Lieve crescita per il disagio sociale

Lieve crescita per il disagio sociale

Misery Index di Confcommercio: la disoccupazione estesa si conferma al 10,8% mentre la variazione dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto sale al 4%. 

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4 febbraio 2022

L'inflazione e la sua continua crescita rappresentano ormai una variabile fissa della quale tenere sempre conto quando si analizzano dati che raccontano la realtà economica e sociale del Paese.    Come nel caso del Misery Index di Confcommercio di dicembre 2021 (MIC), l'indicatore del disagio sociale, che si è attestato su un valore stimato di 16,6, in aumento di due decimi di punto rispetto a novembre. Una crescita lieve che si mantiene su livelli storicamente elevati e che nella media dell’intero 2021 si è attestata a 17,6, un decimo di punto in più rispetto al 2020 e quasi tre punti in più nei confronti del 2019. Secondo il direttore dell'Ufficio Studi, Mariano Bella, "la progressiva ripresa dell’inflazione, che ha interessato molti dei beni e servizi che le famiglie acquistano con maggior frequenza, ha di fatto vanificato i miglioramenti conseguiti sul fronte dell’occupazione".

I numeri del Misery Index di dicembre

A dicembre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9%, in diminuzione di un decimo di punto su novembre. Il dato è sintesi di una stabilità degli occupati e di una riduzione del numero di persone in cerca di lavoro (-29mila unità in termini congiunturali). A questa evoluzione si è associata una moderata crescita degli inattivi (+35mila unità su novembre). A dicembre 2021 le ore autorizzate di CIG sono state quasi 78 milioni a cui si sommano i circa 42 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà, in aumento rispetto a novembre. Del totale delle ore autorizzate il 71,9% aveva causale Covid-19, con un’incidenza doppia rispetto a novembre. Oltre il 50% delle ore autorizzate con questa causale è riconducibile a imprese del turismo, del commercio e dei servizi di mercato, a sottolineare lo stato di difficoltà in cui ancora versano molte aziende del terziario. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a ULA, si stima che questo corrisponda a 245mila unità lavorative standard. Il combinarsi di queste dinamiche ha determinato un tasso di disoccupazione esteso pari al 10,8%.I numeri del Misery Index

A dicembre i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno mostrato un’ulteriore accelerazione, attestandosi al 4% su base annua, tendenza che dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi.

 

Prezzi, disoccupazione e Misery Index Confcommercio (MIC) in Italia

anno

disoccupazione ufficiale (%)

disoccupazione estesa (%) *

Δ% prezzi-alta frequenza di acquisto

MIC*

2007

6,2

6,9

2,9

10,8

2014

12,7

15,6

0,3

20,0

2019

9,9

11,1

0,8

14,7

2020

9,3

13,7

0,2

17,5

2021

9,5

12,8

1,9

17,6

2021-III trim

9,1

11,6

2,3

16,4

2021-IV trim

9,1

10,9

3,6

16,5

2021-Marzo

10,0

13,9

0,7

18,1

2021-Aprile

10,1

13,6

1,0

18,0

2021-Maggio

9,8

12,5

1,4

16,8

2021-Giugno

9,4

13,8

1,6

18,7

2021-Luglio

9,1

11,5

2,0

16,0

2021-Agosto

9,2

12,0

2,4

16,9

2021-Settembre

9,1

11,4

2,6

16,4

2021-Ottobre

9,3

11,2

3,1

16,4

2021-Novembre

9,1

10,8

3,7

16,4

2021-Dicembre

9,0

10,8

4,0

16,6

Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l’Italia su dati ISTAT ed INPS.

(*) I dati degli ultimi due mesi sono frutto di stima

 

Misery Index Confcommercio (MIC)

 

Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l’Italia su dati ISTAT ed INPS.

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