La Regione Lombardia ha confermato la data di avvio dei saldi invernali per il 2 gennaio. Una decisione che non è piaciuta a Renato Borghi, vicepresidente vicario della Confcommercio regionale: “Prendiamo atto di quanto deciso dalla Regione Lombardia di voler confermare la data di avvio dei saldi invernali sabato 2 gennaio, ma eravamo e restiamo convinti che posticiparne l’inizio a martedì 5 sarebbe stato un importante segnale d’attenzione per i negozianti titolari di ditte individuali e tutti i loro collaboratori che, di fatto, saranno sottoposti alla fatica di oltre 40 giorni ininterrotti di lavoro tra il lungo ed estremamente impegnativo periodo dello shopping natalizio e l’inizio dei saldi”. “Per i negozi – ha continuato Borghi - gestire contestualmente inventari, cambi dei prodotti venduti nel periodo natalizio, allestimento dei reparti di vendita e vetrine con doppi prezzi, sarà un problema in più e molto complicato”. “Pochi giorni di pausa – ha rilevato ancora Borghi  - avrebbero consentito di recuperare energie per affrontare senza stress le impegnative vendite di fine stagione. Spiace che la nostra proposta non sia stata accolta anche a causa dell’atteggiamento ostativo delle limitrofe Regioni Veneto ed Emilia Romagna. Altre Regioni hanno invece accolto la proposta di Confcommercio di iniziare il 5 gennaio e comunque rileviamo ancora una volta come non si sia realizzato alcun coordinamento fra Regioni per consentire un avvio unificato dei saldi”. “Ribadiamo d’essere disponibili – ha concluso Borghi – a valutare ulteriori liberalizzazioni delle vendite straordinarie, ma siamo al contempo convinti che i saldi al 2 gennaio rappresentano vendite di ‘inizio’ più che di fine stagione”: