Marco Biagi, un’eredità ancora attuale

Marco Biagi, un’eredità ancora attuale

Al Cnel ventunesimo convegno in ricordo del giuslavorista, Stoppani: “da lui grandissima determinazione contro il lavoro precario". Il ricordo di Ascom Bologna.

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16 marzo 2023

"In occasione dell'anniversario della sua tragica scomparsa, voglio ricordare il giuslavorista Marco Biagi per la sua grandissima determinazione nel contrastare, all'interno di un definito quadro normativo, il lavoro precario e quello sommerso. A vent'anni dall'approvazione della Legge Biagi, ci attendono numerose sfide per modernizzare il mercato del lavoro alla ricerca di nuovi strumenti per rispondere ai fabbisogni sociali emergenti come, ad esempio, la conciliazione tra lavoro e vita privata, immaginando un welfare nuovo attraverso il ruolo centrale delle parti sociali e delle relazioni sindacali". Lo ha detto il presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, nel suo intervento al ventunesimo convegno in ricordo di Marco Biagi, svoltosi il 16 marzo scorso al Cnel, dal titolo "Progettare per modernizzare".

In vista della ricorrenza della barbara uccisione del giuslavorista, il 19 marzo 2002, Ascom Confcommercio Bologna ha invitato il 15 marzo nella sua sede di Palazzo Segni Masetti la moglie, la signora Marino Orlando, alla quale ha consegnato una foto incorniciata del professore con questa dedica: «Grazie Marco. Noi sappiamo che le tue idee, ancora oggi attuali, hanno garantito lo sviluppo del Paese e dell’occupazione. Nulla le potrà fermare». Il 20 febbraio 2002, meno di un mese prima dell’agguato delle Nuove brigate rosse, Biagi prese parte a un convegno sul mercato del lavoro proprio a Palazzo Segni Masetti, anticipando le linee guida della riforma che ha poi preso il suo nome.

“Quel convegno – commenta Enrico Postacchini, presidente di Ascom Bologna - ha fatto da spartiacque. Il lavoro di Biagi, la sua idea di solidarietà sociale in cui ci ritroviamo, ha segnato un’epoca anche nel nostro mondo. Allora, parlare di flessibilità in entrata e in uscita, che Biagi riteneva uno dei principali limiti allo sviluppo del mercato del lavoro, era tabù. Anche grazie alla sua lezione, noi di Ascom abbiamo imparato a essere un sindacato datoriale che sa dialogare con le parti sociali e le organizzazioni sindacali e le sue idee si sono riflesse sul modo di assistere e affiancare i nostri iscritti. Coniugando nel modo migliore la cura della loro imprenditorialità e il posto di lavoro dei loro dipendenti”.

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