"Città santuario", gli imprenditori scendono in piazza
"Città santuario", gli imprenditori scendono in piazza
Il 2 aprile manifestazioni in contemporanea ad Assisi, Cascia, Loreto, Pompei e San Giovanni Rotondo. “Le imprese legate al turismo religioso sono allo stremo, servono aiuti adeguati".
In piazza per gridare l’enorme preoccupazione per il futuro. Ci andranno in contemporanea venerdì 2 aprile prossimo (alle 20) centinaia di imprenditori di cinque città italiane di straordinaria importanza religiosa e turistica: Assisi, Cascia, Loreto, Pompei e San Giovanni Rotondo.
Una protesta senza precedenti, che i promotori assicurano pacifica e nel rispetto delle regole di sicurezza, ma comunque estremamente determinata. L’iniziativa è di Confcommercio Assisi, che già dal novembre scorso è molto attiva per coordinare la protesta delle realtà imprenditoriali del territorio, stremate dalla crisi economica. Ora il movimento si allarga appunto ad altre città-santuario, ormai svuotate dalla pandemia e con un turismo completamente azzerato. D’altra parte, i ristori previsti sono del tutto insufficienti: basi pensare che Cascia, che con tutta la Valnerina vive ancora il martirio del terremoto, non è nemmeno ammessa al contributo a fondo perduto previsto dal decreto Sostegni perché con una popolazione inferiore ai 10 mila abitanti.
Ecco perché le piccole imprese di questi territori chiedono al governo e ai parlamentari delle quattro regioni coinvolte di creare le condizioni perché gli aiuti arrivino davvero, in forma rapida e coerente con il danno subito. “Dimenticati tra i dimenticati”, si definiscono non a caso.
Le manifestazioni, coordinate dalle articolazioni territoriali di Confcommercio, si svolgeranno a:
- Assisi, Piazza del Vescovado davanti al santuario della Spoliazione;
- Cascia, Roccaporena;
- Loreto, Piazza Giovanni XXIII;
- Pompei, Piazza Bartolo Longo;
- San Giovanni Rotondo, piazzale davanti la Chiesa Conventuale Santuario Santa Maria delle Grazie.