Profondo rosso per il mercato dell'auto europeo

Profondo rosso per il mercato dell'auto europeo

A gennaio le immatricolazioni dell'area che include Ue, più il Regno Unito e i Paesi Efta, registrano un calo del 25,7% fermandosi a quota 842.835. Unrae: "Puntare sui modelli elettrici potenziando le reti di ricarica".

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17 febbraio 2021

Partenza in negativo per il mercato europeo dell'Auto nel 2021. A gennaio le immatricolazioni dell'area che include Ue, più il Regno Unito e i Paesi Efta, registrano un calo del 25,7% fermandosi a quota 842.835. E' quanto emerge dai dati diffusi da Acea. A gennaio 2020 erano state immatricolate 1.134.898 auto. Quasi tutti i 27 mercati dell'UE hanno subito perdite a due cifre il mese scorso, inclusi tre dei quattro principali quelli: la Spagna è stata la più colpita (-51,5%), seguita da Germania (-31,1%) e Italia (-14,0%). Con un lieve calo del 5,8%, la Francia è stata il mercato principale più performante. Infatti, Svezia (+ 22,5%) e Francia sono stati gli unici paesi dell'UE a non registrare cali a due cifre a gennaio.

Unrae: "Puntare sui modelli elettrici ma serve una rete adeguata per le ricariche"

La crisi di mercato che stiamo attraversando offre l’occasione di voltare pagina e di riavviare la necessaria ripresa economica all’insegna dell’economia verde. Se con le vetture elettriche e i modelli sperimentali a idrogeno i produttori sono già pronti al cambiamento, non altrettanto si può dire delle istituzioni pubbliche: non si può puntare alla diffusione dei modelli elettrici se non c’è una adeguata rete di punti di ricarica”. Michele Crisci, Presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere ha commentato i dati molti negativi del mercato europeo dell'auto di gennaio. La recente richiesta comune dei costruttori, degli ambientalisti e dei consumatori europei di un Regolamento UE che fissi gli obiettivi di 1 milione di punti di ricarica entro il 2024 e 3 milioni entro il 2029, con mille stazioni a idrogeno nella stessa data, è secondo Michele Crisci “il punto di partenza indispensabile per fare in modo che ricaricare un’auto elettrica sia facile come oggi fare il pieno di benzina. L’Italia in questo campo è sempre in ritardo rispetto ai Major Markets europei: a gennaio le immatricolazioni di auto full electric e ibride plug-in sono state il 4,7% del totale, ben lontane dal 21,7% della Germania, l’11,6% della Francia e il 13,7% del Regno Unito". "Un divario elevato che ritarda l’indispensabile ricambio del vetusto parco circolante – aggiunge Crisci – e per il quale ci sentiamo di salutare la nascita del nuovo Ministero della transizione ecologica indicandogli la necessità di inserire la dotazione di infrastrutture di ricarica tra gli obiettivi primari del Recovery fund. “Ed è altrettanto urgente – conclude il Presidente dell’Unrae - agire sul fronte delle auto aziendali, un comparto che in Italia nel 2020 rappresentava oltre il 36% del mercato, ma è fortemente svantaggiato sia da un regime fiscale penalizzante rispetto ai maggiori Paesi europei e alla vigente normativa UE sulla detraibilità dell’IVA, sia dal mancato adeguamento dei valori di emissione al nuovo ciclo WLTP per l’applicazione dei fringe benefit".

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