Sangalli: "Legalità e sicurezza condizioni essenziali per un'economia sana"

Sangalli: "Legalità e sicurezza condizioni essenziali per un'economia sana"

A Rimini si è tenuto il convegno "2015 l'anno della ripresa. Meno criminalità, più sviluppo", organizzato dalla Confcommercio provinciale. Il presidente dell'Ascom romagnola Indino: "Chiediamo risposte a politica e istituzioni".

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22 gennaio 2015

 

Giovedì a Rimini si è tenuto il convegno  "2015 l'anno della ripresa. Meno criminalità, più sviluppo" organizzato da Confcommercio. Ospiti dell'evento, aperto dall'intervento del presidente della Confcommercio provinciale, Gianni Indino,  il presidente nazionale di Confcommercio nazionale, Carlo Sangalli, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e quello di Piccione Renata Tosi, oltre al prefetto Claudio Palomba. Il convegno è stato un importante momento di confronto sul tema della legalità e del contrasto alla criminalità che grava sulle imprese e che, anche a Rimini, mina lo sviluppo di un'economia sana e competitiva. "Sicurezza e legalità - ha detto nel suo intervento il presidenete Sangalli - sono il prerequisito di una democrazia compiuta e sono condizioni essenziali per una economia sana e un mercato che funziona. Purtroppo oggi il nostro sistema di imprese, oltre ai problemi strutturali legati al protrarsi di una crisi che sembra non finire mai, deve anche sopportare i costi economici e sociali dei fenomeni criminali - contraffazione, estorsioni, furti, rapine, taccheggio, usura - che costano alle imprese del commercio, agli alberghi e pubblici esercizi oltre 26 miliardi di fatturato l'anno e mettono a rischio oltre 260 mila posti di lavoro regolari". Secondo Sangalli, c'è un disagio sociale che cresce e che si rileva anche dalle scelte dei consumatori: nel 2014 un italiano su tre ha acquistato almeno una volta un prodotto o un servizio illegale. Un disagio sociale che, unito ai fenomeni criminali, indebolisce ulteriormente il settore produttivo. Per questo noi diciamo ai nostri imprenditori che denunciare è un dovere morale e giuridico ed è possibile perchè non sono soli davanti alle sfide e alle minacce della criminalità". "E sottrarsi alla morsa della criminalità - ha aggiunto il presidente di Confcommercio - significa costruire sviluppo per la propria azienda e per la collettività. Ecco perché chiediamo tolleranza zero nei confronti di qualsiasi forma di illegalità sostenendo l'azione delle forze dell'ordine attraverso un forte impegno preventivo e repressivo con maggiori controlli e pene certe. I nostri imprenditori sono abituati a rimboccarsi le maniche e continueranno a farlo. Ma chiedono solo due cose: più sicurezza e meno tasse." "L'incontro di oggi - ha sottolineato il presidente provinciale della Confcommercio Gianni Indino - rappresenta un nuovo e importante passo di quel percorso di sensibilizzazione e denuncia che stiamo portando avanti ormai da anni su legalità e sicurezza". "E' l'occasione - ha precisato Indino - per chiedere alle istituzioni e alla politica delle risposte. Vogliamo tenere la corda ben tesa perché continuiamo a ricevere fortissime sollecitazioni dal territorio affinché vengano affrontate questioni che sono di fondamentale importanza per chi fa impresa: abusivismo commerciale, furti, rapine, usura, degrado, solo per citarne alcune". 

L'intervento del presidente di Confcommercio Rimini Gianni Indino

"Il 2015 deve essere un anno di crescita. Perché non esiste un piano B, non esiste un'alternativa". Parole chiare quelle del persidente di Confcommercio Rimini. "Le piccole-medie imprese italiane, le imprese del commercio, del turismo, le nostre imprese, non ce la fanno più. Non riescono più a sostenere tasse che cambiano nome, cambiano esattore - stato, regioni, comuni poco importa e poco cambia - ma che continuano a crescere; come cresce il costo del lavoro. A quando una riduzione della forbice tra costo del lavoro e retribuzioni? Più soldi nelle tasche dei lavoratori significano consumi, fiducia. Le nostre imprese non riescono più a resistere ad una macchina burocratica che incede impietosa, invischiando in una palude fatta da ogni sorta di adempimenti e impedimenti le aziende, anche quelle più vivaci e dinamiche; non riescono più a confrontarsi con le imprese degli altri Paesi, perché pagano un deficit di competitività insormontabile, una bolletta energetica penalizzante, l'incertezza del diritto, l'incertezza delle regole. Le nostre imprese non riescono più a foraggiare uno Stato inefficiente, che appesantisce anziché favorire la libera intrapresa". "La nostra Associazione ha profuso e sta profondendo - ha xdetto Indino - grandissimi sforzi per il varo di un progetto molto ambizioso, dal nome evocativo Mille Occhi, che porterà nelle principali aree commerciali di Rimini dei sistemi di videosorveglianza e videoallarme antirapina all'esterno di ogni attività commerciale, collegati tra loro e con le Centrali di Polizia. Non solo. Sempre la nostra Associazione sta operando con tutte le energie di cui dispone per ottenere per i commercianti dei contributi camerali affinché l'esigenza di sicurezza, che unisce commercianti, cittadini, turisti, non venga ancora una volta a pesare solo e esclusivamente sulle spalle delle imprese. Ringrazio il Prefetto, per il fondamentale ruolo di promotore del progetto e per la complessa azione di coordinamento tra tutti gli interlocutori chiamati in causa. Ma un grande ringraziamento va anche alla Confederazione Nazionale, nella persona del Presidente Carlo Sangalli, che ha apposto insieme all'allora Ministro dell'Interno Maroni la firma al Protocollo da cui questo progetto discende, dimostrando lungimiranza e attenzione nei confronti di un tema che anche oggi vediamo essere di capitale importanza".

 

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