Le previsioni macroeconomiche e la fotografia del terziario di mercato

Le previsioni macroeconomiche e la fotografia del terziario di mercato

DateFormat

5 luglio 2001
Roma, 5 luglio 2001
Palazzo dei Congressi all'Eur
 

 

ASSEMBLEA GENERALE DI CONFCOMMERCIO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le previsioni macroeconomiche

e la fotografia del terziario di mercato

 

 

 

 

 

 

 

Elaborazione Centro Studi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL QUADRO ECONOMICO INTERNO

 

L’attuale fase congiunturale continua ad essere caratterizzata dal permanere di tassi di sviluppo molto contenuti nelle principali aree economiche.

 

A questa situazione non sembra fare eccezione neanche l’area della UE, che ha registrato nell’arco di pochi mesi un drastico ridimensionamento delle proprie prospettive di crescita, in conseguenza del non positivo andamento economico nei paesi più importanti quali Francia e Germania.

 

In questo contesto l’Italia, pur registrando un ulteriore rallentamento del tasso di crescita tendenziale (dal 2,6% dell’ultimo trimestre del 2000 al 2,4% del primo del 2001), sembra evidenziare una situazione lievemente meno negativa rispetto alle altre grandi economie continentali.

 

Secondo le nostre previsioni, a politiche economiche invariate, la fase di rallentamento dell’economia mondiale si tradurrà in una crescita del prodotto nazionale di poco superiore al 2% nell’anno in corso, mentre una possibile fase di espansione potrebbe prendere l’avvio a partire dal 2002.

 

Per il momento, infatti, a sostenere la crescita di questa prima parte del 2001 sono state sostanzialmente le esportazioni, mentre la domanda interna ha mostrato decisi segni di rallentamento.

 

In particolare i consumi delle famiglie sono risultati in termini congiunturali sostanzialmente stagnanti, evoluzione che ha comportato un ulteriore ridimensionamento del tasso di crescita tendenziale sceso all’1,7% nel primo trimestre dell’anno in corso.

 

Le tendenze in atto non appaiono suscettibili nel breve periodo di sensibili modificazioni, situazione che dovrebbe portare nei prossimi mesi ad un  ulteriore rallentamento del tasso di sviluppo italiano.

 

I Paesi europei verso i quali si orientano principalmente le esportazioni italiane evidenziano segnali di debolezza ed anche le indicazioni provenienti dagli USA e dal Giappone lasciano presupporre un esaurimento della spinta proveniente dall’export, la cui dinamicità non potrà essere adeguatamente sostenuta dalla domanda proveniente da alcune economie emergenti dell’area asiatica.

 

Relativamente alla domanda interna, allo stato attuale, non sembrano sussistere le condizioni per profonde modificazioni nei comportamenti di consumo delle famiglie e di investimento delle imprese.

 

 

Quadro Macroeconomico

(variazioni % e assolute)

 

 

1998

1999

2000

2001

2002

PIL

1,8

1,6

2,9

2,2

2,5

Importazioni di beni e servizi

9,0

5,1

8,3

6,8

7,0

Consumi finali interni

2,5

2,1

2,6

1,9

2,1

- Spesa delle famiglie residenti

3,1

2,3

2,9

2,1

2,4

- Spesa delle A.P.  e delle ISP

0,4

1,6

1,7

1,1

1,2

Investimenti fissi lordi

4,3

4,6

6,1

3,1

4,3

Esportazioni di beni e servizi

3,6

0,0

10,2

5,4

5,1

 

 

 

 

 

 

INFLAZIONE

2,0

1,7

2,5

2,8

2,1

OCCUPATI (Migliaia)

228

257

388

211

192

Fonte: Elaborazioni e previsioni del Centro Studi CONFCOMMERCIO

 

Dal lato dei consumi il permanere di difficoltà dal punto di vista produttivo, l’accentuarsi del clima di incertezza riguardo all’entità e la durata del rallentamento economico, dovrebbero spingere le famiglie a mantenere atteggiamenti molto prudenti.

 

Relativamente agli investimenti, alle incertezze derivanti dall’andamento economico interno, che spingono comportamenti molti attenti da parte degli imprenditori, si aggiunge la tendenza ad indirizzare i capitali verso aree più remunerative ed in particolare verso i Paesi dell’Europa dell’est dove i costi di produzione sono più contenuti e dove, in vista del prossimo allargamento della UE, le aziende cercano di conquistare prima di altri concorrenti posizioni sul mercato.

 

Su entrambe le componenti della domanda interna un ruolo non secondario potrebbe essere svolto dalla dinamica inflazionistica.

 

Il permanere di tensioni sui prezzi (nei primi sei mesi l’inflazione si è attestata sul 3%) potrebbe contribuire in una fase di evoluzione contenuta dei redditi da lavoro e da capitale a mantenere basse le spese delle famiglie, anche in considerazione degli elevati livelli raggiunti dalla propensione al consumo, nonostante il positivo andamento dell’occupazione.

 

Analogamente una discesa più lenta dell’inflazione all’interno della UEM potrebbe contribuire ad una politica dei tassi da parte della Banca Centrale Europea molto prudente, con un costo del denaro attestato su livelli sostanzialmente analoghi a quelli attuali. Politica volta anche a cercare di invertire la tendenza al deprezzamento dell’euro.

 

Sulla base dell’esperienza recente questo atteggiamento non sembra in ogni caso sufficiente a contrastare efficacemente sia le tendenze inflazionistiche, sia la debolezza della moneta unica. Nonostante le difficoltà dell’economia americana e la tendenza al ribasso dei tassi, il dollaro continua ad essere percepito come moneta rifugio con una conseguente forte attrattività nei confronti dei capitali internazionali.

 

Questa situazione rischia inoltre di amplificare i problemi già emersi dal lato della finanza pubblica, in quanto negli ultimi anni una buona parte del risanamento italiano è stato conseguito sulla base di un favorevole andamento della spesa per interessi, situazione che alla luce delle dinamiche attuali del costo del denaro non appare replicabile.

 

 

COMMERCIO, TURISMO, SERVIZI, TRASPORTI

 

Confcommercio rappresenta gli interessi diffusi di imprese che operano in molti comparti importanti e vitali dei servizi di mercato.

 

Si spazia dal settore della distribuzione e del turismo, a quello dei trasporti, dei servizi professionali alle imprese e dei servizi alle famiglie.

 

Nel complesso si tratta di oltre 2 milioni e 400 mila imprese, pari a poco meno del 50% del totale, distribuite per il 28% nel comparto della distribuzione commerciale e per l’8% in quello dei servizi alle imprese, mentre il restante 13% circa opera nel turismo, nei trasporti e nei servizi alle famiglie.

 

Che si tratti di settori trainanti per l’economia del Paese è dimostrato dal fatto che la quota delle imprese terziarie è da anni più che doppia rispetto a quella delle imprese industriali.

 

Quasi il 55% del prodotto nazionale deriva dai comparti del terziario di mercato, con un ruolo particolarmente significativo dei servizi alle imprese, che producono quasi il 20% del PIL.

 

Naturalmente questa capacità di produrre valore aggiunto è supportata da una forza occupazionale che è ormai pari a quasi il 56% del totale, vale a dire oltre 13 milioni di occupati, distribuiti per oltre il 15% nel commercio e per quasi il 30% nei servizi alle imprese ed alle famiglie, mentre il restante 11% si ripartisce in modo simile nei comparti del turismo e dei trasporti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


COMMERCIO, TURISMO, SERVIZI E TRASPORTI

 

 

VALORE AGGIUNTO
(Peso % su intera economia)

 

2000

Commercio all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni

13,1

Turismo

3,6

Trasporti

5,2

Servizi alle imprese

19,5

Servizi alle persone ed altre attività di servizi

13,4

TOTALE SETTORI

54,7

 

 

VALORE AGGIUNTO
(Composizione %)

 

1998

1999

2000

Agricoltura

3,2

3,2

3,0

Industria

28,6

28,3

28,4

Terziario (1)

68,2

68,5

68,7

Totale

100,0

100,0

100,0

 

 

(1)    Comprende Pubblica Amministrazione e Difesa, intermediazione finanziaria e creditizia,assicurazioni e comunicazioni.
FONTE: Elaborazioni Centro Studi CONFCOMMERCIO su dati Istat

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


COMMERCIO, TURISMO, SERVIZI E TRASPORTI

 

 

IMPRESE ATTIVE
(Peso % su intera economia e valori assoluti)

 

2000

 

peso%

val. ass.

Commercio all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni

28,0

1.354.998

Turismo

4,7

226.964

Trasporti

3,8

183.856

Servizi alle imprese

8,3

404.147

Servizi alle persone ed altre attività di servizi

4,8

232.489

TOTALE SETTORI

49,6

2.402.454

 

 

IMPRESE ATTIVE
(Composizione %)

 

1998

1999

2000

Agricoltura,caccia e silvicoltura

22,9

22,4

21,7

Industria

25,0

25,3

25,5

Terziario (1)

52,1

52,3

52,8

Totale

100,0

100,0

100,0

 

 

(1)    Comprende intermediazione finanziaria e creditizia, assicurazioni e comunicazioni.
FONTE: Elaborazioni Centro Studi CONFCOMMERCIO su dati Movimprese

 

 

 

 

 

 

 


COMMERCIO, TURISMO, SERVIZI E TRASPORTI

 

 

UNITÀ DI LAVORO TOTALI

(Peso % su intera economia e valori assoluti in migliaia)

 

2000

 

peso%

val. ass.

Commercio all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni

15,2

3.559

Turismo

5,6

1.315

Trasporti

5,1

1.196

Servizi alle imprese

10,2

2.388

Servizi alle persone ed altre attività di servizi

19,6

4.602

TOTALE SETTORI

55,7

13.060

                                     

 

UNITÀ DI LAVORO TOTALI

(Composizione %)

 

1998

1999

2000

Agricoltura

6,3

5,9

5,7

Industria

29,6

29,3

29,0

Terziario (1)

64,1

64,8

65,3

Totale

100,0

100,0

100,0

                                    

(1) Comprende Pubblica Amministrazione e Difesa, intermediazione finanziaria e creditizia, assicurazioni e comunicazioni.
FONTE: Elaborazioni Centro Studi CONFCOMMERCIO su dati Istat

 

 

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