Nel terziario bergamasco cresce la sostenibilità
Nel terziario bergamasco cresce la sostenibilità
L'Osservatorio congiunturale Confcommercio-Format Research indica che la stragrande maggioranza delle imprese del commercio, turismo e servizi ha adottato almeno un'iniziativa di sostenibilità.
La sostenibilità, emersa con tutta la sua urgenza con i rincari energetici, resta un tema centrale, anche in avvicinamento agli obiettivi dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per sondare il rapporto tra imprese del terziario e rispetto dell’ ambiente Ascom Confcommercio Bergamo, nell’ambito dell’Osservatorio congiunturale affidato a Format Research, ha dunque invitato un campione rappresentativo di imprese del commercio, turismo e servizi, a rispondere sul tema. La maggioranza delle imprese del terziario della provincia di Bergamo ritiene che la propria azienda sia molto o abbastanza sostenibile (è così per il 56,9% degli imprenditori), anche se negli ultimi due anni solo una minoranza, il 16%, ha investito sulla sostenibilità. Non manca tuttavia un 10% che pensa di iniziare a farlo presto. Anche perché gli investimenti premiano: un’ impresa su cinque fra quante hanno investito in sostenibilità dichiara di aver acquisito nuovi clienti grazie all’introduzione di politiche green. Va sottolineato comunque che il percorso verso la sostenibilità non è privo di ostacoli: il 45% ha incontrato difficoltà nell’approccio alla sostenibilità.
“La ricerca di maggiore sostenibilità delle imprese del terziario, che per loro natura sono a medio o basso impatto ambientale rispetto alle imprese degli altri settori, è un percorso appena iniziato e che sta crescendo. È la risposta - commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo - a un mondo che è cambiato e che con la pandemia ha accelerato il suo percorso verso la tutela dell’ambiente. La crescita c’è ma è ancora lenta. In questi ultimi tre anni siamo passati da un gruppo di imprese che hanno fatto da pioniere in questo campo, ad una prima maggioranza, che però resta ancora limitata. La crisi energetica ha spinto molte imprese a investire nel risparmio ed efficientamento energetico, meno invece in altre direzioni. La disinformazione sul tema, l’incapacità di gestire una politica di comunicazione che consenta un ritorno degli investimenti e soprattutto la difficoltà finanziaria delle imprese provate dalla pandemia pandemia, impediscono un grande sviluppo degli investimenti che sarebbero invece davvero necessari in questo ambito”.
Per diffondere comportamenti sempre più sostenibili tra le imprese del terziario, con l’obiettivo di qualificare e rafforzare l’impegno delle imprese valorizzando e promuovendo comportamenti virtuosi, Ascom Confcommercio Bergamo ha lanciato nel 2022 anche a livello provinciale l’iniziativa “Imprendigreen” di Confcommercio Imprese per l’Italia. Un percorso che attesta l’adozione da parte delle pmi del terziario di buone prassi sul tema green.
Le azioni delle imprese del terziario evidenziate dalla ricerca
La stragrande maggioranza delle aziende bergamasche del terziario ha implementato almeno una politica di sostenibilità. Al primo posto la gestione differenziata dei rifiuti (69,4%), seguita da risparmio o efficientamento energetico (23,3%) e utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e/o pulite (17,9%). Una precisazione è però d’obbligo: se il 64,9% può sembrare una percentuale bassa relativa alla gestione differenziata dei rifiuti, va sottolineato come diverse imprese non siano soggette in larga misura a indicazioni speciali per lo smaltimento (basti pensare agli uffici, che poco hanno da differenziare oltre a carta e materiali per stampa). Seguono, a distanza: risparmio dell’acqua (9,5%); adozione di prodotti riutilizzabili/riciclabili e riduzione del “monouso (9,4%); controllo della sostenibilità dei fornitori/predilezione per fornitori locali (5,7%), introduzione di nuovi prodotti/servizi sostenibili (5,3%), ascolto delle opinioni e delle esigenze dei clienti sul tema (4,3%), utilizzo e acquisto di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale per gli spostamenti aziendali e/o dei clienti (3,6%), promozione tra i clienti di comportamenti sostenibili (3,5%), Formazione del personale (3,3%).