Parmalat: stato di agitazione degli autotrasportatori
Parmalat: stato di agitazione degli autotrasportatori
Parmalat: gli autotrasportatori proclamano lo stato di agitazione
Gli autotrasportatori che lavorano per il gruppo Parmalat hanno proclamato lo stato di agitazione. L’esposizione finanziaria delle imprese dell’autotrasporto ha raggiunto infatti “livelli ormai insostenibili” e le richieste avanzate ufficialmente nelle scorse settimane - si legge in una nota - non sono ancora state accolte dal Governo: nonostante gli impegni assunti, infatti, nessuno dei provvedimenti promessi è stato adottato e questo rischia di mettere in ginocchio le oltre 100 imprese che direttamente lavorano per il gruppo Parmalat, oltre alle centinaia di sub vettori coinvolti. Perciò le Associazioni degli autotrasportatori (Anita, Fita-Cna, Conftrasporto, Ancst-LegaCoop, Confartigianato trasporti) hanno scritto una lettera al presidente del Consiglio, Berlusconi, e ai ministri Marzano, Tremonti, Lunardi e Alemanno.
Le associazioni hanno comunicato di avere proclamano lo stato di agitazione delle imprese operanti per la Parmalat, “riservandosi di adottare ogni iniziativa utile a tutela delle stesse in assenza di risposte soddisfacenti entro la data di domenica 29 febbraio. Se questi provvedimenti, che sono in grado di garantire una sufficiente tranquillità alle imprese, non saranno adottati - concludono le associazioni - si rischia di rendere vana la collaborazione attivata con il gruppo Parmalat, anche attraverso l’impegno del commissario straordinario, Enrico Bondi, per quanto di sua competenza”.