Meno risorse alle Camere di Commercio, un danno per le imprese del terziario di mercato

Meno risorse alle Camere di Commercio, un danno per le imprese del terziario di mercato

Presidenti e vicepresidenti delle Camere di Commercio di espressione Confcommercio contestano la misura che sottrae risorse alle CCIAA per concentrarle a livello centrale in un fondo costituito presso Unioncamere a favore dei soli Confidi vigilati.

DateFormat

27 novembre 2013

E' fortemente negativo il giudizio sulla modifica alla legge di stabilità, approvata in Senato, volta a sottrarre risorse alle Camere di Commercio per concentrarle a livello centrale in un fondo costituito presso Unioncamere a favore dei soli Confidi vigilati: queste le conclusioni cui sono pervenuti presidenti e vicepresidenti delle Camere di Commercio, di espressione Confcommercio, riunitisi a Roma nella sede di Confcommercio. La disposizione, infatti, "sottrae risorse preziose destinate allo sviluppo delle economie locali ed esclude dai destinatari i Confidi non vigilati da Banca d'Italia che, invece, sono maggiormente radicati sul territorio e garantiscono da anni l'accesso al credito delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti dando risposte concrete alle specifiche esigenze locali dei diversi comparti economici da sempre fortemente sostenuti dal sistema camerale". "La spinta centralistica del provvedimento – concludono presidenti e vicepresidenti delle Camere di Commercio di espressione Confcommercio - contraddicendo la necessaria sussidiarietà, condiziona l'autonomia decisionale e operativa delle Camere di Commercio. Autonomia, questa, essenziale perché le stesse continuino a dare risposte efficaci e tempestive alle necessità del sistema imprenditoriale che rappresentano per garantire la competitività delle aziende nell'attuale complessa fase congiunturale".

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca