Nuovo presidente per Confcommercio Sicilia

Nuovo presidente per Confcommercio Sicilia

Gianluca Manenti, già vicepresidente vicario, prende il posto di Francesco Picarella. "Necessario definire un metodo di lavoro continuo e strutturato tra Governo regionale e parti sociali".

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23 febbraio 2021

“Dobbiamo ricostruire la Sicilia del commercio ma anche la Sicilia degli operatori commerciali. Che stanno pagando un prezzo durissimo. Come se non fosse bastato quello già corrisposto con la crisi economica in cui ci dibattevamo prima dello scoppio della pandemia, l’aggravamento delle condizioni complessive, a causa del Covid, ha reso tutto più drammatico. E in questo contesto l’azione che dovrà essere svolta da un’organizzazione di categoria forte e radicata come la nostra assume una valenza specifica. Dovremo proporci con sempre maggiore potere contrattuale nei confronti degli interlocutori istituzionali a cui esplicitare le gravi sofferenze dei vari comparti che rappresentiamo”. Parole di Gianluca Manenti che, a conclusione dell’assemblea online di Confcommercio Sicilia, ne è stato eletto presidente regionale.

Pozzallese, 47 anni, imprenditore turistico, Manenti si è detto consapevole della grande responsabilità di guidare Confcommercio a livello regionale in un momento così delicato. “Abbiamo la necessità e l’urgenza – ha detto – di definire un metodo di lavoro continuo e strutturato tra Governo regionale e parti sociali, dalla risposta alle emergenze al quadro delle riforme: nel periodo più difficile degli ultimi settant’anni per la nostra economia, abbiamo cercato, come Confcommercio Sicilia, di garantire un supporto costante alle imprese associate, adoperandoci anche a formare la nostra classe dirigente per assicurare risposte adeguate agli operatori completamente disorientati da quello che stava e sta accadendo. Confcommercio Sicilia solleciterà ancora di più il dialogo e chiede al Governo regionale che si possa lavorare al fianco delle imprese”. 

“Per risalire la china – ha concluso - è indispensabile puntare maggiormente sul settore terziario a cominciare dal turismo. E poi è necessario andare avanti con i ristori rapportati alle perdite di fatturato del 2020. Chiediamo che si possa investire con determinazione, in termini di politiche, progetti e risorse, proprio sull’economia del terziario di mercato particolarmente colpita dall’impatto dell’epidemia, perché rafforzarne la resilienza significa rafforzare la resilienza del sistema economico regionale, fornendo garanzie non solo alle imprese ma alle famiglie che da queste sono sostenute”.

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