Nota di aggiornamento sui problemi e le prospettive della logistica in Italia
Nota di aggiornamento sui problemi e le prospettive della logistica in Italia
Infrastrutture inadeguate, logistica inefficiente. Così l'Italia si allontana dall'Europa
- L'Italia cresce poco e rischia la marginalizzazione.
- La mancanza di investimenti in opere infrastrutturali, negli ultimi anni, ci allontana dagli agli altri Paesi dell'Unione e ci fa perdere 34 miliardi di euro l'anno.
- Una dotazione infrastrutturale a volte incongruente contribuisce a ‘spegnere' la crescita.
- Grandi Corridoi: così vicini, così lontani.
- L'Europa avanza poco, ma l'Italia perde molto. Diminuisce il traffico merci e cresciamo meno degli altri.
- Volumi trasportati: con il -10% nel settore marittimo e il -37% in quello su gomma, abbiamo il triste primato delle contrazioni rispetto a tutti i Paesi dell'Unione, mentre le nazioni dell'Est crescono a due cifre, con la Bulgaria a +18% circa sia nel settore marittimo che in quello dell'autotrasporto.
- Merci in entrata in Italia: in 12 anni le imprese italiane di trasporto su gomma hanno perso oltre il 60% dei traffici, contro un incremento del 700% a favore di quelle dell'Est Europa.
- Imprese italiane di trasporto terrestre e via condotta a -13% in sei anni.
Il quadro tracciato dal Rapporto dell'Ufficio Studi di Confcommercio, realizzato in collaborazione con Isfort, sui trasporti e la logistica, in occasione del 2° Forum Internazionale di Conftrasporto-Confcommercio, è quello di un Paese che cresce poco e a rischio marginalizzazione.
La mancanza di investimenti in opere infrastrutturali, negli ultimi anni, unita a una dotazione infrastrutturale a volte incoerente, sta allontanando l'Italia dagli scambi internazionali. Si può dire che il nostro Paese soffra di una ‘patologia' legata alla crescita. Il segnale più evidente è che, quando l'attività economica cresce, il volume di merci trasportato cresce in misura (meno che) proporzionale (elasticità inferiore a 1), mentre quando l'economia si contrae, le merci trasportate si riducono di tre volte e mezzo. Quindi, il volume di merci trasportate distrutto durante le fasi recessive non viene recuperato durante quelle espansive. Cosa che non accade ad esempio in Germania, dove la crescita e il calo delle merci trasportate seguono un percorso più coerente.
Elasticità del volume di merci trasportate al Pil
Alcuni cluster europei
espansione | recessione | |
---|---|---|
Italia, Portogallo | 0,9 | 3,5 |
Germania, Romania | 3,0 | 2,1 |
Nota: l'elasticità indica di quanti punti percentuali varia il volume di merci trasportate sul territorio nazionale al variare dell'1% del Pil del Paese; es: quando il Pil cresce dell'1% in Italia il volume di merci cresce dello 0,9% in media; quando il Pil si riduce dell'1% in Italia il volume di merci trasportate nell'anno si riduce del 3,5%.
Stime Ufficio Studi Confcommercio su elaborazioni Isfort su dati Eurostat
LE INEFFICIENZE LOGISTICHE CI FANNO PERDERE 34 MILIARDI L'ANNO
Carenza di infrastrutture e arretratezza logistica ci fanno perdere mediamente 34 miliardi di euro all'anno, pari a 2 punti percentuali in termini di Pil. Eccesso di burocrazia, di carico fiscale e deficit di legalità fanno il resto, precludendo all'Italia ritmi di crescita più elevati. Nel confronto con la Germania, l'evidenza è che abbiamo rinunciato a investire, quindi a far crescere il Paese.
GRANDI CORRIDOI: COSì VICINI, COSì LONTANI
Il deficit infrastrutturale, che spezza l'Italia in due con le regioni centrali a fare da ‘cuscinetto' e lascia sulla carta grandi incompiute dall'alto valore strategico, sta marginalizzando l'Italia non solo dall'Europa, ma anche dal resto del Mondo e dai grandi corridoi di traffico, come ad esempio quelli che raggiungono il Nord Europa o, a sud, l'Africa. Nel frattempo altri Paesi investono in infrastrutture. E crescono. La lunga strada ferrata che collega la Cina sudoccidentale all'Europa centrosettentrionale, ad esempio, permetterà a treni merci da 80 container di spostarsi da Chengdu a Rotterdam in 15 giorni via terra invece che in 40 via mare.
MARE E TERRA: CI ALLONTANIAMO DAL RESTO D'EUROPA CROLLANO I VOLUMI TRASPORTATI
Se il traffico merci di un Paese è l'indicatore della sua ricchezza, l'Italia si allontana dal resto d'Europa anche in termini di andamento percentuale dei volumi trasportati. La cartina di tornasole è l'aumento dei traffici nei Paesi del Nord Europa, dove - tra il 2010 e il 2014 – i volumi trasportati sono saliti considerevolmente: +10% per la Germania e +5,9% per l'Olanda sul fronte del trasporto marittimo, +11,6% per la Germania e + 8,2% per l'Olanda su quello dell'autotrasporto. Mentre l'Italia arretra di oltre il 10% nel primo caso, e del 37 % nel secondo.
Variazione volumi trasportati 2010-2014
Confronto Italia Principali competitor
| Marittimo | Autotrasporto | Ferroviario |
Italia | -10,3 | -37,0 | 7,6 |
Germania | 10,1 | 11,6 | 2,6 |
Grecia | 30,9 | -30,2 | -46,2 |
Spagna | 13,4 | -24,4 | 31,8 |
Francia | -4,2 | -4,8 | 2,8 |
Olanda | 5,9 | 8,2 | 10,8 |
Regno Unito | -1,7 | -0,9 | 21,6 |
Fonte: Elaborazioni Osservatorio Conftrasporto-Isfort su dati Eurostat 2016
È il ritratto è di un'Italia surclassata non solo dai suoi storici competitor, ma anche dall'agguerrito blocco dei Paesi dell'Est, che - in soli 4 anni - nel settore marittimo vedono una crescita dei volumi trasportati compresa fra il 18,7% della Bulgaria e il 23,4% della Slovenia, e nell'autotrasporto fra il 9,7% della Romania e il 17,8% della Bulgaria.
Variazione volumi trasportati 2010-2014
Confronto Italia Paesi di recente adesione
| Marittimo | Autotrasporto | Ferroviario |
Italia | -10,3 | -37,0 | 7,6 |
Bulgaria | 18,7 | 17,8 | 5,8 |
Polonia | 15,5 | 6,9 | 5,1 |
Romania | 14,8 | 9,7 | -4,1 |
Slovenia | 23,4 | -8,5 | 10,8 |
Fonte: Elaborazioni Osservatorio Conftrasporto-Isfort su dati Eurostat 2016
L'affondo nel solco negativo arriva dal rapporto tra il complesso di volumi trasportati e il Pil, dove l'Italia – con un -25,9% - è fanalino di coda tra i Paesi fondatori dell'Ue (solo la Grecia si avvicina a questo livello di contrazione), registrando un vero e proprio crollo. In passato infatti il tasso di crescita della quantità di merci trasportate era superiore a quello del Pil.
Variazione percentuale Rapporto tra volumi di merce e PIL 2010-2014
Confronto europeo
| Autotrasporto | Rapporto Volumi merce su PIL |
EU (28 Paesi) | -5,6 | -3,5 |
Italia | -37,0 | -25,9 |
Danimarca | 7,5 | 5,9 |
Germania | 11,6 | -5,9 |
Irlanda | -8,4 | -18,6 |
Grecia | -30,2 | -21,7 |
Spagna | -24,4 | -1,9 |
Francia | -4,8 | -9,8 |
Olanda | 8,2 | -2,5 |
Portogallo | -32,6 | 5,3 |
Finlandia | -29,6 | -15,5 |
Regno Unito | -0,9 | -7,7 |
Elaborazioni Osservatorio Conftrasporto-Isfort su dati Eurostat 2016
Il pericolo-declino si evince anche dai dati relativi alle merci in entrata nel nostro Paese e dal confronto con i Paesi di recente adesione all'Unione Europea: le imprese italiane di trasporto dal 2003 al 2015 perdono oltre il 60% dei traffici su gomma, pari a circa 3 miliardi di euro di fatturato, contro un incremento del 700% dei traffici delle imprese dell'Europa dell'Est.
In Italia, in dodici anni (dal 2003 al 2015), la quota di mercato delle imprese italiane del trasporto su gomma si è ridotta di quasi 2/3, passando dal 32,7% al 12%, mentre quella delle imprese dell'Est Europa è cresciuta di oltre 7 volte, passando dal 7% al 53%.
TRAFFICI DI MERCI IN ENTRATA IN ITALIA SU GOMMA
dal 2003 al 2015
- Traffici imprese italiane -60% per circa 3 miliardi di euro di fatturato persi (-600 milioni nel 2015)
- Traffici imprese Francesi -66%
- Traffici imprese Europa Est + 700%
- Traffici imprese tedesche -48%
- Quota di mercato 2015 delle imprese italiane 12% (32,7% nel 2003)
- Quota di mercato 2015 delle imprese Europa Est 53% (7% nel 2003)
Elaborazioni Osservatorio Conftrasporto-Isfort su dati Eurostat
Dal 2009 al 2015 le imprese italiane attive nel settore del trasporto terrestre e mediante condotte sono calate del 13%, passando da 140mila a 120mila.