Vino di qualità, ripartono i consumi

Vino di qualità, ripartono i consumi

Secondo un’analisi dell’Ufficio Studi della Fipe, il 2021 è stato un anno di ripresa per il mercato, grazie in particolare all’andamento degli acquisti delle bottiglie di maggiore pregio.

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11 ottobre 2022

Con la ripartenza della ristorazione, ì ripartono i consumi di vino di qualità. Dopo la pesante battuta d'arresto del 2020, con ristoranti e wine bar costretti alla chiusura a causa del lockdown, il 2021 ha fatto registrare una ripresa del mercato del vino, in particolare delle bottiglie di maggiore pregio.  A dirlo sono i dati presentati dall'Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio nell'ambito della “Milano Wine Week”, secondo i quali le vendite di vini premium sono cresciute del 14,5% in valore assoluto, i super premium del 24,5%, gli ultra premium del 32,7% e gli icon (bottiglie dal costo per il ristoratore superiore ai 50 euro) del 33,2%.

Quanto al prezzo di acquisto per i ristoratori, il 98% ha registrato una crescita, che è stata in media del 12%. La pandemia ha inciso anche sulla gestione della cantina: il 55,5% dei ristoratori ha ridotto i quantitativi, mentre il 29,9% ha limitato il numero di etichette. In generale, si predilige l'acquisto di vini il cui costo varia tra le 5 e le 20 euro, con una spesa media a bottiglia da parte dei gestori di circa 17 euro. Il 73,9% dei ristoratori italiani, poi, seleziona le bottiglie sulla base delle regioni dei vitigni: Trentino Alto Adige, per i vini bianchi, Toscana per i rossi e Puglia per i rosé. Complessivamente gli italiani scelgono i vini sulla base del territorio di provenienza (68,2%) e apprezzano particolarmente le etichette certificate bio (42,2%), ma tenendo sempre più d'occhio il prezzo della bottiglia (48,9%).

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