Le imprese del terziario trentino chiedono di riaprire il prima possibile

Le imprese del terziario trentino chiedono di riaprire il prima possibile

Conferenza stampa congiunta a Trento delle Associazioni di rappresentanza del settore. Bort: "in gioco non c’è solo il destino di migliaia di imprese ma anche quello di un intero territorio".

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1 aprile 2021

Le tre Associazioni che rappresentano le imprese del terziario in provincia di Trento hanno organizzato il primo aprile scorso una conferenza stampa in Piazza Duomo per raccontare in quale profonda crisi la pandemia e i provvedimenti collegati abbiano gettato le imprese. La richiesta, unanime e forte, è quella di un piano di apertura certo e rapido, con interventi a sostegno delle imprese e in generale In generale, si sollecita una maggiore sensibilità per un settore vitale per la nostra provincia.

“Rispetto a un anno fa – ha spiega il presidente di Confcommercio Trentino, Giovanni Bort - siamo una situazione molto diversa. Cittadini e imprese sono fiaccati da mesi difficili, ma iniziamo a vedere la luce. Occorre che pubblico e privato lavorino speditamente per garantire alle imprese una riapertura totale e definitiva perché in gioco non c’è solo il destino di migliaia di imprese ma anche quello di un intero territorio. Una provincia autonoma come la nostra, che ha dato dimostrazione di saper affrontare l’emergenza in modo responsabile, deve poter disporre di risorse e strumenti per organizzare l’apertura di tutte le attività economiche, soprattutto ne comparto turistico”.

Nello specifico, ecco i cinque punti essenziali per la ripresa indicati dalle Associazioni:

  1. Riaprire subito

Oggi le imprese, ancor prima di ristori e indennizzi, chiedono di poter lavorare. In sicurezza, secondo i protocolli già approvati e sottoscritti anche dalle autorità sanitarie, ma è essenziale procedere subito ad un piano graduale ma completo di apertura di tutti gli esercizi commerciali. Questo regime di chiusure non è più sostenibile dal tessuto imprenditoriale e le ricadute rischiano di coinvolgere l’intera società.

  1. Vaccini rapidi e sicuri

Una condizione necessaria alla riapertura totale, verso la cosiddetta immunità di gregge, è sicuramente la messa in pratica di un piano vaccinale d’emergenza, rapido e sicuro. Non sono ammissibili ritardi e altri disguidi dovuti a disorganizzazione e superficialità: la copertura vaccinale non è soltanto un fatto sanitario ma anche economico. Riteniamo opportuno anche prevedere una corsia prioritaria di vaccinazione per chi lavora nelle strutture ricettive, commerciali e della somministrazione, per raggiungere il prima possibile un territorio Covid-19 free.

  1. Maggiore liquidità per le imprese

Uno dei problemi maggiori con cui si confrontano le imprese è quello della scarsa liquidità dovuta alla operatività ridotta, quando non sospesa. Le spese, invece, sono rimaste invariate, mentre i ristori - quando e se arrivano - non sono assolutamente sufficienti a compensare le perdite. Per questo motivo è essenziale prevedere, con estrema velocità, un pacchetto di interventi che consentano alle imprese di disporre di maggiore liquidità attraverso:

- riduzione delle tasse e dei tributi locali fino, dove ciò è possibile, al loro azzeramento, in proporzione alla effettiva operatività dell’impresa. È profondamente iniquo pretendere la corresponsione di un pagamento a fronte di un servizio non erogato o erogato in maniera parziale.

- moratoria sui mutui e possibilità di rinegoziazione degli stessi che preveda l’allungamento dei termini. Gli istituti di credito in questo momento particolare della storia del nostro Paese devono riappropriarsi del ruolo di “partner” del sistema economico, contribuendo a sostenerne la ripresa.

- indennizzi e ristori concreti ed efficaci. Quando fatto finora dal Governo, seppur apprezzabile, costituisce un contributo insufficiente a sostenere le imprese. Occorre fare di più, anche a livello provinciale, attingendo dalle risorse straordinarie messe in campo dai piani di intervento europei.

  1. Rilancio del turismo

L’importanza del turismo per il Trentino è evidente. L’indotto generato dal settore costituisce un volano di sviluppo per l’intera economia e rappresenta, in prospettiva, uno degli asset fondamentali per il futuro. È necessario fin da subito mettere in campo un piano di sostegno e rilancio del turismo.

  1. Innovazione e snellimento burocratico

La pandemia ha messo in luce i punti dolenti a livello nazionale. Dalla scuola alla pubblica amministrazione è necessario compiere scelte innovative che colmino il divario con i Paesi più evoluti e accrescano l’attrattività e la competitività del fare impresa in Italia. Occorre investire su progetti come la banda larga diffusa, ed in questo senso non possiamo che plaudire ai progetti messi in campo dalla Provincia Autonoma di Trento. I molti sistemi di eccellenza provinciale possono costituire i catalizzatori di uno sviluppo organico che consenta al Trentino di allinearsi alle regioni più sviluppate dello spazio condiviso europeo.

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