Per l'edilizia cauti segnali di ottimismo

Per l'edilizia cauti segnali di ottimismo

Diciassettesima edizione del Convegno nazionale Angaisa: nel 2015 è attesa una crescita inferiore all'1%, in sviluppo nel 2016 (+2,5%) e nel 2017 (3%). La crisi è costata 2,46 miliardi alle imprese del settore idrotermosanitario dal 2008 a oggi. Odorisio: "un frutto del sostanziale dimezzamento degli investimenti per edilizia di nuova costruzione".

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3 giugno 2015

Nonostante una coda negativa registrata a gennaio 2015 (-4,29% rispetto a gennaio 2014), le stime invitano ad un cauto ottimismo per l' edilizia e nel 2015 è attesa una crescita inferiore all'1%, che dovrebbe spiccare il volo nel 2016 (+2,5%) e nel 2017 (3%). I dati emergono da un'analisi Cresme su diverse fonti, in primis l'Osservatorio bilanci della distribuzione idrotermosanitaria Angaisa, presentato in occasione del XVII convegno biennale dell' Associazione nazionale commercianti articoli idrosanitari, climatizzazione, pavimenti, rivestimenti ed arredobagno che si è tenuta a Palazzo Mezzanotte a Milano. Due,46 miliardi di euro, tanto è costata la crisi dal 2008 a oggi alle imprese del settore idrotermosanitario, che ha così spostato indietro di 10 anni le lancette dell' orologio. Ma da alcuni mesi si intravedono segnali di stabilizzazione e nel 2015 il segno rosso dovrebbe lasciare il passo al nero sui bilanci del settore, grazie all'edilizia di recupero e alle attività di qualificazione che hanno retto e sono cresciute (+9,8% vs 2007). A valori correnti, si è perso il 19% del mercato del 2007, quando i fatturati delle imprese dell'Its valevano 13,15 miliardi al netto dell' Iva. Nel 2014 si è scesi a 10,69 miliardi (-2,46). Si stima che i distributori all'ingrosso e rivenditori al dettaglio di prodotti idrotermosanitari nel 2014 fossero 10.753. "A soffrire sono state maggiormente le realtà più piccole. Sotto i 13 milioni di fatturato solo un terzo delle imprese riesce a crescere. Le medio-grandi - ha commentato Mauro Odorisio, presidente Angaisa - esprimono un migliore ritorno sulle vendite. Negli ultimi anni il Nord-Ovest e l'area romana sono andate piuttosto bene, più in difficoltà il resto dell' Italia. Il tonfo è frutto in prevalenza del sostanziale dimezzamento degli investimenti per edilizia di nuova costruzione, che nel periodo 2007-2014 hanno fatto registrare una variazione, in valori correnti, al ribasso del 54,2%. Diverso il trend delle riqualificazioni, che nello stesso periodo sono cresciute del 9,8%".

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