Nota tecnica sulla determinazione dell'ammontare delle 13me e dei loro impieghi

Nota tecnica sulla determinazione dell'ammontare delle 13me e dei loro impieghi

Dicembre 2016 In allegato: Consumi di dicembre e Natale: tra incertezze e possibilità di crescita

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14 dicembre 2016

L'aggregato complessivo delle 13me erogate a percettori di retribuzioni da lavoro dipendente e di pensioni non è un dato misurato da statistiche ufficiali, bensì il risultato di un procedimento di stima che può condurre a valutazioni difformi in funzione dei criteri di calcolo utilizzati. Nel digramma sottostante è rappresentato lo schema di calcolo adottato per le stime e previsioni sulla congiuntura e sulla valutazione delle spese in occasione del Natale  contenute nella nota elaborata dall'Ufficio Studi in occasione dell'incontro con la stampa del 14 dicembre 2016.

Stima dell'ammontare delle 13me da lavoro dipendente e pensione

Il punto centrale del processo di stima è costituito dalle valutazioni tanto dell'ammontare delle retribuzioni lorde quanto del monte pensioni per l'anno di riferimento. È necessario, cioè, valutare le dinamiche recenti del mercato del lavoro (dinamica dell'occupazione alle dipendenze, delle retribuzioni lorde dei dipendenti e delle pensioni), per prevedere il probabile andamento di questo aggregato.

Le informazioni ufficiali assunte come base del calcolo sono di fonte Istat, Contabilità Nazionale, per occupazione e retribuzioni e di fonte Inps/Inpdap per le pensioni. Si tratta, tuttavia, di informazioni solo parziali, che alla fine di novembre di ogni anno risultano aggiornate al massimo ai primi sei mesi dell'anno stesso, come nel caso delle retribuzioni e degli occupati, e vanno quindi integrate con le indicazioni di modelli previsionali, al fine di pervenire ad un dato medio annuale da frazionare in mensilità, costituendo appunto la 13ma un rateo convenzionale (1/13,5 della massa retributiva e 1/13 di quella pensionistica) dell'ammontare di reddito da lavoro/pensione percepito nell'anno.

Retribuzioni lorde da lavoro dipendente e occupazione: secondo "Le prospettive dell'economia italiana nel 2016-17" elaborate dall'Istat e diffuse con la nota del 21 novembre scorso, si è proceduto ad aggiornare il monte retribuzioni lorde e le unità di lavoro dipendenti per il 2016, elaborando opportunamente il dato della dinamica delle retribuzioni unitarie lorde e quello dell'occupazione in Ula.
Sulla base di tali indicazioni, si è pervenuti ad una stima dell'ammontare complessivo delle retribuzioni lorde dei lavoratori dipendenti per il 2016.

Pensioni: Occorre sempre tener presente che i dati riguardano gli importi erogati per numero di pensioni e non per numero dei percettori (risultando mediamente circa 1,33 pensioni per pensionato negli anni più recenti). Relativamente agli assicurati INPS, che ora incorporano anche gli ex-assicurati INPDAP (comparto Amministrazioni pubbliche), i dati sono desumibili dai rispettivi Osservatori, che riportano le indicazioni sugli stock di pensioni vigenti.

Prelievo fiscale e contributivo: dalla frazione delle retribuzioni lorde totali corrispondente all'ammontare delle 13me dei lavoratori dipendenti, viene sottratta la quota relativa agli oneri previdenziali, dividendo il risultato per il numero di lavoratori dipendenti in modo da ottenere una retribuzione unitaria in forma di imponibile fiscale. Sulla base della distribuzione per classi del reddito complessivo e della struttura delle aliquote, secondo i dati delle Dichiarazioni Fiscali anno di imposta 2014, si è proceduto a calcolare il prelievo Irpef, pervenendo ad un monte 13me da lavoro dipendente in forma di reddito disponibile (cioè al netto del prelievo tributario e contributivo). Analogamente si è proceduto per le pensioni, considerando il solo prelievo Irpef, in modo da ottenere 13me di pensione come reddito disponibile.

ICI, IMU, Tares e tasse veicoli e canoni abbonamento: relativamente al prelievo fiscale sui fabbricati, esercitato nei vari tributi aventi tutti stessa base imponibile, si è proceduto al calcolo anno per anno tenendo conto delle variazioni normative che hanno modificato totalmente o parzialmente i soggetti incisi a seconda del codice di utilizzo dell'immobile (abitazione principale o altri fabbricati) e a seconda della categoria catastale, nonché del perdurare nel tempo della norma che prevede il prelievo, tenendo conto che l'importo da considerare è sempre quello relativo al saldo da versare entro la prima metà di dicembre. Si è ovviamente tenuto conto dell'abolizione del prelievo sull'abitazione principale (escluse le categorie A1, A8 e A9) sia dell'IMU, a partire dal 2013, sia della TASI, introdotta nel 2014, a partire proprio dal 2016. Analizzando i dati della rendita catastale rivalutata dell'Agenzia delle Entrate relativi alle Persone fisiche, si è proceduto ad individuare la parte di gettito imputabile a famiglie di dipendenti e pensionati, secondo la distribuzione delle famiglie per posizione professionale della persona di riferimento di fonte Istat. Riguardo alle tasse sui veicoli e ai canoni di abbonamento, si è analizzato sia l'Annuario Statistico dell'ACI relativamente al prelievo fiscale sui veicoli, sia l'andamento mensile per cassa del gettito tributario dello Stato relativo a queste imposte indirette e gli importi del mese di dicembre sono stati attribuiti pro quota alle famiglie di lavoratori dipendenti e pensionati. Riguardo al canone Rai, infine, si è tenuto conto della modifica della modalità di prelievo attraverso le utenze elettriche, eliminandolo per il 2016 dagli accantonamenti di parte delle 13me per tale scopo.

Spesa per consumi: le 13me da lavoro dipendente e pensione, depurate del prelievo fiscale e delle spese obbligate connesse ad altre forme di prelievo tributario, rappresentano il reddito disponibile che in termini di flussi di cassa si concentra nel mese di dicembre. Ad esso è stata applicata la propensione media al consumo delle famiglie consumatrici desumibile, in serie storica, dai Conti dei Settori Istituzionali di fonte Istat, corretta per il 2016 attraverso le stime su reddito disponibile e spesa delle famiglie del modello macroeconometrico utilizzato dall'Ufficio Studi Confcommercio. Si è così ottenuta la quota di reddito disponibile da 13me impiegata per gli acquisti di beni e servizi collegati alla ricorrenza. L'ammontare della spesa aggiuntiva complessiva per consumi riconducibile alla ricorrenza del Natale, presumibilmente imputabile alle famiglie con imprenditore, libero professionista, lavoratore in proprio o inattivo ma non pensionato (caso dei disoccupati) come persona di riferimento, è stata stimata attribuendo loro lo stesso importo medio delle famiglie di dipendenti e pensionati come persona di riferimento. Sommando i due aggregati, si è pervenuti alla spesa complessiva di tutte le famiglie per gli acquisti collegati alla ricorrenza natalizia.

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