Nel Veneto negozi di vicinato giù di oltre il 5% in tre anni, vola l'e-commerce
Nel Veneto negozi di vicinato giù di oltre il 5% in tre anni, vola l'e-commerce
Scendono gli esercizi di vicinato (-5,35%), sale la grande distribuzione (+10%), volano i negozi virtuali, che raggiungono il +36,49%. Le imprese al dettaglio in sede fissa sono circa 50mila e gli esercizi di vicinato continuano a rappresentare la maggioranza delle imprese di questo tipo (65%), anche se manifestano un calo, come abbiamo visto, di oltre il 5%. Aumentano invece, assieme alle grandi, anche le medie strutture di vendita (+2,79%). Per quanto riguarda la superficie di vendita (5.777.813 metri quadrati), il 47% è delle medie strutture, il 38% degli esercizi di vicinato, il 15% delle grandi strutture. È il quadro della distribuzione commerciale nella regione tracciato dal Focus del Centro Studi di Confcommercio Veneto fra il 2013 e il 2016 sulla base dei dati del ministero dello Sviluppo Economico. Un'evoluzione rapida che ha cambiato i connotati alle città e variato gli equilibri del settore nell'arco di un ventennio, con un'accelerazione formidabile negli ultimi 5 anni. "Ma non è ancora finita. La situazione, lo abbiamo visto, può modificarsi anche nel giro di un solo anno e, se l'e-commerce continuerà a viaggiare ai ritmi che emergono dai dati, anche la crescita delle grandi superfici di vendita sarà messa in discussione", commenta il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon. "L'obiettivo ora è non subire il cambiamento, ma governarlo. Da un lato assieme alle istituzioni, con le quali stiamo lavorando da tempo per arrivare a un sistema distributivo più equilibrato e per avviare iniziative che restituiscano ai centri urbani il ruolo di poli aggregativi vitali; dall'altro come sistema associativo, favorendo la crescita delle imprese associate anche sul piano dell'innovazione tecnologica. Tant'è che abbiamo inaugurato una sinergia con le università del Veneto e con le imprese di incubatori quali H-Farm, Unismart e T2i. Passi in avanti sono stati fatti anche sul fronte strategico delle aggregazioni, che hanno scongiurato molte chiusure e consentito alle imprese non sono di sopravvivere, ma anche di presentarsi con maggiore forza sul mercato", prosegue Zanon. I dati del Centro Studi di Confcommercio Veneto dicono infatti che le società di capitali sono in netto aumento (+7,79%), mentre diminuiscono le imprese individuali (-2,72%) e le società di persone (-7,94%). Allo stesso modo, aumentano le unità locali di vendita (+2,37%) e diminuiscono le sedi (-3,77%), segno che è in atto una razionalizzazione del settore distributivo. La stessa cosa sta avvenendo anche nel commercio all'ingrosso, che conta 21.059 imprese, realizza un +0,87% e ‘razionalizza' la rete con una diminuzione delle sedi dello 0,64% e un aumento delle unità locali del 6,95%. Nel commercio ambulante, che conta 10.798 imprese, soffrono alimentari e abbigliamento, compensati dal settore degli ‘altri articoli', che sale di oltre il 21%. Si fanno largo su tutto le formule di vendita legate alle nuove tecnologie, che - con 3.683 imprese - realizzano un trend di crescita del 15,53%. Oltre all'impennata del commercio ‘solo via internet', si registra il +18,08% delle imprese della distribuzione automatica. Bene anche le vendite a domicilio (+7,23%). "L'e-commerce – conclude il presidente di Confcommercio Veneto - non sostituisce il ruolo dei negozi, ma è un canale in più che integra e rafforza il loro ruolo. Del resto, non riesco a immaginare un territorio dove non esistano i negozi di prossimità o il commercio ambulante. Le due cose devono camminare di pari passo, ma è chiaro che perché ciò possa avvenire è indispensabile rivedere i pesi che incidono sulla piccola e media impresa prima della tassazione di fine anno e i costi della burocrazia".
Confcommercio Veneto, obiettivo impresa 4.0
H-Farm, Unismart e T2i incontrano Confcommercio Veneto. È iniziato nella sede della Confederazione regionale delle imprese del commercio, turismo, servizi e trasporti, un percorso di confronto sui bisogni del terziario. Obiettivo, acquisire gli strumenti per governare il cambiamento in atto. All'incontro di oggi, che si è svolto nella sede di via don Tosatto a Mestre, hanno partecipato le Università degli studi di Verona, di Venezia Ca' Foscari e IUAV, e l'Università di Padova, attraverso Unismart, H-Farm e T2i. "Il primo passo – spiega il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon – è stato mettere in relazione il mondo dell'impresa con chi ha fatto delle nuove tecnologie il proprio ‘quotidiano'; il secondo avviare un'analisi sull'esistente; il terzo individuare e acquisire, con l'aiuto dei nostri interlocutori, gli strumenti più efficaci perché, attraverso il nostro sistema associativo, ogni singola impresa, sia giovanile che ‘tradizionale', sia messa nelle condizioni di padroneggiare questi strumenti, dai social al web, dall'e-commerce alle app legate ai servizi, al turismo, alla ristorazione, diventando maggiormente competitiva". "Il tema è capire quali siano le declinazioni che l'innovazione può prendere nei rami del commercio, del turismo e dei servizi – aggiunge Zanon - L'innovazione, oggi, non è più esclusiva di determinati settori o tecnologie d'avanguardia ma si manifesta piuttosto come processo, come metodo di sviluppo più ampio che di certo non esclude il terziario. Per questo oggi si parla di impresa 4.0, e di questo sono sempre più consapevoli anche le Università e gli incubatori d'impresa, con cui Confcommercio Veneto ha deciso di confrontarsi".