Per il terziario trevigiano 2019 anno di stabilità

Per il terziario trevigiano 2019 anno di stabilità

Secondo un sondaggio condotto dall'Ascom,  oltre il 40% degli associati ha indicato vendite e fatturati stabili rispetto all'anno precedente. E' del turismo la performance migliore.

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30 dicembre 2020

Ascom-Confcommercio Treviso, tra il 9 ed il 17 dicembre, ha condotto un sondaggio su un campione di circa 200 associati del commercio, del turismo e dei servizi, dislocati nelle sedi delle delegazioni zonali di Treviso, Montebelluna, Conegliano, Mogliano con l’obiettivo di comprendere il sentiment degli imprenditori a fine anno e le prospettive 2020, avere una fotografia dell’andamento del terziario e delineare un quadro delle caratteristiche dei consumatori. Dai risultati emerge che il terziario trevigiano chiude il 2019 con una sostanziale stabilità. Oltre il 40% degli associati intervistati conferma infatti vendite e fatturati stabili rispetto allo scorso anno. Mentre il commercio tradizionale soffre e tende a contrarsi, turismo e servizi presentano performance più positive e tendenze ottimistiche che spaziano tra il 24% ed il 26%. Per quanto riguarda le aspettative 2020, il turismo esprime prospettive di miglioramento (36,8%) più dei servizi (28,6%) e del commercio (14,5%). Se lo scenario degli anni post-crisi appare coerente con le previsioni: ovvero crescita moderata, sobrietà nei consumi, ricordi lontani degli acquisti pre-crisi e prudenza nelle famiglie, lo sviluppo sembra correre sul filo del web perché, nonostante la debolezza dei segnali di crescita, commercio, servizi e turismo dimostrano di aver saputo accogliere la sfida digitale: il 40% circa utilizza entrambi i canali ed i consumatori dimostrano il giusto grado di evoluzione sia verso le scelte di acquisto, improntate ad informazione ed esperienza, sia verso  i pagamenti, per oltre il 60% tracciati.

“In sostanza- spiega il presidente di Confcommercio Treviso, Federico Capraro – è in atto una terziarizzazione dell’economia, il commercio che c’è resiste perché ha fatto una scelta di qualità e di servizio, ma occorrono sostegni specifici ed Amministrazioni attente. Ogni punto vendita è un presidio attivo per la comunità e, con la popolazione che invecchia, ogni chiusura diventa un disservizio per la popolazione.  Il turismo, da parte sua, si conferma il driver del territorio, è il comparto destinato a cambiare la vocazione del territorio”.

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