Novembre positivo per il mercato del lavoro, ma "restano criticità"

Novembre positivo per il mercato del lavoro, ma "restano criticità"

Le stime preliminari Istat indicano un calo della disoccupazione al 9,2% e un aumento dell’occupazione al 58,9%. Giù anche anche il tasso d'inattività.

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10 gennaio 2022

Disoccupazione giù al 9,2% (era al 9,4% a ottobre) e occupazione su al 58,9%, 0,2 punti in più sul mese precedente. Il penultimo mese del 2021, secondo le stime preliminari dell’Istat (link ai dati completi in pdf) regala dati confortanti al mercato del lavoro dopo l’aumento dei senza lavoro registrato nel mese precedente.

Popolazione per genere e condizioni professionali, novembre 2021. Fonte: istat

Cominciamo con i dati della disoccupazione, che scende anche tra i giovani (28%, lo 0,2% in meno), da cui emerge un calo del numero di persone in cerca di lavoro (-1,8%, -43mila unità rispetto a ottobre) maschi e femmine di ogni d'età, con l'eccezione dei 35-49enni. In calo anche il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,3%, -46mila unità rispetto a ottobre), con tasso di inattività che scende al 35% (-0,1 punti). Rispetto a novembre 2020 diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-2,2%, -53mila unità), sia l'ammontare degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-4,6%,  -633mila).

Passando all’occupazione, la crescita è di 64mila unità rispetto al mese precedente e coinvolge uomini e donne, dipendenti a termine e autonomi, persone tra i 25-34 anni e ultra 50enni. Il numero di occupati risulta superiore del 2,2% (+494mila unità) rispetto a quello di novembre 2020. Nel trimestre settembre-novembre 2021 l’occupazione è più alta della 0,3% (+70mila unità) in confronto ai tre mesi precedenti.

Confcommercio: “rispetto al 2020 210mila autonomi in meno”

“Il consolidarsi della tendenza al recupero dei livelli occupazionali, pur rappresentando indubbiamente un segnale positivo, non può far trascurare alcuni elementi di criticità che emergono dal quadro complessivo. Le incertezze che ancora permeano il quadro economico di riferimento, infatti, stanno rendendo difficile la crescita del lavoro dipendente a tempo indeterminato, elemento che potrebbe rendere più complessa la programmazione, da parte delle famiglie, dei consumi più impegnativi. Il parziale recupero della componente autonoma appare, al momento, un elemento episodico legato alla riapertura di alcune attività stagionali, in considerazione di un saldo, rispetto ai livelli di febbraio 2020, ancora negativo per 210mila unità”: questo il commento dell’ufficio studi di Confcommercio.

 

Per approfondire l'argomento visitare il nostro focus dedicato ai dati Istat con in più le note dell'Ufficio Studi di Confcommercio. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

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