In Abruzzo imprenditori e sindacati chiedono "una svolta vera"

In Abruzzo imprenditori e sindacati chiedono "una svolta vera"

In occasione del primo maggio Associazioni di categoria e segreterie generali dei sindacati hanno firmato un manifesto congiunto con 15 proposte al governo nazionale e alla Regione.

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30 aprile 2020

“Serve una svolta vera. Prima che sia troppo tardi”. È il messaggio che le Associazioni di categoria di tutti i settori economici e le segreterie generali dei sindacati abruzzesi lanciano al governo nazionale ed alla Regione Abruzzo attraverso un manifesto congiunto in occasione del Primo maggio. Una giornata di mobilitazione del mondo produttivo e del lavoro che, attraverso quindici proposte, vuole accendere i riflettori sull’esigenza di ottenere “misure urgenti straordinarie per contrastare i drammatici effetti economici ed occupazionali causati dal Covid-19”, come si legge nel manifesto.

Quindici, dunque, i punti elencati dalle strutture regionali di Confcommercio, Confesercenti, Cna, Casartigiani, Claai, Confartigianato, Cia, Confapi, Confcooperative, Legacoop, Agci e dai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl: risorse straordinarie per contrastare il declino economico e la povertà, un Piano socio economico straordinario e i Piani di zona, certezze nella erogazione degli ammortizzatori sociali e accordi con le banche per la loro anticipazione” sono i primi tre punti, ai quali seguono “lavoro e sviluppo rimessi al centro di ogni azione istituzionale, revisione dei fondi Ue e ritorno dell’Abruzzo nell’Obiettivo 1, sviluppo delle infrastrutture e inserimento nei corridoi europei”, e ancora “potenziare la digitalizzazione con particolare riferimento alle aree interne, riaprire in sicurezza con interventi sui costi delle imprese, finanziamenti e liquidità straordinarie al sistema produttivo anche a fondo perduto, un nuovo sistema formativo efficiente e moderno.

Fari accesi anche sulle zone colpite dai terremoti, con “il completamento della ricostruzione e l’erogazione del 4% alle imprese dei crateri”, e per tutta la regione “una vera moratoria fiscale con abbattimento delle addizionali IRAP e IRPEF, la dichiarazione dello stato di crisi per il turismo, l’agriturismo, il commercio, gli eventi ed i servizi alla persona, il potenziamento della sanità pubblica e lo snellimento della burocrazia, la riorganizzazione dei trasporti pubblici regionali”.

Temi che le quindici organizzazioni rappresentative sia del lavoro dipendente che del lavoro autonomo, della micro, piccola e media impresa di tutti i settori economici, chiedono ora in primis al governo e alla Regione di affrontare con una svolta vera, appunto, “prima che sia troppo tardi”.

“Ora o mai più, serve una svolta vera. Sono molte decine di migliaia le micro e piccole imprese del commercio del turismo e dei servizi (70mila in Abruzzo) che rischiano di subire un’altra strage degli innocenti se non si varano provvedimenti immediati per fondi perduti alle imprese chiuse per decreto, se non si provvede a liquidare immediatamente ciò che spetta ai lavoratori per la cassa integrazione, ad utilizzare tutti i fondi europei disponibili e  fermi nei cassetti e che vanno urgentemente immessi come liquidità anche per lo stato di crisi dei settori da noi rappresentati e per le filiere dei turismi e dei pubblici esercizi, se non si prevede il rientro nell’obiettivo 1 UE per favorire nuovi investimenti, se non si riorganizza subito il sistema dei trasporti regionali. Ovviamente il primo maggio è solo l’ inizio della mobilitazione in una giornata fortemente simbolica per il mondo del lavoro, ma se non troveremo ascolto ci vedremo costretti a forti iniziative di protesta della nostra base associativa nell’intera Regione Abruzzo”, hanno dichiarato congiuntamente, a margine della presentazione del Manifesto, il presidente e il direttore di Confcommercio Abruzzo, Roberto Donatelli e Celso Cioni.

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