Ali: “libri beni essenziali, bene che il governo ne abbia tenuto conto”
Ali: “libri beni essenziali, bene che il governo ne abbia tenuto conto”
Librai ed editori ringraziano l'Esecutivo per la scelta di lasciare aperte le librerie anche nelle zone rosse. "L’Italia è cultura e la cultura e il libro possono essere il volano per la ripartenza del Paese”.
“I libri sono beni essenziali e, soprattutto in un momento come questo, aiutano gli italiani a superare la solitudine e le difficoltà legate alle limitazioni della libera circolazione e della socialità: ringraziamo il Governo per aver tenuto conto dei nostri appelli, consentendo l’apertura delle librerie anche nelle zone rosse, e in particolare il ministro Dario Franceschini sempre attento alle esigenze del mondo del libro”. Lo dichiarano il presidente dei librai (Ali Confcommercio), Paolo Ambrosini, e quello dell’Associazione Italiana Editori (Aie), Ricardo Franco Levi, nel giorno in cui il governo vara il nuovo Dpcm per la lotta al coronavirus.
“Ogni libreria si impegnerà per garantire la massima sicurezza all’interno degli esercizi, così come è avvenuto nei mesi scorsi, perché la salute rimane la prima cosa da tutelare: controllo degli accessi, igienizzazione degli scaffali, uso dei mezzi di protezione personale rimangono essenziali. Con la decisione di oggi – continuano Ambrosini e Levi – si sostengono le librerie che stanno subendo una continua erosione di quote di mercato da parte degli store online, un disequilibrio che mette a rischio non semplici negozi, ma presidi sociali e culturali essenziali per le nostre città e, più in generale, per la vita democratica del Paese e si rinnova la scelta dello scorso 14 aprile, confermando che quella fu una precisa scelta di politica culturale: l’Italia è cultura e la cultura e il libro possono essere il volano per la ripartenza del Paese”.