Osservatorio credito II trimestre 2012: timidi segnali di stabilizzazione, ma inversione di tendenza ancora lontana

Osservatorio credito II trimestre 2012: timidi segnali di stabilizzazione, ma inversione di tendenza ancora lontana

Il 60% delle imprese si rivolge alle banche per esigenze di liquidità o di cassa, il 40% per nuovi investimenti

Peggiora la capacità delle imprese del terziario di far fronte al proprio fabbisogno finanziario nel secondo trimestre del 2012: infatti, complessivamente, quasi il 65% delle imprese ha avuto difficoltà a fronteggiare autonomamente le proprie esigenze o, addirittura, non ci è riuscita affatto; resta ancora molto bassa la quota di imprese – una su cinque - che si è rivolta alle banche per chiedere un finanziamento; di queste, il 38,5% ha ottenuto il credito con ammontare pari o superiore alla richiesta, ma una quota non molto dissimile (circa il 36%) non si è vista soddisfare le proprie richieste (percentuale che arriva intorno al 50% per le imprese del Centro e del Mezzogiorno); tra le motivazioni che hanno spinto le imprese a chiedere un finanziamento, anche se sono in aumento le richieste per nuovi investimenti, la maggioranza delle imprese (quasi il 60%) si è rivolta alle banche per esigenze di liquidità o di cassa; qualche miglioramento, infine, viene percepito dalle imprese in riferimento al costo del finanziamento e delle “altre condizioni”, alla durata temporale del credito e alle garanzie richieste da parte delle banche a copertura dei finanziamenti concessi. Insomma, permangono ancora forti elementi di criticità anche se i dati indicano una leggera tendenza al miglioramento delle condizioni di accesso al credito. Si tratta, comunque, di segnali ancora timidi nel contesto di grande rallentamento e difficoltà dell’attività economica e bisognerà attendere i prossimi mesi per verificare l’inizio di una reale ed effettiva inversione di tendenza.

Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dall’Osservatorio sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel secondo trimestre del 2012 realizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Ricerche.

Fabbisogno finanziario

Continua a peggiorare la capacità delle imprese del terziario di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario. Nei mesi di aprile, maggio e giugno 2012 soltanto il 35,7% delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi, infatti, ha dichiarato di essere riuscita a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario nel trimestre senza alcuna difficoltà, ben il 57,5% delle imprese ha dichiarato di essere riuscita a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario nel trimestre ma con qualche difficoltà o ritardo, mentre il 6,8% delle imprese non sono riuscite affatto a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario.

La capacità delle imprese del terziario nel riuscire a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario è migliorata presso quelle residenti nelle regioni del Nord-Ovest e del Nord-Est, ma è decisamente peggiorata presso le imprese residenti nelle regioni del Centro Italia e del Mezzogiorno, ovvero, come vedremo in seguito, proprio in quelle aree dove più accentuato è risultato l’irrigidimento del sistema bancario nel concedere alle imprese il credito del quale hanno bisogno.

La difficoltà nel riuscire a fare fronte ai propri impegni finanziari caratterizza prevalentemente le imprese di dimensioni minori, ma non quelle di dimensioni più grandi, quasi il 60% delle quali dichiara di non avere avuto alcun problema di carattere finanziario nel trimestre.

Domanda e offerta di credito

Aumenta leggermente la percentuale delle imprese del terziario che, nel secondo trimestre del 2012, si sono rivolte alle banche per chiedere un fido, un finanziamento, o la rinegoziazione di un fido, o di finanziamento, esistente: sono state il 20,8% contro il 18,7% del primo trimestre dell’anno.

Nell’ambito delle imprese che si sono rivolte al sistema bancario per ottenere credito, il 38,5% lo ha ottenuto con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto (contro il 34,2% del trimestre precedente), il 24,2% lo ha ottenuto, ma con un ammontare inferiore rispetto a quello richiesto, l’11,7% ha visto rifiutarsi la propria domanda di credito, l’11,8% è in attesa di conoscere l’esito della propria domanda di credito, ed il 13,8% ha dichiarato di essere intenzionata a fare domanda di credito alle banche nel prossimo trimestre.

Diminuisce leggermente la cosiddetta “area di irrigidimento” restituita dalla somma della percentuale delle imprese che si sono viste accordare un credito inferiore rispetto a quello richiesto e dalla percentuale delle imprese che non se lo sono viste accordare affatto. L’area di irrigidimento ha colpito nei mesi di aprile, maggio e giugno 2012 il 35,9% delle imprese del terziario, contro il 36,9% del primo trimestre.

Per quanto l’irrigidimento del credito è stato rilevato ovunque in Italia, nelle regioni del Nord-Ovest si rialza l’area di stabilità che passa dal 32,6% del passato trimestre al 56,4% del secondo trimestre 2012. L’area di irrigidimento è risultata pari però al 30,2% contro il precedente 23,3%. Si abbassa la percentuale delle imprese che hanno dichiarato di attendere i prossimi tre mesi che fare domanda di credito, sono state il 6,5%.

Nelle regioni del Nord-Est l’andamento del fenomeno è simile per alcuni versi a quello nazionale. L’area di stabilità o allentamento passa dal 34,3% al 46,9% del secondo trimestre. L’area di irrigidimento è stabile al 20,8%. Molto alta nel Nord-Est (30,4%) la percentuale delle imprese del terziario che hanno affermato di essere intenzionate a fare domanda di credito nel secondo trimestre dell’anno. Fatto questo che potrebbe forse essere interpretato come un sintomo delle cautele che stanno caratterizzando il rapporto tra banche e imprese nella prima metà dell’anno.

Desta allarme la situazione della domanda/offerta di credito presso le imprese del terziario nelle regioni del Centro Italia. Il 38,1% delle imprese ha ricevuto il credito con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto. E’ vero che il trimestre precedente erano state appena il 21,8%, tuttavia la percentuale dell’area di stabilità risulta inferiore a quella dell’area di irrigidimento, che ha colpito nel secondo trimestre il 48,0% delle imprese, contro il 27,9% del primo trimestre dell’anno. Nelle regioni del Centro Italia, infine, il 13,8% delle imprese risultava ancora, al momento della chiusura del presente rapporto, in attesa di conoscere l’esito della propria domanda di credito.

Peggiora la situazione delle imprese del terziario nelle regioni del Mezzogiorno. Le imprese che hanno ricevuto il credito con un ammontare pari o superiore rispetto alla richiesta sono state il 26,8% contro il 19,0% del trimestre precedente, ma le imprese che hanno ricevuto il credito con un ammontare inferiore alla richiesta sono state ben il 38,7%, mentre quelle che non lo hanno ricevuto affatto sono state l’11,4%. Complessivamente l’area dell’irrigidimento ha colpito nel secondo trimestre del 2012 il 50,1% delle imprese del terziario del Mezzogiorno, contro il 44,4% del primo trimestre dell’anno.

I dati dell'Osservatorio Confcommercio sono coerenti con l’indagine effettuata dalla Banca d’Italia (Tab. 1) presso i principali gruppi creditizi del nostro paese che aveva già rilevato nel primo trimestre del 2012 una leggera tendenza al miglioramento riportando a condizioni di accesso più stabili nei criteri e nell’effettiva erogazione del credito da parte del sistema bancario italiano, dopo l’eccezionale irrigidimento delle condizioni di accesso al credito che si era registrato nella seconda parte del 2011.

Tab. 1 Domanda e offerta di credito
(Osservatorio Credito Confcommercio e Bank Lending Survey)

(omissis)

Per il calcolo dell'indice di diffusione si associano valori numerici alle risposte di tipo qualitativo fornite dagli intermediari. Per i quesiti relativi alle condizioni dell'offerta, i valori attribuiti sono i seguenti: 1 = notevole irrigidimento, 0,5 = moderato irrigidimento, 0 = sostanziale stabilità, -0,5 = moderato allentamento, -1 = notevole allentamento.
Fonte: Osservatorio Credito Confcommercio e Indagine sul credito bancario (Banca d’Italia)

Le ragioni della domanda di credito

Nell’ambito del 20,8% delle imprese del terziario che si sono rivolte al sistema bancario per avere il credito del quale avevano bisogno, il 59,8% lo ha fatto in prevalenza per esigenze di liquidità o cassa, il 39,3% per effettuare investimenti e lo 0,8% per ristrutturare debiti esistenti (consolidamento). Questi i dati circa le motivazioni alla base della richiesta di credito da parte delle imprese nel secondo trimestre del 2012. Si tratta di dati senza dubbio positivi perché fanno segnare una decisa inversione di tendenza rispetto al passato: diminuisce in maniera significativa la percentuale delle imprese che si rivolgono alle banche per esigenze di liquidità o cassa (erano l’80,1% nel corso del primo trimestre), mentre di converso aumenta la percentuale delle imprese che si rivolgono alle banche per finanziare un investimento (erano soltanto il 9,7% nel corso del primo trimestre).

Offerta di credito e costo dei servizi bancari

L’offerta di credito è stata analizzata esclusivamente presso le imprese del terziario che dispongono di un finanziamento, o di un fido, in funzione dei seguenti indicatori: il costo del finanziamento (tasso di interesse), il costo dell’istruttoria e delle cosiddette “altre condizioni” (es. valuta, servizi accessori, ecc.), la durata temporale dei finanziamenti concessi, le garanzie richieste dalle banche a fronte del finanziamento.

In relazione a tutti questi indicatori, migliora nel secondo trimestre del 2012 il giudizio delle imprese del terziario.

Nota metodologica

L’Osservatorio sul Credito Confcommercio è basato su un’indagine continuativa a cadenza trimestrale effettuata su un campione nazionale statisticamente rappresentativo dell’universo delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi (1.436 interviste a buon fine). Margine di fiducia: +2,6%. L’indagine è stata effettuata dall’Istituto di ricerca Format Srl, tramite interviste telefoniche (sistema Cati), nel periodo 11-26giugno 2012.
Agcom e formatresearch

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