Liberalizzazioni: oggi il varo del Consiglio dei Ministri

Liberalizzazioni: oggi il varo del Consiglio dei Ministri

I decreti dovrebberso essere tre: oltre alle misure su taxi, farmacie, assicurazioni, banche e ordini professionali ci saranno anche le frequenze tv. Il premier Monti è salito al Quirinale per illustrare i provvedimenti al presidente Napolitano.

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11 gennaio 2012

C'è spazio ancora per gli ultimi ritocchi ma il piano delle liberalizzazioni annunciato a più riprese da Mario Monti è pronto e verrà varato oggi dal Consiglio dei ministri. Ieri sera il premier è salito
al Quirinale per illustrarlo al presidente Giorgio Napolitano, ma dopo è subito tornato a Palazzo Chigi per mettere a punto gli ultimi dettagli assieme al ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, e a quello per le Politiche Comunitarie, Enzo Moavero. Il pacchetto di provvedimenti che verrà approvao sarà il primo di una serie di misure mirate a cancellare i privilegi di alcune categorie, rilanciare l'economia e favorire la crescita. Dovrebbe trattarsi di tre diversi decreti. I primi due riguarderanno le liberalizzazioni vere e proprie, a cominciare da taxi ed edicole e le semplificazioni normative. Si va poi da più farmacie con orari e turni liberi, stretta sui costi dei conti correnti delle banche e delle polizze assicurative con sconti sull'Rc auto per chi accetta la
scatola nera, abolizione di tutte le tariffe per le professioni o obbligo di presentare sempre un
preventivo ai clienti, nomina di 1.500 nuovi notai, separazione tra la rete e la produzione del gas. In più, semplificazione per l'apertura di nuove imprese e obbligo di gara per l'appalto dei servizi locali.
Rispetto alla bozza iniziale sarebbero sparite dal provvedimento la messa in discussione dell'articolo 18 sui licenziamenti e la vendita libera dei farmaci di fascia C. Grosso ridimensionamento anche per le annunciate misure per favorire i gestori di carburante rispetto ai petrolieri per cercare di portare effetti positivi sui prezzi. Un altro decreto dovrebbe riguardare tempi e modalità di pagamento degli arretrati che la pubblica amministrazione deve ai privati, soprattutto aziende. In uno dei provvedimenti, infine, finiranno le frequenze tv. Niente più beauty-contest, ossia assegnazione gratuita ai soggetti già operanti nel settore ma una vera e propria asta con una parte riservata anche ai settori non tv come banda larga e Internet. Nella messa a punto dei provvedimenti il governo ha cercato di coinvolgere in qualche modo anche i partiti, a cominciare da quelli che lo sostengono in Parlamento e che dovranno poi votare i decreti. Tutti sono stati consultati e messi al corrente delle possibili scelte. Dal Terzo Polo è venuto un totale via libera, mentre la posizione più difficile è quella del Pdl che nel suo elettorato ha diverse delle categorie che verranno colpite dalle privatizzazioni.

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