Parmalat: stato di agitazione degli autotrasportatori

Parmalat: stato di agitazione degli autotrasportatori

L'esposizione finanziaria delle imprese dell'autotrasporto che lavorano per il gruppo Parmalat ha raggiunto "livelli ormai insostenibili". Con una lettera al Governo, le asssociazioni di rappresentanza lanciano un ultimatum con scadenza 29 febbraio.

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25 febbraio 2004
AGENZIE NEWS

Parmalat: gli autotrasportatori proclamano lo stato di agitazione

 

Gli autotrasportatori che lavorano  per il gruppo Parmalat hanno proclamato lo stato di agitazione. L’esposizione finanziaria delle imprese dell’autotrasporto ha raggiunto infatti “livelli ormai insostenibili” e le richieste avanzate ufficialmente nelle scorse settimane - si legge in una nota - non sono ancora state accolte dal Governo: nonostante gli impegni assunti, infatti, nessuno dei provvedimenti promessi è stato adottato e questo rischia di  mettere in ginocchio le oltre 100 imprese che direttamente lavorano per il gruppo Parmalat, oltre alle centinaia di sub vettori coinvolti. Perciò le Associazioni degli  autotrasportatori (Anita, Fita-Cna, Conftrasporto, Ancst-LegaCoop, Confartigianato trasporti) hanno scritto una  lettera al presidente del Consiglio, Berlusconi, e ai ministri  Marzano, Tremonti, Lunardi e Alemanno.

Le associazioni hanno comunicato di avere proclamano lo stato di agitazione delle imprese operanti per la Parmalat, “riservandosi di adottare ogni iniziativa utile a tutela delle stesse in assenza di risposte soddisfacenti entro la data di domenica 29 febbraio. Se questi provvedimenti, che sono in grado di garantire una sufficiente tranquillità alle imprese, non  saranno adottati - concludono le associazioni - si rischia di rendere vana la collaborazione attivata con il gruppo Parmalat, anche attraverso l’impegno del commissario straordinario, Enrico Bondi, per quanto di sua competenza”.

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