Mercato auto, Unrae: “servono maggiori incentivi”

Mercato auto, Unrae: “servono maggiori incentivi”

L'Italia, secondo i dati dell'Associazione dei costruttori auto europei, continua ad indietreggiare nella classifica dei maggiori mercati per l’assenza di incentivi. Mantiene invece il primato per la vendita di vetture ibride. 

DateFormat

17 giugno 2021

Secondo i dati dell’Acea, l’Associazione dei costruttori auto europei, nello scorso mese di maggio le immatricolazioni di auto nuove sono state più di un miliardo di unità, in calo del 25% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I dati dei 31 paesi europei (UE+UK+EFTA) mostrano lo stesso calo percentuale.

Per ora, quindi, l’Italia è al terzo posto nella classifica dei maggiori mercati dell’area, perdendo una posizione a causa del graduale esaurimento degli incentivi per la fascia 61-135 grammi per chilometro. Rimane ancora molto arretrata sulle auto elettriche “alla spina”, infatti, nonostante il leggero aumento al 9% dal 7,9% del mese precedente, risulta comunque molto indietro rispetto ai quattro maggiori mercati europei, che mantengono una media del 17,3%. Con la vendita di veicoli ibridi, invece, il comparto italiano rimane saldo al primo posto, registrando solo un leggero calo al 28% rispetto al 28,7% del mese precedente.

“Il rallentamento dell’Italia rispetto ai maggiori mercati  europei, sia nel numero complessivo delle immatricolazioni sia nella quota delle auto ibride (HEV) – ha commentato il direttore generale dell’Unrae, Andrea Cardinali  - è indice dell’esaurirsi degli incentivi della fascia 61-135 grammi per chilometro, il cui ruolo è stato determinante per il rinnovo del parco circolante, fra i più vecchi d’Europa”. Infatti nel primo trimestre dell’anno, secondo l’Unrae, le emissioni di CO2 sono diminuite notevolmente grazie soprattutto agli incentivi riservati alla fascia 61-135 grammi per chilometro.

Per quanto riguarda l’accordo sul clima deciso dal Consiglio dell’Ue nei mesi scorsi, Cardinali ha ricordato che “se si vuole raggiungere l’obiettivo di riduzione del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030, l’Italia non può prescindere dalla proroga dell’Ecobonus fino al 2026, necessaria per sostenere la domanda di veicoli nuovi durante la transizione energetica e ridurre l’impatto sull’ambiente”.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca