Osservatorio sul credito nel secondo trimestre 2010: imprese ancora in difficolta', permangono alcune rigidità nei rapporti con il sistema bancario

Osservatorio sul credito nel secondo trimestre 2010: imprese ancora in difficolta', permangono alcune rigidità nei rapporti con il sistema bancario

Positivo, per la prima volta dal 2009, e superiore alla media nazionale il dato sull'ottenimento del credito per le imprese del Mezzogiorno pur registrandosi un incremento del costo dei finanziamenti88/2010
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Roma, 19.07.10

 

 

Positivo, per la prima volta dal 2009, e superiore alla media nazionale il dato sull’ottenimento del credito per le imprese del Mezzogiorno pur registrandosi un incremento del costo dei finanziamenti

 

OSSERVATORIO SUL CREDITO NEL SECONDO TRIMESTRE 2010:

IMPRESE ANCORA IN DIFFICOLTA’, PERMANGONO ALCUNE RIGIDITA’ NEI RAPPORTI CON IL SISTEMA BANCARIO

 

 

Imprese ancora in difficoltà a far fronte al proprio fabbisogno finanziario nel secondo trimestre del 2010: non ce la fa quasi il 14% del campione e diminuiscono le imprese in grado di fronteggiare autonomamente questa esigenza (poco più del 50% rispetto ad oltre il 60% del primo trimestre); parallelamente, si registra un irrigidimento nell’offerta di credito sintetizzata dal dato, complessivo, di quasi un quarto di imprese, tra quelle che si sono rivolte alle banche per chiedere un fido, che ha ottenuto un importo inferiore a quello richiesto o si è visto rifiutare del tutto la richiesta del finanziamento (nel primo trimestre questa percentuale era di poco superiore al 21%); sempre sul versante dell’offerta di credito, a fronte di una sostanziale stabilità per quanto riguarda i costi del finanziamento e le garanzie richieste dalle banche, le imprese avvertono un peggioramento dei costi dei servizi bancari e delle altre condizioni. Da segnalare, infine – ed è la prima volta che accade da un anno a questa parte – l’andamento positivo, superiore anche alla media nazionale, delle imprese del Mezzogiorno per quanto riguarda l’ottenimento dei finanziamenti, pur a fronte di un incremento del costo dei finanziamenti.

 

Questi i principali risultati che emergono dall’Osservatorio sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel secondo trimestre del 2010 realizzato da Confcommercio in collaborazione con Format Ricerche di Mercato.

 

 

Fabbisogno finanziario nel II trimestre 2010

 

Diminuisce in modo significativo nel secondo trimestre del 2010 la capacità delle imprese del terziario di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario. L’indicatore congiunturale è risultato pari a +2,4, contro il +21,0 del primo trimestre del 2010, e del tutto simile al +2,5 del quarto trimestre del 2009. Le imprese che nei mesi di aprile, maggio e giugno 2010 hanno dichiarato di essere state in grado di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario, senza alcun problema, sono state il 51,2%, le imprese che hanno dichiarato di essere riuscite a farvi fronte, ma con qualche problema, sono state il 35,1% e quelle che hanno dichiarato di non essere riuscite affatto a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario sono state il 13,7%: una percentuale piuttosto alta.

Le imprese che più delle altre sono riuscite a fare fronte al fabbisogno finanziario nel secondo trimestre sono state quelle del Nord-Ovest e quelle del Nord-Est. Le imprese che meno delle altre sono riuscite a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario sono state quelle residenti nelle regioni del Centro Italia e del Sud Italia.

La previsione delle imprese del terziario circa la capacità di riuscire a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario nei prossimi tre mesi (luglio, agosto e settembre) è risultata leggermente migliore. L’indicatore previsionale è risultato pari a +4,0 (nel primo trimestre dell’anno era pari a +3,4).

Si mette in evidenza come le imprese del Meridione, a livello prospettico, prevedono per i mesi di luglio, agosto e settembre un miglioramento della propria capacità di fare fronte al fabbisogno finanziario delle proprie attività.

 

 

Domanda e offerta di credito

 

La percentuale delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi che si sono rivolte agli istituti bancari per chiedere un fido o per rinegoziare un fido esistente è rimasta sostanzialmente stabile nel secondo trimestre del 2010: essendo state il 22,3%, contro il 22,3% del primo trimestre del 2010.

Le imprese che “meno delle altre” si sono rivolte al sistema bancario per ottenere il credito del quale avevano bisogno sono risultate quelle residenti nelle regioni del Nord-Ovest e del Centro Italia, quelle che “più delle altre” si sono rivolte alle banche per chiedere un fido o per rinegoziare un fido esistente sono state le imprese delle regioni del Nord-Est e del Sud Italia.

Stabile nel secondo trimestre del 2010 anche la percentuale delle imprese alle quali è stato accordato il fido che avevano chiesto (con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto), che è risultata pari al 55,1% (era pari al 55,4% nel primo trimestre del 2010). La percentuale delle imprese alla quale è stato accordato il fido, ma con un ammontare inferiore rispetto a quello richiesto, è risultata pari nel trimestre al 16,5%, mentre la percentuale delle imprese che si sono viste rifiutare il credito è stata del 7,8%. Sommando insieme i due dati, l’irrigidimento nell’offerta del credito ha colpito nel secondo trimestre del 2010 il 24,4% delle imprese che si erano rivolte al sistema bancario. La medesima percentuale era pari al 21,6% nel primo trimestre dell’anno. Di fatto l’irrigidimento delle banche colpisce nel secondo trimestre del 2010 una percentuale di imprese simile a quella colpita nel quarto trimestre del 2008, periodo di inizio della crisi, quando era pari al 23,4%.

Sempre nel corso del secondo trimestre di quest’anno, il 6,7% delle imprese che si sono rivolte alle banche è ancora in attesa di conoscere l’esito della propria domanda, mentre il 13,9% ha dichiarato di essere intenzionata di rivolgersi alle banche per ottenere il credito del quale hanno bisogno nel prossimo trimestre.

Le imprese che hanno ottenuto un finanziamento dalle banche con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto prevalgono nelle regioni del Nord-Ovest, anche se però secondo una percentuale inferiore rispetto che era stata registrata nei medesimi territori nel corso del passato trimestre, e prevalgono presso le regioni quelle del Sud Italia. Le imprese del Mezzogiorno, per la prima volta a partire dal secondo trimestre del 2009 (esattamente un anno fa), hanno fatto registrare un andamento positivo per quanto riguarda l’ottenimento del credito da parte delle banche (62,4%), superiore rispetto alla media tendenziale rilevata a livello nazionale.

 

 

Offerta di credito

 

L’offerta di credito è stata analizzata in funzione dei seguenti indicatori:

  • il costo del finanziamento (tasso di interesse),
  • il costo dell’istruttoria e delle cosiddette “altre condizioni” (es. valuta, servizi accessori, ecc.),
  • le garanzie richieste dalle banche a fronte del finanziamento,
  • il costo dei servizi bancari nel loro complesso (es. costo delle tenuta del conto corrente).

 

L’analisi è stata effettuata esclusivamente presso le imprese che dispongono di un finanziamento per quanto concerne i primi tre indicatori, e presso tutte le imprese con riferimento al costo dei servizi bancari nel loro complesso.

 

Costo del finanziamento

Con il concetto di “costo dei finanziamenti” si intende il “tasso di interesse” dei finanziamenti resi disponibili dalle banche alle imprese.

L’indicatore del costo dei finanziamenti è risultato stabile (-13,4) nel secondo trimestre del 2010 rispetto a quanto rilevato nel primo trimestre (-13,8), e dopo il peggioramento che era stato registrato nel quarto trimestre del 2009 (-11,6).

Il denaro è risultato più caro per le imprese residenti nelle regioni del Meridione (-19,5) e del Centro Italia (-15,7) e meno caro per le imprese del Nord-Ovest (-9,0) e del Nord-Est (-10,0).

 

Costo delle “altre condizioni”

Con il concetto di “altre condizioni” si intendono, a titolo di esempio, la valuta, il costo dei servizi accessori, e così via, associati ai finanziamenti concessi alle imprese.

Nel secondo trimestre del 2010 si rileva un lieve peggioramento dell’indicatore che è risultato pari a -12,9, rispetto al precedente - 9,1.

Il costo delle “altre condizioni” è risultato meno elevato rispetto alla media nazionale presso le imprese residenti nelle regioni del Nord-Ovest e del Nord-Est, ed in diminuzione nelle regioni del Meridione. Si rileva al contrario un significativo peggioramento dell’indicatore congiunturale per quanto concerne le imprese del Centro Italia.

 

Garanzie

Sostanzialmente stabile l’indicatore relativo alla situazione delle garanzie richieste dalle banche, secondo l’opinione delle imprese, nel secondo trimestre del 2010. L’indicatore congiunturale è risultato pari a -13,1, pressoché simile al precedente -12,5 dei primi tre mesi dell’anno.

Come nel caso delle cosiddette “altre condizioni” l’indicatore ha fatto registrare un valore in linea con il dato nazionale, o migliorativo rispetto a questo, sia presso le imprese del Nord-Ovest e del Nord-Est, sia presso le imprese del Meridione, ma non presso le imprese del Centro Italia, che hanno denunciato al contrario un forte peggioramento delle condizioni della situazione delle garanzie richieste loro dalle banche a copertura dei finanziamenti concessi.

 

Le imprese che si sono rivolte alle banche per ottenere il credito del quale avevano bisogno, hanno coperto i finanziamenti ottenuti per mezzo delle seguenti forme di garanzia:

  • garanzie reali prestate dai soci dell’impresa o dall'imprenditore, 47,7% (erano il 52,3% il trimestre precedente),
  • garanzie reali prestate dall'impresa, 59,0% (erano il 51,3% il trimestre precedente),
  • garanzie prestate da terzi, diversi dai Confidi, 2,3% (erano il 3,3% il trimestre precedente),
  • garanzie prestate dai Confidi, non nell'ambito di agevolazioni pubbliche 2,7% (erano il 3,1% il trimestre precedente),
  • garanzie prestate dai Confidi nell'ambito di agevolazioni pubbliche, es. abbattimento “conto interessi”, 3,2% (erano il 0,7% il trimestre precedente),
  • garanzie prestate per mezzo di agevolazioni pubbliche, 0,6% (erano lo 0,7% il trimestre precedente).

 

Il 9,8% delle imprese non ha dovuto fornire alcuna garanzia a copertura dei finanziamenti ricevuti dalle banche. Tale percentuale era risultata pari al 12,1% nel corso del primo trimestre del 2010.

Con riferimento ai confidi è opportuno mettere in evidenza il ruolo sempre più importante che sta assumendo tale strumento presso le imprese del commercio, del turismo e dei servizi: tra quelle che lo hanno utilizzato, una su due ha affermato che senza il confidi non avrebbe potuto ricevere il finanziamento del quale aveva bisogno; un utilizzo maturo ed efficiente del confidi prevale in particolare presso le imprese associate a Confcommercio.

 

 

Costo dei servizi bancari

Con il concetto di “costo dei servizi bancari” si intende, a titolo di esempio, il costo della tenuta conto del conto corrente, il costo dell’emissione delle disposizioni, il costo del pagamento degli effetti e del movimenti di titoli, ecc. Il costo dei servizi bancari nel loro complesso è stato analizzato presso l’intero campione delle imprese e, quindi, non esclusivamente presso quelle che nel trimestre considerato avevano in essere un finanziamento concesso loro dal sistema bancario.

Secondo il 23,2% delle imprese il costo dei servizi bancari nel loro complesso è peggiorato nel secondo trimestre del 2010, secondo il 74,3% la situazione è rimasta stabile, ovvero del tutto simile a quella primo trimestre del 2010, mentre è migliorata per il 2,4% degli operatori.

La situazione del costo dei servizi bancari nel loro complesso è peggiorata in prevalenza per le microimprese (1-9 addetti), assai meno per le imprese di dimensioni più grandi; è peggiorata per le imprese dei servizi e del commercio, meno per quelle del turismo, ed è peggiorata per le imprese residenti nelle regioni del Centro Italia, ma non per quelle residenti nel Meridione.

 

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Nota metodologica

 

L’Osservatorio è basato su un’indagine continuativa a cadenza trimestrale, effettuata dall’Istituto di ricerca Format Srl, tramite interviste telefoniche (sistema CATI), su un campione nazionale rappresentativo dell’universo delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi stratificato in funzione delle aree geografiche di residenza delle imprese. Nota informativa completa www.agcom.it.

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