Le spese per la casa in Europa: in un anno quasi 4.000 euro a testa tra affitti, utenze, mobili ed elettrodomestici

Le spese per la casa in Europa: in un anno quasi 4.000 euro a testa tra affitti, utenze, mobili ed elettrodomestici

Dal rapporto "EuropaConsumi", un'analisi comparativa tra i 27 paesi della UE.7/10
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Roma, 16.01.10

 

Dal rapporto “EuropaConsumi”, un’analisi comparativa tra i 27 paesi della UE.

 

Le spese per la casa in Europa: in un anno quasi 4.000 euro a testa tra affitti, utenze, mobili ed elettrodomestici

 

 

Poco meno di 4.000 euro, a tanto ammonta la spesa media sostenuta da ciascun cittadino europeo nel 2008 per mantenere ed arredare la propria abitazione. Solo per mobili, elettrodomestici e articoli di arredamento la spesa media è stata di circa 850 euro, con punte in Austria e Irlanda dove si è speso poco più di 1.260 euro (in Italia poco meno di 1.200 euro); a questo importo vanno poi aggiunte le spese fisse per l’abitazione che, tra affitti, acqua, elettricità, gas e manutenzione della casa hanno presentato un “conto” poco superiore ai 3.100 euro, con i Paesi scandinavi in testa: Danimarca (5.431 euro), Svezia (4.294 euro), Finlandia (4.250 euro); all’interno di questo aggregato è la voce affitti a farla da padrone in tutti i Paesi assorbendo circa 2.163 euro per abitante (in Italia 2.274 euro). Per il complesso delle spese per l’abitazione, sommando cioè sia le spese fisse che quelle per l’arredamento e gli elettrodomestici, Bulgaria e Romania sono i Paesi dove si spende meno, rispettivamente 730 e 1.040 euro. Tra il 1996 e il 2008, gli elettrodomestici rappresentano la voce di spesa cresciuta maggiormente (+3,2%). Questi i principali risultati che emergono dall’analisi delle strutture di spesa in Europa nel 2008 contenuta nel rapporto “Europa Consumi” elaborato dall’Ufficio Studi Confcommercio.

 

Le spese per mobili, elettrodomestici e arredamento

La spesa per questo aggregato pur includendo molti beni e servizi primari è collegata al livello di reddito ed è volta a migliorare il benessere delle famiglie. Nell’analisi condotta non rientrano aspetti qualitativi – il design, l’innovazione tecnologica, l’impatto ambientale - che assumono per alcuni prodotti una valenza significativa.

In termini di livelli di spesa pro capite, espressi in valori 2008, si evidenziano differenze significative sia a livello di macrofunzione che di singole voci tra i Paesi dell’area (tab. 1).

La spesa più elevata si registra in Lussemburgo, Austria ed Irlanda ed all’estremo opposto si collocano Bulgaria e Romania. In linea generale, come per altre funzioni di spesa, i livelli più bassi si registrano tra i Paesi dell’Est entrati a far parte dell’Unione dopo il 2004.

A livello di singole funzioni di spesa la principale voce è rappresentata, in quasi tutti i Paesi, dai mobili con una incidenza sul totale dell’aggregato superiore al 40% in Austria, Estonia, Germania, Malta, Olanda, Repubblica Ceca e Svezia, a conferma della compresenza di elementi legati alle necessità ed al miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie nelle decisioni di acquisto.

 

Le minori differenze in termini di valore dei consumi si registrano per la cristalleria e gli utensili per la casa ed il giardino, che assorbono, peraltro, in quasi tutti i Paesi, una quota non elevata dei consumi.

Particolarmente rilevanti risultano le differenze nei livelli di spesa relativi ai non durevoli ed ai servizi per la casa, con un confine abbastanza marcato tra Paesi con livello di consumo più elevati e quelli a basso reddito.

Analizzando la relazione esistente tra quota destinata alle singole voci di consumo e livello totale della spesa delle famiglie emerge con sufficiente chiarezza il ruolo assegnato, in termini di miglioramento delle condizioni di vita, alle diverse funzioni.

L’acquisto di mobili, articoli tessili per la casa, non durevoli e servizi sembra infatti maggiormente influenzato dalla presenza di più elevate condizioni reddituali, mentre per gli elettrodomestici maggiori possibilità di spesa totale inducono generalmente più che proporzionali incrementi di spesa, ma questi ultimi sono controbilanciati da un’elevata elasticità al prezzo.

 

 

Tab. 1 - La spesa per mobili, elettrodomestici e arredamento nel 2008

(valori per abitante in euro)

 

Mobili

Tessile casa

Elettrodom.

Cristalleria e utensili

Accessori casa e giardino

Non durevoli e servizi per la casa

Totale mobili, elettrodom. e arredam.

 

Austria

527

103

246

86

71

234

1.267

Belgio

305

76

139

53

60

304

937

Bulgaria

29

3

35

15

26

12

120

Cipro

209

51

184

126

55

228

853

Danimarca

465

101

196

123

106

178

1.169

Estonia

155

37

83

28

39

32

374

Finlandia

369

102

170

70

86

172

969

Francia

253

45

141

105

78

380

1.002

Germania

449

81

147

90

97

242

1.105

Grecia

186

153

119

122

17

386

983

Irlanda

435

122

200

109

10

390

1.266

Italia

454

53

142

85

52

386

1.171

Lettonia

74

21

62

17

22

60

256

Lituania

64

10

100

44

43

87

347

Lussemburgo

640

207

274

89

146

558

1.913

Malta

337

36

147

44

34

159

758

Olanda

455

80

143

93

57

237

1.065

Polonia

77

18

53

26

6

68

247

Portogallo

217

75

87

78

13

194

664

Regno Unito

373

114

115

98

86

150

936

Rep. Ceca

160

36

72

38

18

73

397

Romania

63

12

53

23

12

54

218

Slovacchia

114

34

79

36

31

134

428

Slovenia

181

35

137

58

24

131

565

Spagna

227

66

122

35

23

281

752

Svezia

355

77

73

99

85

140

829

Ungheria

98

18

71

35

32

59

313

UE27

305

65

121

75

57

234

858

Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Eurostat e Istituti nazionali di statistica.

 

 

Sostanzialmente ininfluente sembra la disponibilità di spesa nella decisione di acquisto di cristalleria ed articoli per il giardino.

Analizzando le dinamiche quantitative di lungo periodo, emerge una tendenza dell’aggregato a crescere a ritmi più contenuti rispetto al complesso dei consumi, dinamica imputabile in larga misura all’acquisto di mobili (tab. 2).

Nel quadro d’insieme emerge la stagnazione registrata in Germania e la contenuta crescita dell’Italia, dinamiche da attribuirsi principalmente alla componente relativa ai mobili ed al tessile per la casa.

La voce più dinamica è risultata in quasi tutti i Paesi quella relativa agli elettrodomestici legata all’introduzione di nuovi prodotti ed alle innovazioni che hanno interessato i beni più “maturi”, con riflessi anche in termini di impatto ambientale e risparmio energetico, tematiche a cui i consumatori europei si sono dimostrati via via più sensibili.

 

 

Tab. 2 - La spesa per mobili, elettrodomestici e arredamento in termini reali Variazione % media annua 1996-2008

 

Mobili

Tessile casa

Elettrodom.

Cristalleria e utensili

Accessori casa e giardino

Non durevoli e servizi per la casa

Totale mobili, elettrod. e arredam.

Totale Consumi

Austria

0,4

2,6

3,5

1,8

3,0

2,5

1,7

1,6

Belgio

1,9

0,5

3,1

2,2

1,7

1,7

1,9

1,6

Bulgaria

6,4

3,5

11,5

12,1

5,0

7,7

7,9

4,4

Cipro

4,7

5,1

9,8

6,2

6,1

2,8

5,5

3,3

Danimarca

2,9

0,8

3,4

1,9

3,6

-0,7

2,1

1,9

Estonia

12,4

9,0

12,7

6,0

11,6

8,9

11,0

6,7

Finlandia

5,8

6,2

6,2

3,2

6,6

6,8

5,9

3,2

Francia

1,2

1,4

4,4

1,0

3,0

2,6

2,3

2,3

Germania

-1,2

-0,2

1,6

-1,1

0,5

1,5

-0,1

0,9

Grecia

8,0

5,3

4,2

5,7

4,0

7,1

6,2

4,4

Irlanda

9,6

11,6

11,3

6,3

9,5

4,2

7,9

5,6

Italia

-0,1

-1,0

1,1

0,8

2,2

1,5

0,6

1,3

Lettonia

15,4

9,0

20,9

15,7

22,6

9,7

14,3

9,2

Lituania

6,9

8,1

18,0

16,2

21,1

16,8

14,1

6,9

Lussemburgo

1,2

3,0

4,3

-1,8

3,6

-0,4

1,3

2,9

Malta

3,1

3,1

3,1

3,1

3,1

3,1

3,1

2,3

Olanda

1,9

2,2

3,8

1,6

4,3

2,3

2,4

2,3

Polonia

4,2

4,9

4,3

3,5

5,0

3,7

4,1

3,3

Portogallo

2,4

2,6

3,1

1,2

2,3

1,6

2,1

2,2

Regno Unito

2,6

4,6

2,6

3,7

6,6

1,8

3,2

3,2

Rep. Ceca

7,3

5,5

0,9

-0,3

3,4

5,6

4,0

3,3

Romania

4,2

36,0

6,9

13,2

3,7

7,2

10,0

6,4

Slovacchia

13,9

11,3

12,3

9,0

9,2

9,9

11,3

5,1

Slovenia

5,7

2,4

7,3

1,1

5,9

3,7

4,8

3,2

Spagna

1,8

3,7

5,5

1,9

10,8

2,8

3,1

3,6

Svezia

5,8

7,0

6,7

3,4

4,8

2,7

5,0

2,6

Ungheria

8,0

6,1

3,6

5,1

6,4

3,0

5,3

3,4

UE27

1,0

2,4

3,2

1,4

3,1

2,3

1,9

2,2

Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Eurostat e Istituti nazionali di statistica.

 

 

Spese fisse per l’abitazione

 

La funzione relativa alle ‘spese fisse per l’abitazione’ presenta una situazione all’interno dell’Unione molto variegata. In particolare, si sottolinea come pur essendo presente un rapporto positivo tra livello dei consumi pro capite totali ed incidenza della spesa relativa sui consumi totali, la relazione appaia meno univoca rispetto ad altre voci.

Va considerato che in questo aggregato sono presenti beni e servizi necessari al normale svolgimento della vita delle famiglie e che i valori, puramente quantitativi, non tengono conto delle differenze esistenti sul versante delle tipologie di immobili ad uso abitativo, la cui spesa reale od imputata rappresenta la principale voce, e dei diversi livelli di urbanizzazione.

Questi aspetti condizionano inevitabilmente il livello rilevato nei singoli Paesi in termini di spesa pro capite e delle incidenze che assumo le singole voci di consumo sull’aggregato.

In termini di consumo pro capite il valore (2008) più elevato si registra in Lussemburgo (oltre 6.600 euro). Agli estremi opposti si colloca la Bulgaria (tab. 3).

In quasi tutti i Paesi, ad esclusione della Slovacchia, la funzione che assorbe il maggior numero di risorse è quella relativa agli affitti, mediamente 2.163 euro l’anno per abitante, con livelli particolarmente elevati in Danimarca, Finlandia, Francia, Irlanda e Svezia.

Il livello più basso di spesa si rileva per la manutenzione della casa (nella media dei 27 Paesi è pari a 186 euro), capitolo di spesa per il quale le differenze tra vecchi e nuovi membri dell’Unione appaiono, sia in termini di livelli che di incidenza, meno marcate rispetto ad altre funzioni di consumo.

Abbastanza articolati risultano i livelli di spesa per l’acqua ed i servizi per la casa in quanto si va dai 489 euro dell’Austria ai 9 dell’Irlanda.

 

 

Tab. 3 - Le spese fisse per l’abitazione nel 2008

valori per abitante (in euro)

 

Affitti*

Manutenzione della casa

Acqua e servizi per la casa

Energia elett., gas, combustib.

Tot spese fisse per l’abitazione

Austria

2.326

284

489

707

3.806

Belgio

2.617

146

197

710

3.670

Bulgaria

414

82

30

82

608

Cipro

1.464

124

114

445

2.148

Danimarca

3.715

162

403

1.150

5.431

Estonia

836

27

104

252

1.219

Finlandia

3.839

5

50

357

4.250

Francia

3.154

231

262

664

4.312

Germania

2.773

115

361

774

4.023

Grecia

1.937

193

166

327

2.623

Irlanda

3.230

87

9

632

3.958

Italia

2.274

171

282

592

3.318

Lettonia

667

291

48

250

1.256

Lituania

447

108

58

236

848

Lussemburgo

5.124

399

361

765

6.649

Malta

837

52

50

220

1.159

Olanda

2.443

263

231

746

3.685

Polonia

473

306

109

456

1.344

Portogallo

963

27

134

301

1.425

Regno Unito

2.749

340

160

462

3.712

Rep. Ceca

882

40

116

531

1.569

Romania

551

129

31

110

822

Slovacchia

597

229

163

831

1.820

Slovenia

1.044

15

163

488

1.709

Spagna

1.691

142

231

324

2.387

Svezia

3.345

24

53

872

4.294

Ungheria

567

30

107

368

1.072

UE27

2.163

186

219

549

3.117

*Sono compresi in questa voce sia gli affitti effettivi che quelli imputati corrispondenti, cioè, alla spesa che verrebbe sostenuta dai proprietari di abitazione in caso di affitto.

Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Eurostat e Istituti nazionali di statistica.

 

 

Minori divergenze, anche se significative, si rilevano nei livelli di spesa pro capite relative al capitolo energia, la cui spesa e consumo sono direttamente collegati al contesto ambientale e alle forme di approvvigionamento. Questa situazione determina un’incidenza di questa voce di spesa sul totale della macrofunzione più elevata nei Paesi dell’Est, con una punta superiore al 45% in Slovacchia.

In linea generale comunque la casa di affitto o di proprietà, sia pure in modo non univoco, rappresenta un bene considerato più che necessario, “desiderabile”, dai cittadini di un Paese e pertanto sintomatico di un miglioramento delle condizioni di vita, come segnala la tendenza ad un sensibile incremento dell’incidenza di questa spesa in presenza di livelli di reddito più alti. In direzione opposta si collocano le spese per la manutenzione, che mostrano un’incidenza più elevata nei Paesi a basso reddito.

Anche per l’energia la spesa tende a diminuire, in termini di incidenza, in presenza di livelli di consumo più elevati. Minore influenza sembra avere l’elemento ricchezza nella spesa per l’acqua e altri servizi per l’abitazione.

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