Pd e Pdl d'accordo: "evitare l'aumento Iva". Ma Letta frena...

Pd e Pdl d'accordo: "evitare l'aumento Iva". Ma Letta frena...

Il capogruppo Pdl Brunetta annuncia un decreto, "a giorni", per bloccare l'aumento previsto il primo ottobre, mentre il viceministro dell'Economia Fassina dice: "l'incremento dell'aliquota avrebbe effetti molto negativi". Ma se per il ministro Zanonato "è molto probabile che l'Iva non aumenterà", il premier smorza gli entusiasmi ("vicenda complicata").

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16 settembre 2013

 

Rinviare l'aumento dell'Iva, finanziare la cassa integrazione e le missioni militari, trovare la copertura per la cancellazione della seconda rata Imu. Il tutto rimanendo rigorosamente sotto il tetto del 3% nel rapporto deficit-Pil, per di più con un'economia che con tutta probabilità arretrerà quest'anno ben più del -1,3% finora  previsto dal governo. E' un vero e proprio rebus quello con cui il Ministero del Tesoro è alle prese in questi giorni. Da una parte ci sono le richieste di spesa, dall'altra il rigore imposto dall'Europa. Con la prospettiva, peraltro, di dover a breve anche definire la legge di stabilità che si preannuncia di almeno 10 miliardi di euro. Per soddisfare tutte le necessità servirebbero da qui a dicembre 4,5 miliardi di euro: 2,4 per l'Imu, 1 miliardo per l'Iva e poco meno di 1 miliardo tra cig e difesa. Risorse ingenti, non semplici da trovare senza mettere mano ad altre entrate fiscali, senza pesare inevitabilmente sul deficit e ricorrendo solo alle armi della spending review e delle eventuali dismissioni. In vista di venerdì, giorno entro il quale il governo dovrà presentare la nota di aggiornamento al Def con le nuove stime macroeconomiche, il Ministero dell'Economia dovrà dunque valutare attentamente tutte le variabili e le ipotesi sul campo. La prima scadenza ormai ravvicinata è quella dell'Iva. Per evitare lo scatto al 22% il governo ha solo due settimane. Ultimamente però la bilancia sembra pendere a favore del mantenimento delle attuali aliquote. Esponenti del governo e della maggioranza, infatti, sempre più spesso sottolineano come l'aumento dell'Iva possa e debba essere scongiurato. Secondo il viceministro dell'Economia Fassina, "l'aumento dell'Iva sarebbe molto negativo. avrebbe un effetto recessivo molto pesante, va evitato. Tra un intervento sul cuneo fiscale e l'aumento dell'aliquota Iva, scelgo il non aumento dell'Iva". Sulla stessa linea di Fassina, anche il sottosegratrio allo Sviluppo Economico, Pier Paolo Baretta, ha recentemente ribadito la volontà del governo di fare di tutto "per scongiurare l'aumento dell'Iva". ''Poi magari - ha aggiunto Baretta - nel 2014 potremmo rimettere mano al paniere dei beni che non hanno ragione di continuare ad avere un'aliquota agevolata''. Anche il ministro dello Sviluppo Economico, Zanonato, nei giorni scorsi aveva annunciato la volontà dell'esecutivo di non aumentare l'Iva: "Penso che sia molto probabile che non aumenterà. Stiamo lavorando per non farla aumentare". E a confermare le parole del ministro sono arrivate quelle ancor più nette del capogruppo Pdl alla camera, Renato Brunetta, "a giorni sarà presentato il decreto legge per bloccare l'aumento dell'iva". ''Ci sara' il decreto legge di non aumento dell'iva, con la relativa copertura, e' una garanzia".  L'esponente del Pdl ha garantito che ''c'e' l'impegno del governo e delle forze di maggioranza per non fare aumentare l'iva a ottobre''. Nella legge di stabilita', che seguira' il decreto legge, ''ci sara' la riforma complessiva della tassazione iva'', ha concluso Brunetta. C'è poi anche il fronte di coloro che pensano che la priorità per rilanciare l'economia sia la riduzione del cuneo fiscale e dunque il costo sul lavoro piuttosto che concentrarsi sull'Iva. Secondo il capoeconomista e vicesegratrio dell'osce Piercarlo padoan "per sostenere i consumi e' piu' utile ridurre il costo del lavoro con il taglio del cuneo fiscale piuttosto che intervenire sull'Iva".  Se si abbassa il costo del lavoro e se le imprese hanno una situazione di fiducia più solida, investiranno di più e i redditi dei lavori aumenteranno. Non è che se non si abbassa l'Iva non si sostengono i consumi , si sostengono comunque i consumi, ma in un altra maniera". Sulla stessa linea di Padoan, acnhe il vicepresidente di Confindustria, Fulvio Conti: "Per il rilancio dell'economia reale e' molto piu' urgente e necessario ridurre il costo del lavoro e riequilibrare il carico fiscale in busta paga piuttosto che intervenire sulle tasse sui consumi e, dunque, sull'Iva". In serata, intervenendo a 'Porta a Porta', il premier Enrico Letta, rispondendo alla domanda se la sente di escludere l'aumento dell'Iva dal primo gennaio, ha comunque risposto: "discuteremo questa cosa, perche' e' una vicenda molto complicata. Quel che
posso dire è che faremo una riforma" sulle aliquote. "Questo lo posso dire".

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