Parma: i commercianti sono un po' più ottimisti

Parma: i commercianti sono un po' più ottimisti

Lo dice un'indagine condotta dal Centro Studi Ascom per rilevare le percezioni delle aziende commerciali di Parma e provincia circa l'andamento delle vendite del 2009.

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5 gennaio 2010

 “Le famiglie stanno imparando a spendere bene e a risparmiare, ottimizzando le risorse economiche a loro disposizione senza rinunciare alla corsa ai regali”. Così Cristina Mazza, vice direttore Ascom Parma, commenta i dati dell’indagine condotto dal Centro Studi dell’associazione su un campione significativo di aziende commerciali di Parma e provincia. Obiettivo: rilevare le loro percezioni circa l’andamento delle vendite del 2009, con particolare attenzione al periodo natalizio appena trascorso

Gli acquisti ci sono stati, anche se non spinti da particolare euforia. L’indagine evidenzia una ritrovata propensione a spendere, seppur restando in cifre contenute, come dimostra la spesa media pro capite che resta di fatto inferiore ai 100 euro.

Le sensazioni rilevate sul campo attraverso le interviste evidenziano segnali che non appaiono positivi, ma allo stesso tempo non segnalano particolari allarmi. Se è vero che la percezione predominante dei commercianti è quella di un calo delle vendite (lo afferma il 45% degli intervistati) è altrettanto vero che a fine 2008 la percentuale era più alta (51,6%). Inoltre, se l’anno scorso solo il 6% dichiarava vendite in aumento, il dato oggi arriva al 15%.

Nei giorni antecedenti il Natale il Centro Studi Ascom aveva effettuato un’altra indagine sulle vendite in quei giorni. Da un confronto con lo stesso periodo del 2008 emerge che il 30% degli intervistati ha dichiarato infatti vendite in aumento rispetto all’anno scorso, Una ripresa confermata dalle vendite natalizie. Il consuntivo finale vede infatti una ripresa dei consumi con oltre il 17% delle aziende commerciali intervistate che dichiara un aumento delle vendite (contro il 4% del passato Natale), mentre per il 44% le vendite risultano stabili. Il restante 37% registra vendite in diminuzione (ma nel 2008 era il 50%).

“Quest’anno le scelte dei parmigiani per i regali di Natale – commenta Ugo Margini, presidente Ascom Parma e presidente Unione Regionale Confcommercio -  si sono indirizzate principalmente ai prodotti alimentari e ai sempre classici profumi e prodotti per il corpo in genere. La gente non fa pazzie, ma non rinuncia ai regali: viene infatti confermata una sempre maggiore attenzione del consumatore al prezzo. Con un andamento dei consumi a “macchia di leopardo”, con settori cioè che vanno bene e altri che zoppicano. Al vestito in più forse si rinuncia ma difficilmente si taglia su cene e gastronomia”.

Le sensazioni raccolte sui saldi appena iniziati confermano quanto già notato negli anni passati: sempre più consumatori rimandano i propri acquisti nel periodo dei saldi. “L’attenzione al prezzo, in questo momento di congiuntura economica critica – conclude Cristina Mazza - si dimostra essere prioritaria nelle scelte di acquisto. Lo dimostra il grande afflusso registrato domenica 3 gennaio, la prima delle deroghe di apertura domenicale previste dal Comune di Parma in seguito alla richiesta di Ascom Confcommercio che ha rappresentato un’importante opportunità di stimolo alle vendite“.

 

 

VENDITE INTERO ANNO

 

 

 

 

 

 

 

 

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