Olimpiadi 2026, la grande maggioranza dei torinesi dice sì

Olimpiadi 2026, la grande maggioranza dei torinesi dice sì

Ricerca di Format Research per Confcommercio Torino: otto abitanti su dieci gradirebbero ospitare di nuovo l'evento. Coppa: "abbiamo bisogno come il pane di eventi internazionali a Torino, in un momento in cui la città arranca più del resto d'Italia". Stabile la fiducia delle imprese.

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17 luglio 2018

Otto torinesi su 10 gradirebbero il ritorno delle Olimpiadi invernali a Torino. Lo dice una ricerca di Format Research per Confcommercio Torino, realizzata su un campione di 600 persone. Tra i 18 e i 34 anni il consenso verso le Olimpiadi raggiunge il 92 per cento. "Abbiamo bisogno come il pane di eventi internazionali a Torino, in un momento in cui la città arranca più del resto d'Italia. Fin dall'inizio abbiamo sostenuto la candidatura", ha sollecitato la presidente di Ascom, Maria Luisa Coppa. "In passato le amministrazioni avevano capito che si era chiuso un ciclo e con i privati hanno investito in cultura e turismo. La percezione delle nostre imprese e che ora non si faccia abbastanza. A Torino ci vogliono eventi di livello internazionale, che creino una ricaduta sul territorio", ha detto Coppa, auspicando il ritorno di grandi mostre all'ombra della Mole."Si sente la mancanza anche del non riuscire a lavorare con le istituzioni. C'è la percezione che la mano sinistra non sappia cosa fa la destra. C'è una politica distaccata", ha attaccato Coppa. Dall'indagine emerge anche che la fiducia delle imprese torinesi sulla seconda metà del 2018 è stabile, in leggero miglioramento rispetto a marzo, ma ancora sotto i livelli del 2017. Inoltre si prevede che a fine anno saranno nate 13.894 nuove imprese a fronte di 13.507 che chiuderanno con un tasso di crescita pari a +0,18 contro lo 0,88% nazionale. "Numeri positivi certo, ma ancora troppo bassi, ci aspettavamo qualcosa di più. Le imprese - commenta la presidente Coppa -chiedono, per essere competitive e attirare turismo e interesse da parte di studenti e imprenditori, una maggiore attenzione al decoro urbano, incentivazione di eventi sul territorio e investimenti in cultura.Torino è sempre stata una città colta, una capitale industriale, culturale e politica, insomma di target elevato. Ben vengano mercatini, fiere, feste, ma non bastano: servono grandi mostre e grandi eventi di caratura nazionale e internazionale".

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