Paoletti (Consigliere Confcommercio per l'e-commerce): "Reagire al monopolio online"

Paoletti (Consigliere Confcommercio per l'e-commerce): "Reagire al monopolio online"

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2 dicembre 2019

"Il potere dell'online è micidiale: calano le entrate degli Stati, le città vengono spolpate, con la perdita di negozi e di occupazione. C'è poi un problema di contraffazione e di sicurezza dei prodotti che il consumatore acquista in rete". Per questo "il mondo dell'e-commerce va regolamentato e tassato". E' l'appello lanciato dal vicepresidente di Unioncamere e consigliere Confcommercio nazionale per l'e-commerce, Antonio Paoletti, che in un forum denuncia "i gravi problemi che stanno creando le vendite in rete a livello fiscale. A livello nazionale, spiega Paoletti, "con il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ci stiamo occupando del tema della web tax e abbiamo realizzato uno studio molto puntuale su numeri, conseguenze e direzione in cui sta andando questo settore e lo abbiamo presentato a settembre a Villasimius nell'ultima convention nazionale". Di li', aggiunge, "la volontà di organizzare un focus per rendere pubblico un Libro bianco di Confcommercio che presenteremo a gennaio". Una proiezione, spiega, del comparto del commercio italiano, guardando anche a cosa sta succedendo negli altri Paesi".  Un esempio della potenza di fuoco di grandi colossi del commercio elettronico, in grado di movimentare miliardi di euro in poco tempo, Paoletti lo fa citando l'esempio di "Alibaba che in un solo giorno ha messo online la vendita di automobili, vendendone 1 milione nel giro di poche ore: lo stesso numero che 1000 concessionari cinesi vendono in un anno". Per questo, prosegue l'esponente nazionale di Confcommercio nazionale, "va posto rimedio a livello europeo, in maniera forte per cercare di moderare questo fenomeno e fare in modo che i grandi colossi paghino le tasse nel Paese in cui concludono le loro transazioni commerciali, come le pagano gli operatori commerciali italiani". In attesa che Bruxelles, troppo lenta, intervenga, sostiene: "Confcommercio propone al governo italiano di creare una imposizione fiscale propria come ha fatto la Francia pochi mesi fa". Gli strumenti per controllare la merce che entra e evitare eventuali contraffazioni, dice, ci sono. La tassazione, conclude, "non deve però essere al 3 o al 6 per cento ma a un livello paragonabile a quanto pagano gli imprenditori".

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