Legge di stabilità: dieci giorni per l'ok del Parlamento

Legge di stabilità: dieci giorni per l'ok del Parlamento

L'obiettivo delle forze politiche è approvare il provvedimento entro il 20 dicembre, in modo da consentire al Presidente della Repubblica di sciogliere le Camere già il giorno successivo.

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11 dicembre 2012

Dieci giorni per approvare la Legge di Stabilità: il Parlamento dovrebbe dare il via libera definitivo al provvedimento il 20 dicembre, in modo da consentire al Presidente della Repubblica di sciogliere le Camere già il giorno successivo. Il ddl manterrà però in gran parte il suo profilo, senza inglobare tutti i decreti legge pendenti e ospitando 'solo' qualche modifica e qualche proroga. Le misure sull'Ilva e quelle sullo sviluppo infatti avranno un voto indipendente (quest'ultimo dovrebbe incassare l'ok della Camera senza modifiche), così come il ddl parlamentare per l'attuazione del pareggio di Bilancio. Destinato a naufragare invece il dl sulle province, contro il quale si è scatenato il Pdl. L'unica operazione di salvataggio alla quale si sta lavorando è quella che punta a introdurre nella Legge di stabilità la proroga del pacchetto che rivede le funzioni, così da evitare il caos istituzionale evocato dallo stesso governo. In bilico ancora le sorti del dl salva infrazioni, che
parzialmente potrebbe essere travasato sempre nella Stabilità insieme al mini dl sul Tfr. Il puzzle del timing dei provvedimenti, al quale ha lavorato il ministro per i Rapporti con il Parlamenti Piero Giarda che ieri ha incontrato il Capo dello Stato, è dunque quasi composto. E questo nonostante le diverse spinte dei partiti: se il Pdl a parole offre la propria disponibilità a procedere a tappe forzate, nei fatti non sembra essere interessato a imprimere una velocizzazione particolare all'esame dei provvedimenti. Al contrario il Pd non ha certo nascosto l'intenzione di accelerare il più possibile per evitare che il Parlamento resti aperto dopo il 21 dicembre. La parola fine la metteranno le Conferenze dei capigruppo di Camera e Senato, ma calendario a parte sul tavolo della Legge di Stabilità restano alcuni temi aperti: si va dagli enti locali (patto di stabilità e sanità inclusi) alla Tobin tax, passando per gli ammortizzatori in deroga, la proroga per le assunzioni nella P.a. e le ricongiunzioni previdenziali. Chiuso invece il capitolo produttività, sul quale nessuno appare intenzionato a intervenire ulteriormente, si tratta ancora poi sulle risorse per i territori colpiti dal sisma dell'Emilia e su una serie di questioni minori come la tassazione della reversibilità delle
pensioni di guerra, l'universita', l'editoria e su un pacchetto di modifiche in materia di sviluppo.

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