associazione di categoria e forze dell'ordine – afferma  Ferruccio Dardanello – poiché le imprese lamentano una insicurezza crescente, e richiedono la vicinanza delle Istituzioni".

 

           

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