Auto: mercato ancora in forte calo

Auto: mercato ancora in forte calo

A marzo sono state immatricolate in Italia 119.497 auto, con un calo del 29,7% su base annua. Nei primi tre mesi dell'anno -24,37% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

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1 aprile 2022

Dopo il "tonfo" di febbraio, quando le immatricolazioni erano calate del 22,56%, a marzo il dato negativo delle immatricolazioni delle auto è ancora più significativo: secondo i dati del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ci sono state 119.497 immatricolazioni in meno con un calo del 29,7% su base annua segno che l’attesa degli incentivi annunciati ma non ancora emanati ha avuto un grande peso sull'andamento delle vendite. Vivace invece il mercato dell'usato con 450.846 trasferimenti di proprietà a fronte di 331.779 passaggi registrati a marzo 2021, con un aumento di quasi il 36%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 570.343, ha quindi interessato per il 20,95% vetture nuove e per il 79,05% vetture usate.

 

Unrae: "L'attesa per gli incentivi fa crollare le immatricolazioni"

Gli annunci e la conseguente aspettativa degli incentivi stanno di fatto paralizzando il mercato ormai da mesi e, se il Governo non provvede a emanare con urgenza il decreto attuativo che li rende fruibili, si rischia di aggravare e prolungare ulteriormente la crisi delle immatricolazioni”. Questo il commento di Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE ai dati sull'andamento del mercato dell'auto a marzo. Crisci ribadisce anche la necessità di estendere i tempi di consegna dei veicoli prenotati o già acquistati: “Il prolungamento a 360 giorni dei termini di consegna è un provvedimento indispensabile per ovviare ai problemi ormai endemici delle catene di fornitura internazionali, aggravati dal conflitto in Ucraina, che costringono le Case automobilistiche a rallentare la produzione e ritardare le consegne. E’ necessario inoltre che il decreto attuativo - ha aggiunto il Presidente dell’Unrae – non escluda dai sostegni all’acquisto nessuno dei soggetti interessati, comprendendo quindi oltre alle persone fisiche anche le persone giuridiche (aziende e società di noleggio) e non imponga tetti di prezzo ribassati rispetto agli incentivi precedenti, che avevano dimostrato tutta la loro efficacia”. L’Unrae sottolinea ancora la richiesta al Governo, avanzata dall'intera filiera automotive, di evitare una nuova proroga delle norme sulla detraibilità ridotta dell’Iva per le auto aziendali, in deroga alla detraibilità totale prevista dall’UE, una condizione che penalizza la competitività delle aziende italiane di tutti i settori produttivi rispetto al resto d’Europa. Per lo stesso comparto dei veicoli aziendali, l’Unrae propone di accompagnare la transizione energetica, riducendo il presunto onere per l’erario, con una modulazione della detraibilità dell'IVA per le auto in uso promiscuo (attualmente al 40%) sui motori a zero o a basse emissioni in base ai seguenti scaglioni: 100% 0-20 g/Km di CO2; 80% 21-60 g/Km di CO2; 50% 61-135 g/Km di CO2. 

Federauto: "Mercato paralizzato in attesa della pubblicazione del DPCM sugli incentivi"

"Dopo il grande passo in avanti fatto dal Governo il mese scorso, attraverso la definizione di una strategia pluriennale per accompagnare il settore automobilistico nella sfida della transizione ecologica, estesa fino al 2030 e fondata sulla neutralità tecnologica, inclusiva anche di una politica degli incentivi per l’acquisto di veicoli non inquinanti, purtroppo il ritardo nella pubblicazione del DPCM con i criteri e la ripartizione delle risorse stanziate ha decretato la nona caduta consecutiva, a doppia cifra, del mercato auto", ha dichiarato Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, commentando i dati sul mercato dell'auto.

"Infatti – ha continuato De Stefani – il gap temporale tra l’effetto ‘annuncio’ di febbraio e l’incertezza sull’entrata in vigore dei nuovi incentivi sta impattando sulla domanda – già ridimensionata per effetto della pandemia, delle tensioni a monte delle catene di approvvigionamento e dell’impennata inflazionistica – riducendo fortemente la conclusione dei contratti di vendita".

"Ora, dopo le dichiarazioni al termine del Consiglio dei Ministri di ieri, secondo cui il DPCM incentivi vedrà la luce nei prossimi giorni, auspichiamo una rapidissima messa in linea della piattaforma digitale, gestita da Invitalia, per effettuare la prenotazione dei nuovi contributi e consentire un’agevole gestione dei contratti di vendita, sperando – prosegue De Stefani – in un recupero delle vendite perse tra gennaio e marzo (circa 109.000 pezzi), sebbene la riduzione dei ‘price cap’ (rispetto a quelli in vigore con gli ecobonus riconosciuti fino al 31 dicembre 2021) ridurrà, di fatto, le scelte green agevolate a disposizione della clientela e di conseguenza il ritmo di diffusione delle tecnologie a zero e basse emissioni nel canale privati".

"Infine, considerando l’esclusione delle società tra i beneficiari degli acquisti con incentivi (salvo il car sharing), riteniamo fondamentale avviare un confronto istituzionale per poter adeguare il penalizzante trattamento fiscale sulle auto aziendali applicato in Italia a quello maggiormente competitivo dei principali mercati europei. Crediamo che un alleggerimento fiscale, ispirato ad una logica green in misura delle emissioni di CO2 del veicolo, possa contribuire più velocemente all’immissione sul mercato del nuovo ma anche dell’usato di motorizzazioni a zero e basso impatto ambientale e al ringiovanimento del parco circolante auto, che ha un’età media di 11,8 anni ed è costituito per il 26% da vetture ante Euro 4", ha concluso De Stefani.

 

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