È fare impresa il lavoro del futuro

È fare impresa il lavoro del futuro

Osservatorio dei Giovani Imprenditori di Confcommercio sulle Nuove Generazioni: per sette intervistati su dieci l’attività ideale è quella da libero professionista o da imprenditore. Dadone: “valorizzare modelli ed esperienza che funzionano”.

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12 luglio 2022

Il lavoro ideale del futuro è quello da libero professionista o da imprenditore. Lo dice il 70% degli intervistati nell’ambito dell’Osservatorio sulle Nuove Generazioni realizzato dai Giovani Imprenditori di Confcommercio in collaborazione con OneDay e con il sostegno di Meta, sintomo del fatto che nelle nuove generazioni sta crescendo sempre più l’idea di un lavoro gestito in autonomia. Non a caso, l'idea del “full smart working” si conferma poco allettante per quasi la totalità dei partecipanti al sondaggio (600 tra imprenditori, studenti e lavoratori di età compresa tra i 18 e 35 anni) e tanto più che quasi un giovane su due (43%) crede che in futuro il lavoratore avrà sempre più libertà di decidere quando, dove e come lavorare per favorire un equilibrio tra lavoro e vita privata.

Nella stessa direzione va il fatto che più di un intervistato su quattro (28%) ritiene che la settimana corta (quattro giorni di lavoro e tre di pausa), già presente in molti Paesi, prenderà sempre più piede. E che quasi sei giovani su dieci ritengono che si cambierà spesso lavoro e si rimarrà nella stessa azienda solo per pochi anni. In forte accelerazione anche la trasformazione delle modalità e degli spazi di lavoro: il futuro del lavoro è ibrido per il 70% degli intervistati.

Dall’indagine emerge inoltre che i settori che cambieranno di più saranno il commercio, i servizi alle persone e i servizi alle imprese, mentre quelli che subiranno meno variazioni sono invece la ristorazione, l’agricoltura e i trasporti. Tre i settori che vedranno un’esplosione di nuove professioni nei prossimi dieci anni: quello informatico/tecnologico, quello del marketing e della pubblicità e i “green jobs” (i lavori legati alla sostenibilità).

Le aspettative nei confronti del lavoro del futuro vanno, insomma, in direzione di una maggiore flessibilità e di una accresciuta centralità dei bisogni e dei ritmi della persona. L’innovazione tecnologica, da parte sua, aiuterà il mondo del lavoro ad essere sempre più smart senza escludere per il singolo la necessità di lavorare vicino al proprio team per poter costruire, oltre a una carriera, un ambiente di lavoro positivo e di condivisione in un’ottica di crescita aziendale.

 

Dadone: “valorizzare modelli ed esperienza che funzionano”

I risultati dell’Osservatorio sono stati presentati nel corso di un evento organizzato il 12 luglio scorso a Roma, aperto da un saluto da remoto del ministro per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, secondo la quale “parlando di autoimprenditorialità si pone sempre troppo l’accento su ciò che non funziona e questo spesso intimorisce i ragazzi. Valorizzare esperienze e modelli che funzionano li aiuterebbe invece a capire che se esistono determinate condizioni vale la pena investire su se stessi”. La ministra, peraltro, è reduce dal “Neet working tour”, dodici tappe da Torino a Palermo per mettere questi giovani a conoscenza dei percorsi di formazione che il pubblico e il privato mettono in campo per loro.

Dopo l’intervento di Emiliano Mandrone, che ha presentato i risultati della ricerca Inapp “Nuovi indicatori per l’economia digitale” (“dal 2000 al 2021 si è passati dal 25 al 75% (l’85% per i laureati) nell’utilizzo di Internet per la ricerca dell’occupazione,  a conferma che il mercato del lavoro è sempre virtuale, digitale, ma deve essere più aperto”), il microfono è passato a Paolo De Nadai, presidente di OneDay Group. "Abbiamo vissuto gli ultimi due anni con il freno a mano tirato, e abbiamo così imparato il valore del tempo e delle libertà, cose che prima davamo per scontate. La pandemia - ha detto nel suo intervento - ha velocizzato e amplificato quel processo in atto da anni per cui un lavoro fisso, in un ambiente rigido e ingessato, non è più accettabile. Oggi siamo più forti e consapevoli di ciò che vogliamo, nel lavoro e nella vita. La rivoluzione sembra inarrestabile: le nuove generazioni stanno reinventando il mondo del lavoro. Prospettive di carriera, possibilità di imparare, rapporto con il proprio capo, con i colleghi, rispetto dell'ambiente, del team e dei clienti sono tutti elementi evidenziati come cruciali in fase di scelta del lavoro da parte dei nuovi giovani lavoratori. Che si mettono in gioco per ciò in cui credono, per raggiungere i propri obiettivi, mettendo al primo posto valori, equilibrio e benessere, che significa lavorare non più solo per uno stipendio, ma anche per sentirsi parte di un'azienda/contesto di cui si condividono la vision, i piani di crescita, la cultura e la tipologia di servizio/prodotto offerto. Guardo a OneDay e ai tanti imprenditori, colleghi, ragazzi che - nonostante il contesto esterno - stanno facendo la loro parte per costruire un futuro migliore, e mi sento davvero orgoglioso e ottimista per un futuro molto più roseo di quello che i mass media raccontano”.

Successivamente è intervenuto Andrea Colzani, presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio, sottolineando che “nelle aspettative delle nuove generazioni proprio i settori che Confcommercio rappresenta saranno sottoposti alla più ampia rivoluzione: commercio e servizi (alle persone e alle imprese) sono indicati come il primo banco  di prova del cambiamento nel lavoro del futuro, dove nasceranno più frequentemente nuove professionalità e probabilmente nuove imprese. Sono previsioni che in parte  affondano in quanto è successo effettivamente negli ultimi anni nel combinato -forzato dalla pandemia e dalla geopolitica- di transizione digitale, onda green e ripensamento della logistica. Tuttavia, l’indicazione espressa dal nostro Osservatorio non nasce soltanto dall’esperienza, è anche una sorta di ‘profezia auto-avverante’. Ancora una volta, infatti, il sentiment dei giovani rileva la voglia di autoimprenditorialità, finendo quindi per realizzare il cambiamento che immaginano attraverso le loro stesse attività in proprio lanciate sul mercato”.

 “Siamo molto felici di supportare l’Osservatorio, prodotto da Confcommercio Giovani e OneDay, poiché siamo convinti possa stimolare in maniera virtuosa il dibattito sul futuro dell’imprenditoria in Italia e, soprattutto, sul ruolo che le giovani generazioni giocheranno in questo campo. Siamo consapevoli che il lavoro ibrido e a distanza è destinato ad essere un’opzione permanente, tanto che uno dei nostri obiettivi è proprio quello di costruire esperienze che contribuiscano a rendere il lavoro più connesso, collaborativo, flessibile e accessibile”, ha concluso Angelo Mazzetti, head of public policy Italy and Greece di Meta.

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