Le politiche fiscali in Europa

Le politiche fiscali in Europa

Europa a due velocità anche in campo fiscale con effetti divergenti in termini di pressione fiscale, crescita del PIL, disoccupazione ed inflazione: è la conclusione di un'analisi del Centro Studi Confcommercio sulle politiche fiscali dei paesi europei attuate nel periodo 1985-98.

Da un lato i tre principali Paesi per popolazione e livello del prodotto interno lordo, cioè Francia, Germania e Italia, hanno accresciuto mediamente la pressione fiscale nel periodo 1985-1998 di oltre 5 punti percentuali, attestandosi in media nell'ultimo anno al 44,2% del PIL. Per l'Italia il salto è stato di oltre 9 punti, che ha innalzato la pressione fiscale al 43,6% del 1998.
Dall'altro, Paesi come Irlanda, Spagna e Regno Unito hanno mantenuto, e addirittura ridotto, nel caso dell'Irlanda e del Regno Unito, il livello di prelievo tributario e contributivo rispetto al PIL che essi avevano nel 1985, cioè poco al di sopra del 35%.
Le ragioni di tale divaricazione risiedono essenzialmente nella diversa concezione della spesa pubblica nei due gruppi di Paesi:

il primo ha puntato su un progressivo ampliamento delle prestazioni sociali (sanità e previdenza) senza tener conto delle variabili demografiche e dell'assottigliarsi dei flussi occupazionali; ciò ha rapidamente portato ad una insostenibilità per il sistema produttivo del crescente prelievo per finanziare la spesa.

Il secondo invece, ha seguito drastiche politiche di contenimento della spesa pubblica, sia riducendo le prestazioni sociali, sia privatizzando ampi settori dei servizi di pubblica utilità. Ciò ha reso possibile l'adozione di politiche di stimolo dal lato dell'offerta, attirando consistenti flussi di capitali esteri che hanno alimentato investimenti produttivi di ammontare rilevante.

GLI EFFETTI

In termini di crescita, disoccupazione e inflazione, i Paesi a bassa pressione fiscale, hanno sperimentato, nel periodo considerato, una crescita cumulata del PIL quasi doppia rispetto a quella dei Paesi ad alta pressione fiscale: 49,6% contro 28,2%.
La modesta crescita dei Paesi ad alta pressione fiscale ha portato la disoccupazione a livelli inaccettabili per delle economie sviluppate, laddove invece i Paesi a bassa pressione fiscale hanno ridotto drasticamente, in alcuni casi dimezzandolo, il numero delle persone in cerca di occupazione. Tra il 1985 ed il 1998 in Francia, Germania e Italia il tasso di disoccupazione è aumentato di 3 punti percentuali, mentre in Irlanda Spagna e Regno Unito tale livello si è ridotto di quasi 6 punti.

IL PREZZO PAGATO

L'ultimo dato rilevante è rappresentato dal fatto che i Paesi a bassa pressione fiscale hanno "pagato" un prezzo tutto sommato modesto in termini di inflazione: solo lo 0,8% in più rispetto al primo gruppo di Paesi.

Tabella 1 - Gli effetti

 

Pressione fiscale in % del PIL

Var. % PIL

Tasso di disoccupazione

Tasso medio annuo d'inflazione

 

1985

1998

Diff.

1998/1985

1985

1998

Diff.

1985-98

Paesi ad elevata pressione fiscale

Francia

 

44,5

 

46,7

 

2,2

 

28,5

 

10,2

 

11,7

 

1,5

2,3

Germania

 

38,1

 

42,3

 

4,2

 

32,0

 

7,2

 

10,9

 

3,7

2,2

Italia

 

34,5

 

43,6

 

9,1

 

24,0

 

8,5

 

12,2

 

3,7

5,2

 

Media

 

39,0

 

44,2

 

5,2

 

28,2

 

8,6

 

11,6

 

3,0

3,2

Paesi a bassa pressione fiscale

Irlanda

 

36,4

 

34,2

 

-2,2

 

78,4

 

16,9

 

8,9

 

-8,0

2,6

Spagna

 

28,8

 

35,0

 

6,2

 

38,6

 

21,6

 

18,9

 

-2,7

5,3

Regno Unito

 

37,9

 

36,3

 

-1,6

 

31,7

 

11,5

 

4,7

 

-6,8

4,0

 

Media

 

34,4

 

35,2

 

0,8

 

49,6

 

16,7

 

10,8

 

-5,8

4,0

Fonte: elaborazioni Centro Studi Confcommercio

 

Tabella 2 - Le prospettive (fine)

   

1998

Pressione Fiscale

   

1999

PIL Tasso di inflazione disoccupazione

 

Paesi ad elevata pressione fiscale

Francia

46,7

   

2,6

11,3

0,9

Germania

42,3

   

2,0

10,5

1,2

Italia

43,6

   

1,5

12,0

1,6

Media

44,2

   

2,0

11,3

1,2

 

Paesi a bassa pressione fiscale

Irlanda

34,2

   

6,8

8,2

2,8

Spagna

35,0

   

3,4

17,7

2,0

Regno Unito

36,3

   

0,9

5,1

2,5

Media

35,2

   

3,7

10,3

2,4

Fonte: elaborazioni Centro Studi Confcommercio

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