Orologi da polso, mercato ancora in calo

Orologi da polso, mercato ancora in calo

Ricerca GfK Retail&Technology per conto di Assorologi: nel 2013 venduti 6,5 milioni di pezzi, il 5,6% in meno rispetto al 2012. C'è però una leggera crescita in termini di valore (+0,5%), mentre il prezzo medio passa da 163 a 174 euro.

DateFormat

20 marzo 2014

Sono 6,5 milioni gli orologi da polso acquistati dagli italiani nel 2013 per un valore di 1,15 miliardi di euro: lo ha rilevato la nona edizione della indagine annuale sugli acquisti di orologi da polso in Italia effettuata da GfK Retail & Technology per conto di Assorologi. Prosegue dunque il trend negativo in termini di numero di pezzi venduti (-5,6% sul 2012) mentre si registra una leggera crescita in valore (+0,5%). In significativa ripresa anche il prezzo medio che passa da 163 a 174 euro. Buona la performance degli orologi da uomo che pur confermando il 40,2% in quantità guadagnano in misura netta in termini di valore (dal 52,3% al 64,4%), mentre cala in misura corrispondente l'orologio da  donna (47% in quantità e 32% della spesa in valore). Sale la percentuale di orologi con movimento al quarzo (84%), con cassa in acciaio (74,3%). Mentre appaiono in flessione gli orologi con cassa in materiale plastico, gomma, silicone, che si fermano al 20,3% dei pezzi. Scende anche la quantità di "solo tempo" (72,8%) a beneficio dei prodotti cronografo/multifunzione (25,3% ma addirittura 41% a valore). Il cinturino in metallo è sempre il preferito (45% a quantità) ma crolla in termini di valore (36%); cala quello in plastica/resina/ silicone  (30% in quantità, 24% in valore) ed è invece positivo il trend del cinturino in pelle (20% in quantità, 31,4% in valore). I canali di vendita preferiti restano, naturalmente, gioiellerie ed orologerie (tradizionali o ubicate all'interno di un centro commerciale) che confermano il 60% in quantità e salgono nettamente (dal 65% al 74%) in valore). In crescita i negozi mono-marca (10% in quantità, 6,8% on valore) mentre scende il peso della grande distribuzione (3% in quantità, 1,7% in valore). Il canale Internet (aste e commercio elettronico) continua a salire in volume (10%) ma scende vistosamente in valore (5,4%). Per la prima volta rilevate le vendite tra privati che rappresentano l'1,5% in quantità e lo 0,9% in termini di valore.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il mercato è equamente ripartito (50%) tra acquisti finalizzati al regalo ad un'altra persona e acquisti fatti per se stessi.

 

La decisione di acquisto continua ad essere strettamente connessa al design (45,5%) mentre perde di importanza la variabile  prezzo (che passa dal 37,8% del 2012 al 30%).

Cresce in misura molto significativa la Brand awareness (fiducia e conoscenza della marca) che passa dal 31,2% rilevato lo scorso anno al 37%.

 

«Mi sembra che a fronte di una crisi senza precedenti, il comparto dell'orologeria in Italia abbia saputo reagire bene, confermandosi uno dei mercati più importanti del mondo - afferma il Presidente ASSOROLOGI Mario Peserico. I dati in nostro possesso dimostrano che il mercato italiano sta assorbendo una minore quantità di orologi, ma anche che il valore degli orologi venduti è più alto. Se il "Sistema Paese" riuscirà finalmente ad adottare misure in grado di incentivare i consumi e alleggerire la pressione fiscale, potremo affrontare il futuro con prospettive incoraggianti».  

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca