Intervento del Presidente Sangalli alla conferenza stampa di presentazione del "Patto per le Città"

Intervento del Presidente Sangalli alla conferenza stampa di presentazione del "Patto per le Città"

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20 dicembre 2012

Il "Patto per le città" che abbiamo sottoscritto e che oggi presentiamo rappresenta un risultato molto importante perché consente alle organizzazioni qui presenti oggi – Confcommercio, Unioncamere, ANCE e Consiglio Nazionale degli Architetti - di lavorare insieme in un ambito, quello della valorizzazione e del recupero delle aree urbane, che ha come obiettivo ultimo quello di generare una maggiore coesione sociale e maggiori opportunità di sviluppo per le imprese e i territori quali presupposti per contribuire alla crescita dell'intero Paese: voglio infatti sottolineare che nelle maggiori 100 città italiane opera il 75% delle imprese e si produce l'80% del Pil nazionale.

Come sapete, il Piano Nazionale per le Città 2012-2017, previsto dal decreto legge di giugno scorso per la crescita del Paese, può contare oggi su una dotazione di 2 miliardi di euro da spendere nel quinquennio. Si tratta di risorse importanti che dovranno essere utilizzate mediante il ricorso a uno strumento nuovo per la prassi italiana che è quello dei Contratti di Valorizzazione Urbana sottoscritti tra pubblico e privati. Contratti che poi daranno concretezza ai progetti ammessi a finanziamento.

E' dunque in questo ambito che da oggi, insieme agli amici di Unioncamere, Ance e Consiglio Nazionale degli Architetti, potremo non solo supportare e assistere le nostre rispettive Associazioni territoriali impegnate e coinvolte nelle rigenerazioni urbane delle città italiane; ma saremo anche in grado di interagire con più forza e incisività con la "cabina di regia" interministeriale, in particolare con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero dello Sviluppo Economico, nella definizione di regole, modelli e strumenti che aiutino i processi di trasformazione urbana e l'ottimizzazione delle risorse.

Già da tempo, come Confcommercio, siamo impegnati su questi temi, sostenendo la necessità di un territorio che non rinneghi il patrimonio di valori, usi e costumi che nel corso di millenni abbiamo saputo costruire. Un territorio, quello italiano, dove ogni centro urbano è una piazza di relazioni e di scambio di merci, di cultura e di socialità. Un patrimonio che ha spesso subito l'ingiuria di politiche urbanistiche e commerciali che ne hanno stravolto la qualità: abbiamo visto realizzare politiche urbanistiche che hanno destrutturato i sistemi urbani, abbiamo visto spostare gli attrattori urbani - commercio, residenza, uffici pubblici, luoghi per il tempo libero - abbiamo assistito al progressivo spegnimento che hanno subito e subiscono le nostre città. Per questo abbiamo protestato e abbiamo agito sul Parlamento per chiedere leggi che invertissero la tendenza. Ma soprattutto per dare corpo ad una nuova Legge Urbanistica Nazionale che sappia tener conto anche di quello che sta emergendo dai territori del nostro Paese.

E' necessario costruire, tutti insieme, politiche di mantenimento e valorizzazione per esaltare quei caratteri di ricchezza che caratterizzano la nostra economia e la nostra occupazione, oltreché la nostra storia, la nostra cultura e la nostra tradizione e le nostre città.

E' necessario potenziare l'attrattività dei nostri centri urbani, dei nostri centri storici, a partire dai settori del commercio e dei servizi che tanto hanno contribuito al processo di costruzione del territorio italiano ed europeo.

Settori che hanno realizzato un gioco degli scambi delle merci contribuendo a diffondere la ricchezza di un patrimonio di conoscenze e di beni e valorizzando gli aspetti economici e sociali del territorio.

Noi riteniamo che la valorizzazione delle nostre città e del nostro territorio non sia più rinviabile e richiede nuove "pratiche di governo per il commercio nelle città". Servono, cioè, politiche che sappiano potenziare l'attrattività urbanistica e commerciale, sviluppino interventi integrati e sappiano affrontare anche la localizzazione di medi e grandi attrattori commerciali nelle aree urbane.

Per conseguire questi obiettivi, è necessario che la riqualificazione urbana non venga assunta come un campo di intervento limitato agli elementi fisici della città, ma come una strategia più ampia e articolata all'interno di un disegno di rilancio complessivo delle aree urbane e dello sviluppo economico.

E' questa la direzione - molto concreta - in cui occorre marciare ed è questo il cardine intorno al quale Confcommercio, Unioncamere, Ance e Consiglio Nazionale degli Architetti hanno deciso di lavorare fianco a fianco sottoscrivendo il Patto per le Città.

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